Che cos’è l’acatisia?
L’acatisia è una sindrome psicomotoria che si manifesta con l’incapacità di stare fermi a causa di un’irrequietezza motoria o tensione interna.
Le persone che ne sono affette sentono, in particolare, il bisogno continuo di muovere le gambe, senza riuscire a fermarsi anche per breve tempo.
Cosa provoca l'acatisia?
L'acatisia è un comune effetto collaterale scatenato da alcuni farmaci. È quindi possibile che si presenti subito dopo l’inizio di un trattamento farmacologico o nel momento dell’interruzione. A provocarla sono perlopiù:
- psicotici
- neurolettici, specie le fenotiazine piperaziniche ed i butirrofenati
- talvolta, antidepressivi triciclici.
Tra le diverse patologie che possono essere associate a questo disturbo vi sono anche:
A seconda delle cause scatenanti, si parla di:
- acatisia iatrogena, causata da cure farmacologiche
- acatisia da patologie neurologiche, come morbo di Parkinson e demenza senile
- acatisia psichica, che sfocia nel terrore irrazionale all’idea di sedersi.
Sintomi dell’acatisia
Come detto, l’acatisia va a colpire specialmente la motilità degli arti inferiori, quindi il movimento delle gambe.
Chi soffre di questa condizione non riesce a mantenere una posizione stabile e statica ed è portato a muovere le gambe in modo incessante e impellente. Da seduto, può accavallarle o dondolarle, sollevare o abbassare i piedi muovendoli l'uno contro l’altro; se in piedi può saltellare, correre sul posto oppure camminare senza scopo. Inoltre, può presentare una postura scorretta correlata alla torsione del bacino e a movimenti continui di testa e di collo.
L’acatisia presenta molti aspetti in comune con la sindrome delle gambe senza riposo, sindrome che ha la tendenza ad accentuarsi specialmente di notte con movimenti incontrollati. Anche per quanto riguarda l’acatisia, infatti, si registrano episodi notturni, seppur con movimenti più controllati; in questi casi possiamo parlare di acatisia notturna.
Forme di acatisia
In base alla modalità di insorgenza, si può distinguere tra:
- acatisia acuta (o reversibile): insorge precocemente, può essere trattata con l'individuazione della causa scatenante o con l’utilizzo di farmaci
- acatisia tardiva (o cronica): si presenta come uno stato soggettivo di irrequietezza motoria o avversione a rimanere fermi. Non risponde a trattamenti farmacologici e neppure andando a rimuovere la causa scatenante. I segni motori oggettivi sono complessi, stereotipati o ripetitivi. Possono essere movimenti vocali, del tronco e degli arti. Il paziente si strofina o si colpisce ripetutamente parti del corpo, muove e incrocia continuamente le braccia e le gambe, si cambia spesso l’abito, cammina, marcia, dondola, si lamenta, brontola o grida.
Come calmare l'acatisia?
Nel momento in cui si manifestano di sintomi, è necessario rivolgersi al medico per capire l’origine esatta e scatenante del disturbo e trovare il trattamento più indicato.
In linea generale, il trattamento dell'acatisia è farmacologico e solitamente basato sull'utilizzo di farmaci come benzodiazepine, anticolinergici, beta bloccanti. A una terapia farmacologica è spesso necessario abbinare esercizi di fisioterapia.
È opportuno sapere che non sempre è facile individuare la terapia giusta per questa sindrome, considerando che si tratta per lo più di una malattia iatrogena. In questo caso si potrebbero seguire diverse opzioni: ridurre le dosi dei farmaci in terapia, sospendere il trattamento o sostituire il farmaco.
Bisogna, in ognuno di questi casi, ponderare al meglio la decisione perché se il paziente è in trattamento con antidepressivi e antipsicotici, sospendere la terapia o ridurne il dosaggio potrebbe causare problemi ancora più gravi.
Trattamento dell'acatisia nei bambini
I bambini affetti da acatisia non sono in grado di gestire comportamenti ed emozioni, e soprattutto non percepiscono i pericoli e le situazioni difficili.
Proprio per questi motivi l’approccio all’educazione dei bambini affetti da acatisia è fondamentale per stimolarne l’apprendimento e l’inserimento nella classe con gli altri bambini. È importantissimo che si crei tra bambino ed educatrice un rapporto di fiducia e di ascolto, in modo da favorirne la maturazione e l’integrazione facendolo sentire apprezzato.