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Allergia agli animali nei bambini

A cura di
Francesca
Riccobono

Come sapere se il proprio bambino è allergico agli animali? E quali accorgimenti sono necessari per limitare, in caso, le reazioni allergiche? Le risposte dell’esperta

Cani, gatti e allergeni

L’allergia scatenata dai derivati epidermici di cani e gatti è una delle allergopatie più presenti nei Paesi sviluppati. È in aumento e sembrerebbe essere, inoltre, uno dei più importanti fattori di rischio per l’insorgenza di asma e di rinite allergica.

Il quadro sintomatico spesso è più severo, rispetto all’allergia dagli acari o ai pollini, e l’asma si presenta con maggiore frequenza. I gatti inoltre rappresentano i due terzi delle cause di tutte le allergie riferibili agli animali domestici.

Come si scatena l’allergia agli animali?

Il sistema immunitario dei soggetti allergici produce gli anticorpi IgE in seguito al contatto con animali, cani o gatti ad esempio. Nello specifico, si tratta di proteine allergizzanti prodotte dall’animale e contenute nella saliva, nel sudore, nella forfora e nella urina; ma meno frequenti nel pelo dell’animale.

In seguito all’esposizione all’allergene, il sistema immunitario reagisce inducendo un processo infiammatorio, che si manifesta soprattutto con l’irritazione delle vie respiratorie: rinite o asma.

Come si manifesta l’allergia al pelo degli animali?

Le reazioni allergiche subiscono variazioni da soggetto a soggetto, e possono comparire come:

Le reazioni, nello specifico, possono essere:

  • malessere generale e senso di stanchezza
  • prurito che può interessare la gola, il naso e il palato
  • rinite allergica, con tosse, starnuti, rinorrea o congestione nasale
  • respiro sibilante
  • sintomi che interessano gli occhi, come gonfiore, arrossamento, lacrimazione
  • disturbi del sonno, dovuti alle difficoltà di respirazione.

Possono altresì svilupparsi manifestazioni cutanee quali:

Eventuali peggioramenti dei sintomi

I sintomi riferiti possono andare incontro a peggioramento. È possibile ad esempio che si verifichi una crisi asmatica per via dell’aria inquinata o per il fumo di tabacco negli ambienti domestici.

Un peggioramento dei sintomi può verificarsi anche quando ci sono altri allergeni diffusi nell’ambiente. Più in generale, evitare il contatto con allergeni animali può essere complesso, perché gli allergeni possono arrivare da animali altrui, attraverso i vestiti ad esempio.

Come capire se un bambino è allergico al gatto?

Nella eventualità in cui un bambino dovesse essere allergico al gatto, si assisterebbe ad una insorgenza dei sintomi quali: ostruzione nasale, occhi arrossati, lacrimazione e starnuti.

Come capire se un bambino è allergico al pelo del cane?

Il principale sintomo è la rinite, che si caratterizza per prurito al naso e rinorrea, oltre che starnuti. Ulteriori sintomi possono interessare gli occhi: lacrimazione, prurito e arrossamenti.

Nei casi più marcati, è possibile che si abbiano difficoltà respiratoria, tosse e asma.

Come si svolge una diagnosi di allergia agli animali?

La diagnosi di allergia deve essere effettuata, al manifestarsi dei sintomi indicati, dal proprio medico, che si occuperà di svolgere un’anamnesi approfondita ed un esame obiettivo del piccolo paziente.

Quindi, il medico può indicare al paziente di rivolgersi all’allergologo, per svolgere i seguenti test:

I dosaggi delle IgE totali e specifiche sono esami del sangue volti all’accertamento della presenza degli anticorpi per determinati allergeni.

Quali accorgimenti vanno adottati?

È opportuno tenere l’animale responsabile della sensibilizzazione il più possibile fuori casa. Importante non permetterne mai l’ingresso in camera da letto, soprattutto in quella dei bambini.

Si consiglia di spazzolare l’animale a giorni alterni e di lavarlo frequentemente. Il soggetto allergico però non deve mai effettuare di persona la toeletta dell’animale. La pulizia delle superfici di casa deve essere fatta con panno umido o aspirapolvere. L’obiettivo è rimuovere, quanto più possibile, i peli persi dall’animale. È da sottolineare che anche le razze a pelo corto e i cani che non perdono il pelo possono indurre reazioni allergiche.

L’uso di prodotti chimici può essere d’aiuto, si possono infatti trovare in commercio spray a base di acido tannico che sono in grado di ridurre i livelli allergenici. Allontanare l’animale da casa non sempre è una misura risolutiva per l’allergico. L’allergene principale infatti persiste a livelli significativi per oltre 5 anni, può essere disperso e portato a distanza con i vestiti e può persistere anche in case disabitate.

Inoltre, la vicinanza con una persona che accudisce un gatto può determinare una reazione allergica imprevista. Purtroppo le terapie farmacologiche non sono preventive dei sintomi di allergia.

Il vaccino è utile?

Il vaccino rappresenta in alcuni casi un’opzione terapeutica importante perché agisce modificando il sistema immunitario, che viene pertanto abituato a tollerare le proteine dell'animale che nel soggetto allergico scatenano i sintomi.
 
Negli ultimi anni, grazie all’introduzione e alla produzione di molecole allergeniche ricombinanti, è stato possibile effettuare diagnosi più precise e produrre vaccini più mirati e meglio tollerati.

L’esposizione agli animali può essere d’aiuto?

L’effetto dell’esposizione precoce ad animali domestici correlato al rischio di sviluppare allergia nei bambini resta un argomento controverso e dibattuto.  Al momento non c’è evidenza scientifica sul fatto che l’esposizione sin dai primi mesi di vita a cani e gatti aumenti il rischio di malattie allergiche, anche in bambini ad alto rischio (quindi con storia familiare positiva per allergia).

Non vi è però neanche evidenza del contrario, e cioè del fatto che un’esposizione precoce protegga il bambino da future allergie. È comunque certo che:

  • un’elevata concentrazione di allergene del gatto in una casa non determina un proporzionale aumento del rischio di diventare allergici
  • un’elevata percentuale di persone risulta essere allergica al gatto pur non avendo un gatto in casa.

In bambini sintomatici con test cutanei positivi per allergia ad animali il consiglio è quello di evitare il contatto con l’allergene. La sensibilizzazione a gatto e cane, infatti, è tra i maggiori fattori di rischio nel bambino per lo sviluppo di asma.