L’invidia è un’emozione caratterizzata dal desiderio di possedere ciò che appartiene a un’altra persona.
Spesso accompagnata da insoddisfazione e risentimento, non consiste solo nel desiderio di cose materiali, ma anche di uno status o di una particolare caratteristica che si vorrebbe, ma non si possiede.
Il sentimento d’invidia è la possibile conseguenza emotiva di un confronto sociale da cui si esce sconfitti. Si può manifestare in diversi modi e può causare sofferenza nelle persone che la provano.
Non sempre l’invidia è un sentimento necessariamente negativo. Lo diventa nel momento in cui innesca comportamenti disfunzionali o autolesivi che rischiano di compromettere il rapporto con gli altri e il proprio benessere mentale.


Che cos’è l’invidia?
L’invidia è un’emozione secondaria complessa che nasce dal confronto con gli altri. L’etimologia del termine deriva dalle parole latine in avversativo, e videre: “guardare”, e significa letteralmente “guardare contro”.
Si manifesta quando si percepisce una disparità tra ciò che si possiede e ciò che gli altri hanno, che si tratti di beni materiali, qualità personali o successi. Questo sentimento può essere fonte di:
- frustrazione e rabbia
- insoddisfazione
- perfino risentimento verso chi sembra possedere ciò che si desidera.
L’invidia, tuttavia, non è solo un sentimento distruttivo. Se affrontata con consapevolezza, infatti, può diventare uno strumento di crescita personale. Identificare le proprie aspirazioni, capire il perché del confronto e trasformare questa energia in motivazione può aiutare a migliorarsi e a concentrarsi su obiettivi autentici.
Approfondire il significato e l’origine di questa emozione permette anche di costruire relazioni più empatiche e di vivere con maggiore serenità. L’obiettivo è spostare il focus dal confronto al proprio percorso individuale.
Tipi e classificazione
L’invidia può manifestarsi in diverse forme, ognuna con caratteristiche e implicazioni specifiche. Tra i tipi più comuni troviamo:
Tipo di Invidia | Caratteristiche |
---|---|
Invidia benigna | Questo tipo di invidia è accompagnato da ammirazione e desiderio di migliorarsi.
Non genera sentimenti negativi verso l’altra persona, ma motiva a lavorare su se stessi per raggiungere obiettivi simili. |
Invidia maligna | Questa forma si associa a risentimento e ostilità. Porta a desiderare non solo di avere ciò che l’altro possiede, ma anche che l’altro perda quei beni o vantaggi. |
Invidia sociale | Deriva dal confronto con status o successi altrui, spesso accentuata dai social media.
Si manifesta principalmente in due modi:
Può creare una percezione distorta della realtà, amplificando insoddisfazioni personali. |
Invidia retroattiva | Si verifica quando si prova invidia per qualcosa che si è già avuto ma perso, o che si percepisce come un’opportunità mancata. |
A cosa è dovuta l’invidia? Cause
L’invidia nasce principalmente dal confronto sociale, un meccanismo naturale attraverso cui valutiamo noi stessi rispetto agli altri. Questa emozione può essere innescata da diversi fattori, come differenze percepite in termini di:
- successo
- status
- aspetto fisico
- relazioni personali.
Spesso, è il risultato di un senso di insoddisfazione personale, combinato al desiderio di colmare un vuoto o raggiungere uno standard idealizzato.
Le radici dell’invidia possono essere anche culturali o ambientali, alimentate da modelli di competizione e dall’enfasi sul successo individuale.
Inoltre, questo sentimento può essere intensificato da fattori psicologici come:
- bassa autostima
- insicurezza
- senso di ingiustizia.
Come si comportano le persone invidiose?
L’invidia può manifestarsi insieme ad altre emozioni che da essa derivano direttamente come:
L’invidia, come abbiamo detto, non è necessariamente negativa in senso assoluto. Anzi, può essere lo stimolo a migliorarsi e ad acquisire uno status sociale migliore. Può, in certi casi, comportare anche emozioni positive come:
- curiosità
- apprezzamento
- gratitudine
- ammirazione.
Molto dipende dai comportamenti che vengono adottati in risposta ai sentimenti determinati dall’invidia. Diverso è, infatti, il discorso quando si assumono atteggiamenti disfunzionali quali:
- lamentele
- eccessiva autocritica
- ruminazione.
Quali sono le conseguenze negative di questa emozione?
Come abbiamo detto, l’invidia diventa pericolosa nel momento in cui porta ad avere comportamenti e atteggiamenti disfunzionali.
La persona che possiede ciò che, invece, noi non abbiamo può diventare oggetto di:
- risentimento
- pettegolezzo
- comportamento ostile in generale.
Un’altra conseguenza negativa dell’invidia è il rimuginare sulla felicità altrui. Questo è un atteggiamento che toglie energie mentali e che fa perdere di vista le proprie ambizioni e i propri obiettivi.
Questo circolo vizioso non fa altro che generare ulteriore insoddisfazione, se non addirittura una vera e propria ossessione. Può minare l’autostima e scadere nel vittimismo, fino alla conseguenza più grave: una vera e propria forma di depressione.
Qual è la differenza tra invidia e gelosia?
Spesso l’invidia può essere confusa con la gelosia. Ma si tratta di due concetti separati da una linea sottile e ciononostante sostanziale.
L’invidia, come detto, è un’emozione suscitata dalla mancanza, dal desiderio di avere qualcosa che altri possiedono.
La gelosia, al contrario, è innescata dalla paura di perdere qualcosa che, invece, già abbiamo. Si tratta di un sentimento di angoscia generato dal timore che qualcuno possa portarci via qualcosa.


Come gestire e affrontare l’invidia?
Per trasformare il sentimento d’invidia in un’emozione proficua, è necessario lavorare sui comportamenti disfunzionali che essa genera. A questo proposito è importante adottare atteggiamenti positivi che la indirizzino a proprio vantaggio.
In questo senso, può essere utile avviare un percorso psicoterapeutico che segua un approccio di tipo cognitivo comportamentale. Lo scopo è quello di mettere in discussione le false credenze e gli atteggiamenti disfunzionali associati all’invidia. Bisogna concentrarsi sulle distorsioni cognitive e lavorare sugli errori che esse determinano. Come, ad esempio, concentrarsi solo sui propri insuccessi e sui successi altrui, selezionando i ricordi in maniera distorta.
Le strategie cognitivo-comportamentali possono permettere di indirizzare le energie mentali verso differenti fonti di gratificazione della propria vita, che l’invidia non consente di vedere o spinge a svalutare.
Possono aiutare a ridefinire attraverso un diverso punto di vista i concetti di fallimento e successo, ritrovando soddisfazione per i propri risultati e motivazione.
(12 Dicembre 2024)