Quella dello psicologo per adolescenti, o più precisamente dello psicoterapeuta per adolescenti, può essere una figura chiave in questa delicata e molto importante fase della vita, caratterizzata da grandi cambiamenti.
L’adolescenza con le sue turbolenze fisiologiche, relazionali e psicologiche è di per sé un momento delicato, fragile, traumatico in quanto momento di crisi e rottura rispetto all’infanzia e alle dinamiche relazionali e familiari infantili.
L’adolescenza è una fase delicata anche dal punto di vista della salute mentale: si stima che circa il 50% delle patologie mentali si sviluppano proprio tra i 14 e i 18 anni tra cui ansia, disturbi dell’umore, disturbi di personalità. Questa figura può infatti essere di fondamentale aiuto nei casi di disagio psicologico vero e proprio, ma anche come sostegno durante il percorso di crescita.
Cosa fa lo psicologo per adolescenti? Per quali circostanze è opportuno un primo colloquio? E in che modo può essere d’aiuto? Risponde a queste domande la dottoressa Alessia Bajoni, coordinatrice del Servizio specialistico di psicoterapia per adolescenti del Santagostino.


Chi è lo psicoterapeuta per adolescenti e qual è la differenza con lo psicologo?
Lo psicoterapeuta per adolescenti è uno psicologo o un medico che ha effettuato una specializzazione post lauream specifica per la disciplina di psicoterapia con adolescenti o per l’età evolutiva. Inoltre ha maturato un’esperienza sul campo con questo tipo di utenza.
A differenza dello psicologo, lo psicoterapeuta è abilitato a svolgere interventi sanitari clinici, terapeutici laddove vi sia una condizione di malessere clinicamente significativo o laddove vi sia anche soltanto l’esigenza dell’adolescente di affrontare temi e pensieri che con i genitori non riesce a esplicitare.
Lo psicologo, in assenza di specializzazione di psicoterapia, può invece svolgere brevi interventi di supporto. Per esempio in contesti educativi, scolastici, clinici, e può svolgere attività di somministrazione di test e di orientamento.
Lo psicoterapeuta per adolescenti deve avere una formazione pratica e teorica su:
- specificità psicologiche, relazionali, mediche della fase evolutiva adolescenziale
- manifestazioni cliniche che il giovane, che sta attraversando un disagio emotivo psicologico, può manifestare
- caratteristiche degli interventi clinici adatti ai ragazzi, alle ragazze e ai genitori di adolescenti.
Cosa fa lo psicoterapeuta per adolescenti
Lo Psicoterapeuta per adolescenti passa attraverso un percorso iniziale di conoscenza del minore e della famiglia, e dei genitori, chiamato consultazione clinica. Questo percorso può essere costituito da:
- colloqui psicologici congiunti con il minore e il genitore
- colloqui psicologici individuali con il ragazzo o la ragazza
- somministrazione di eventuali test psicodiagnostici.
Gli obiettivi del percorso consultivo iniziale sono:
- valutare la sofferenza emotiva del giovane
- individuare precocemente dei segnali di rischio di una gravità o di comportamenti impulsivi che possano mettere in pericolo la vita del giovane, come nei casi delle condotte autolesive, dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione restrittivi
- ricostruire elementi significativi della storia del giovane e familiare
- costruire la ‘relazione di alleanza’ con il giovane e i genitori fondamentale per poi lavorare in psicoterapia e attuare dei cambiamenti utili al benessere del giovane nel contesto familiare e nella relazione con i genitori.
Il percorso iniziale serve dunque a costruire una proposta terapeutica su misura. Occuparsi della salute mentale degli adolescenti implica dunque coordinare diverse risposte a diversi bisogni, che possono a seconda dei momenti, richiedere interventi:
- terapeutici ambulatoriali
- sulla famiglia o di supporto ai genitori
- all’interno delle scuole o di dialogo con gli insegnanti
- residenziali o di ricovero laddove ci sia un malessere acuto o di cure in modalità di day hospital.
Proposte di intervento terapeutico
Le proposte terapeutiche dunque poi possono essere percorsi di:
- psicoterapia individuale, calibrata sul bisogno del paziente e che tenga conto di un’evoluzione anche veloce psichica dell’adolescente. Spesso si lavora sia in contesti di Centri specializzati (come il Servizio specialistico di psicoterapia per adolescenti del Santagostino) che in studi privati per piccoli step di 3, 4 mesi. Segue una valutazione congiunta con il giovane e i genitori, in base a cui è possibile una prosecuzione o meno del percorso.
