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Le transaminasi sono enzimi ubiquitari. Vengono definite così in quanto possono trovarsi in ogni parte del nostro organismo. Gli enzimi formano il gruppo più ampio e ad elevata specializzazione di proteine. Servono ad accelerare le reazioni chimiche che avvengono nell’ambito del metabolismo cellulare.
Nella fattispecie, le transaminasi intervengono nella trasformazione degli aminoacidi in altri aminoacidi e nella conversione di aminoacidi in energia utile, ad esempio, a compiere sforzi fisici. Questo processo si chiama transaminazione.
Nonostante siano enzimi ubiquitari, ci sono due distretti dell’organismo in cui le transaminasi abbondano. Si tratta del fegato e dei muscoli striati, quelli che consentono il movimento del corpo.
Vediamo nello specifico in cosa consiste il test delle transaminasi, quando e perché viene prescritto e come interpretare i risultati.
Le transaminasi intervengono, in particolare, in due tipi di reazione del nostro organismo:
La concentrazione ematica di questi enzimi è un importante indicatore dello stato di salute dell’organismo. Le transaminasi, infatti, vengono liberate nel sangue nel momento in cui ci sono dei danni alle cellule epatiche (quelle del fegato) o ai miociti (le cellule dei muscoli).
I principali gruppi di transaminasi sono due:
Sono tre le ragioni principali per le quali si dovrebbero misurare i livelli di transaminasi nel sangue:
Il medico, solitamente, prescrive queste analisi nel momento in cui sospetta un malfunzionamento degli organi o apparati in cui sono presenti le transaminasi.
Oltre ai due gruppi principali, esistono altri enzimi simili alle transaminasi che possono essere indice di gravi processi necrotici alle cellule del fegato o di altri organi:
Per le analisi relative alle transaminasi è sufficiente un campione di sangue venoso che può essere prelevato dal braccio.
In vista dell’esame delle transaminasi è necessario:
Innanzitutto, per capire quando i risultati delle analisi possono essere preoccupanti, è necessario conoscere i valori di riferimento. Le transaminasi, come tutti gli altri enzimi, vengono misurate in Unità internazionali. In farmacologia indicano la quantità di una determinata sostanza, che rivela la sua attività biologica.
Il valore normale delle Got o Ast varia da 0 a 29 unità per millilitro, mentre quello delle Gpt o Alt comprende il range da 0 a 30 U/ml.
Per quanto riguarda gli altri enzimi simili alle transaminasi, i valori normali sono:
Valori fuori dalla norma di questi enzimi possono essere l’indicatore di un danno epatico. Nel caso di una ridotta capacità di filtro della membrana delle cellule epatiche dovuta, ad esempio, a una lesione, ci potrà essere una fuoriuscita di enzimi dall’interno della cellula. E questo potrebbe comportare un incremento della loro concentrazione nel sangue.
Il riscontro di piccole quantità di questi enzimi nel sangue, tuttavia, non è sempre motivo di allarme. Può essere fisiologico. L’aumento della loro concentrazione ematica, però, è proporzionale al grado di lesione delle cellule epatiche.
I valori di riferimento degli esami di laboratorio possono variare a seconda della metodologia di analisi dei campioni, quelli indicati in questa scheda hanno uno scopo puramente informativo. Fai sempre riferimento alle indicazioni riportate sul tuo referto.
Le transaminasi alte, nella maggior parte dei casi, sono l’indicatore di una possibile affezione:
A valori fuori dalla norma di questo enzima nel sangue, inoltre, può essere correlata anche una serie di patologie epatiche, cardiache e muscolari quali:
Possono essere riscontrati livelli elevati di transaminasi negli esami del sangue anche a causa di:
I valori delle transaminasi possono essere anche inferiori alla norma. Nella maggior parte dei casi non c'è da preoccuparsi, le ragioni sono molteplici e possono essere ricercate, ad esempio, nella carenza di vitamine quale la B6, coinvolta nei processi metabolici degli aminoacidi, nella formazione degli ormoni, dei globuli bianchi e rossi.
Livelli bassi di transaminasi di solito non devono preoccupare. In una bassa percentuale di casi possono indicare uremia, ovvero una condizione patologica per la quale i reni non sono più in grado di eliminare i prodotti di scarto dell’organismo.