Che cos'è la dermatite da pannolino?
La dermatite da pannolino è un'affezione superficiale della pelle del bambino che compare soprattutto nella zona genitale dopo esposizione a sostanze irritanti o agenti di natura chimica (detergenti, creme, etc), fisico-chimica (pannolino) o biotica (urina e feci). Può avere decorso acuto, subacuto o cronico.
Oltre a tenere a mente la buona regola di cambiare spesso il pannolino, rivolgersi al medico è importante per una diagnosi corretta e per non rischiare di confonderla con altre malattie della pelle simili come:
Nonostante possano sembrare semplici arrossamenti da pannolino con differenze trascurabili, esistono due forme di dermatite da esso causata:
- dermatite irritativa da contatto, dovuta al danno diretto sulla cute
- dermatite allergica da contatto, che presuppone una pregressa sensibilizzazione
La dermatite irritativa si può osservare in tutte le età, mentre la dermatite allergica è rara nei bambini al di sotto dei 5 anni e del tutto eccezionale al di sotto dell'anno di vita.
Dermatite irritativa e allergica: come riconoscerle?
La dermatite irritativa può insorgere dopo il primo contatto con l'agente irritante o dopo più contatti ravvicinati con irritanti deboli e può avere quadri di intensità differenti.
Le zone interessate sono volto, mani, piedi e zona del pannolino. Il quadro classico è generalmente di lesioni eritematose o eritemato-vescicobollose. Esiste anche una forma subacuta o cronica in cui compaiono eritema, vescicole, essudazione, infiltrazione, xerosi, ipercheratosi e fissurazione.
La dermatite allergica è caratterizzata da lesioni eritematose, edematose e vescicolari confluenti in chiazze a limiti sfumati associate a prurito. All'origine c'è, nella maggior parte dei casi, un'elevata sensibilità della pelle ai materiali di cui i pannolini sono fatti.
Come si cura?
La terapia si basa essenzialmente sulla prevenzione, eliminando o riducendo l'esposizione all'allergene o alle sostanze irritanti.
La prima cosa da fare, quando si notano arrossamenti nell'area genitale del bambino, è cercare di mantenere l'area più asciutta e pulita possibile.
Per questo occorre cambiare frequentemente il pannolino, lavando il bambino a ogni cambio con acqua e, solo all'occorrenza, con un detergente neutro e non aggressivo.
Dopo il lavaggio, infatti, il sederino va tamponato con un asciugamano morbido, asciugando accuratamente e senza sfregare in maniera troppo energica. Può essere utile applicare un sottile velo di una crema protettiva, per esempio a base di ossido di zinco, in grado di formare una barriera contro l'umidità che si può creare nel pannolino, o una base di pantenolo, che coadiuva il naturale processo di riparazione della pelle.
Se arrossamento e irritazione non migliorano nel giro di due o tre giorni occorre consultare il dermatologo: potrebbero infatti essere in corso infezioni problematiche e il medico indicherà i trattamenti migliori.
Da evitare, invece, il fai da te e, in particolare, l'utilizzo di creme a base di corticosteroidi in maniera discontinua, perché possono produrre effetti collaterali. Se è vero che in un primo momento inducono un miglioramento dei sintomi, appena se ne sospende l'uso la dermatite tende a recidivare. In fase acuta è possibile utilizzare creme lenitive per le manifestazioni essudative, creme grasse per le forme secche e brevi cicli con steroidi topici.
Candida da pannolino: come si riconosce?
Fra le condizioni che possono verificarsi sui neonati troviamo anche le infezioni da candida, una micosi abbastanza frequente nei bambini causata da un fungo appartenente a questo genere. Si tratta di una situazione che si risolve di solito abbastanza rapidamente, se viene diagnosticata in tempi rapidi e trattata in modo adeguato.
L’ambiente caldo e umido che si sviluppa all’interno del pannolino favorisce la proliferazione di funghi e la comparsa della candidosi. In questi casi è importante non trattare la candida con antibiotici, in quanto eliminando la flora batterica creano un ambiente particolarmente favorevole allo sviluppo del fungo.