- psicoterapia di gruppo, (6 mesi o 1 anno), spesso con focus specifici. Si pensi a gruppi di psicoterapia psicodinamici sulla gestione emotiva; gruppi con tecniche specifiche come la DBT (Terapia Dialettico Comportamentale) sui gesti autolesivi e la disregolazione emotiva; gruppi con approccio EMDR su giovani che hanno vissuto degli episodi traumatici; gruppi psicoeducativi e risocializzanti nei casi di ritiro sociale lieve o moderato
- supporto alla genitorialità individuali, di coppia o di gruppo: è stata dimostrata l’efficacia di affiancare al percorso terapeutico individuale o di gruppo dell’adolescente, di colloqui di supporto alla genitorialità con frequenza variabile (quindicinali, mensili) paralleli, ovvero con un altro terapeuta, diverso da quello del figlio. Tale setting consente di supportare i genitori in nuove modalità relazionali con il figlio adolescenti, preservando lo spazio del giovane. Sono molto utili anche i gruppi di supporto alla genitorialità specifici per questa fascia d’età
- terapia familiare: indicata in contesti familiari in cui le dinamiche relazionali interne necessitano di un intervento di cura e cambiamento al fine di sostenere il benessere del minore.
Quando un adolescente ha bisogno di aiuto?
Gli adolescenti di oggi sono più abituati al pensiero di poter chiedere un aiuto psicologico quando sono in difficoltà.
I ragazzi possono arrivare a chiedere esplicitamente a un genitore di “Voler parlare con qualcuno” di diverso da mamma e papà, per poter aver un ascolto non giudicante e competente rispetto a pensieri ed emozioni che provano, a relazioni con coetanei complicate, a un inizio di un comportamento disfunzionale.
In altri casi, la maggior parte, gli adolescenti lasciano tracce e segnali più o meno nascosti del loro malessere emotivo con la richiesta implicita che gli adulti possano vederli, ascoltarli e dare un nome alla loro domanda di aiuto.
Altri segnali possono essere alterazioni del sonno, il nascondere braccia e il proprio corpo dietro enormi felpe per nascondere tagli o bruciature. Un segnale può essere l’isolamento sociale o, ancora, alterazioni del sonno e dell’umore, abusi di sostanze.
Quali condizioni tratta lo psicoterapeuta per adolescenti?
Attualmente gli adolescenti chiedono aiuto allo psicoterapeuta principalmente per questi quadri sintomatologici:
- ritiro sociale e scolastico: gli adolescenti iniziano ad autoescludersi dalle relazioni sociali con i coetanei, a chiudersi sempre di più nella propria casa e camera, spesso ritirandosi dalla frequenza scolastica
- disturbi d’ansia e depressivi: sintomi ansiosi, spesso nel contesto scolastico, sempre più forti e invalidanti fino a veri e propri attacchi di panico o disturbi dell’umore con apatia, pensieri suicidari
- autolesionismo e attacchi al corpo: sono sempre più frequenti gli adolescenti che si tagliano in momento di stress emotivo come modalità per gestire un dolore interiore che non sanno pensare
- dipendenze vecchie e nuove: tutti i comportamenti in cui l’adolescente sviluppa una vera e propria dipendenza e ossessione per una relazione (relazioni tossiche), per un’attività come nel caso del gioco d’azzardo, o da una sostanza o da un oggetto come internet, cellulare e le attività connesse
- difficoltà nei rapporti con genitori e coetanei: alcuni adolescenti accedono a uno spazio di consultazione psicologica e poi di intervento psicoterapico per capire e imparare a gestire meglio le relazioni con coetanei o con i genitori
- disturbi dell’alimentazione: sia condotte alimentari restrittive, che possono sfociare in vere e propri quadri anoressici, di binge eating (ovvero abbuffate più o meno frequenti), o quadri bulimici
- disturbi della condotta e disregolazioni emotive: ovvero problemi del comportamento di tipo oppositivo, in contesti scolastici o formativi.


Quanto costa uno psicoterapeuta per adolescenti?
Il costo di uno psicoterapeuta dipende dal contesto sanitario in cui opera: nel Servizio pubblico (Unità territoriali di Neuropsichiatria infantile, Consultori familiari, Centri dedicati ai giovani) si accede tramite impegnativa con la possibilità spesso di poter svolgere dei pacchetti da 8 sedute.
In un contesto sanitario privato il costo di un colloquio dipende dalla prestazione e può variare dai 50 euro ai 100, 120 euro per un colloquio con i genitori e familiari.
(18 Aprile 2025)