Lo sviluppo psicologico di una persona prende avvio alla nascita e si definisce fino ai 25 anni.
Si tratta di uno sviluppo che procede per tappe, che vanno dalla prima infanzia fino all’età adulta propriamente detta. Durante tutto questo periodo, l’individuo compie passi in avanti mettendo a punto competenze emotive, cognitive e sociali.
A volte può accadere che in una delle tappe dello sviluppo, la persona si ritrovi a vivere difficoltà, che si manifestano condizioni come deficit di attenzione, nei più piccoli; o ansia e panico, nei giovani adulti. In simili circostanze può essere risolutivo un supporto psicologico.
Ne parla la dottoressa Alessia Pedone, psicologa e psicoterapeuta a indirizzo analitico transazionale del Santagostino.


Cosa si intende per sviluppo psicologico?
Per sviluppo psicologico s’intendono tutti i cambiamenti personali e comportamentali che l’individuo mette in atto durante la formazione della sua personalità. Solitamente in queste tappe rientrano tutti gli adolescenti che attraversano grandi cambiamenti esistenziali.
Ma nell’ultimo periodo storico sempre più giovani adulti, ossia giovani di un’età compresa tra i 20 e i 25 anni, si trovano ad affrontare passaggi importanti per la costruzione della propria identità e personalità.
Cos’è la psicologia dello sviluppo?
La psicologia dello sviluppo è una branca della psicologia che si occupa di analizzare ed osservare questi importanti cambiamenti sia dal punto di vista fisico, emotivo, affettivo, cognitivo e relazionale. Nello specifico si occupa di una fascia di età che va dagli 0 ai 18 anni e accompagna non solo i piccoli pazienti, ma anche i loro genitori o caregiver.
La psicologia dello sviluppo trova le sue fondamenta negli studi di Jean Piaget, psicologo svizzero. Si deve a lui l’elaborazione di una teoria organica del processo cognitivo infantile. Piaget ha descritto lo sviluppo dell’intelligenza come un processo graduale, scandito da fasi precise, in cui il bambino costruisce attivamente schemi mentali sempre più complessi attraverso l’interazione con l’ambiente.
Le sue opere principali, tra cui si possono citare “La nascita dell’intelligenza nel bambino“ e “La costruzione del reale nel bambino“, rappresentano testi di riferimento proprio per comprendere le dinamiche evolutive delle capacità cognitive.
Piaget ha introdotto concetti chiave come:
- l’assimilazione
- l’accomodamento
- l’equilibrio
sottolineando come lo sviluppo mentale sia il risultato di una continua riorganizzazione delle strutture cognitive. Il suo contributo ha avuto un’influenza determinante non solo in ambito psicologico, ma anche in campo pedagogico, ridefinendo il ruolo attivo del bambino nel proprio percorso di apprendimento.
Quali sono le fasi evolutive?
Dal punto di vista evolutivo si articolano diverse fasi.
Prima infanzia
La fase che va da 0 ai 24 mesi. I cambiamenti principali in questa fase riguardano lo sviluppo fisico e sensoriale. I neonati:
- sviluppano abilità motorie
- iniziano a esplorare il mondo attraverso i sensi.
Va poi indicato l’attaccamento. Il neonato comincia a:
- formare dei legami emotivi con i caregiver
- interagisce con lo sguardo
- inizia a creare uno sviluppo sociale e affettivo
Seconda infanzia
La fase che va dai 12 mesi ai 24 mesi. In questa fase, vi è un importante sviluppo cognitivo.
- Inizia il pensiero simbolico
- i bambini imparano a utilizzare il linguaggio e a risolvere problemi semplici.
È la fase del gioco che diventa fondamentale per l’apprendimento sociale e per lo sviluppo delle abilità interpersonali
Fanciullezza
È la fase che va dai 6 anni fino alla pubertà. Con l’inserimento nel mondo della scuola, il bambino sviluppa delle abilità sociali e cognitive. I bambini:
- affinano le loro capacità di pensiero logico
- iniziano a comprendere concetti più complessi.
In questa fase comincia anche l’esplorazione della propria Identità e autovalutazione; inizia la formazione dell’autoefficienza e dell’autostima attraverso le interazioni sociali e il successo scolastico.
Preadolescenza e adolescenza
Il periodo compreso tra i 12 anni circa ai 18 anni. È la fase in cui l’individuo affronta molti cambiamenti legati sia all’aspetto fisico che all’aspetto emotivo. Nello specifico si concentra sulla ricerca e sviluppo dell’identità. Gli adolescenti:
- esplorano la propria identità
- i valori
- le relazioni e affrontano la crisi dell’identità secondo Erikson.
Ha inizio il processo di separazione e indipendenza infatti cresce il desiderio di autonomia dai genitori e si intensificano le relazioni con i pari
Età adulta
Che va dai 18 ai 65 anni. In questa fase l’individuo si concentra sulla formazione di relazioni intime. Gli adulti cercano relazioni significative e possono intraprendere la carriera e creare una famiglia. Terminata la carriera da studente, l’adulto si avvia alla fase di sviluppo professionale concentrandosi sulla realizzazione dei propri obiettivi e sulla stabilità economica.
Come supportare lo sviluppo psicologico di una persona?
Per supportare lo sviluppo psicologico dei bambini e degli adolescenti è necessario soprattutto dimostrare uno tipo di ascolto che possiamo definire attivo, ossia basato sulla partecipazione e empatia rispetto al vissuto quotidiano che il bambino o l’adolescente riporta.
Inoltre è importante incoraggiare e sostenere il cambiamento rinforzando tutti i piccoli ma grandi passaggi di crescita nel mondo specifico di fronte ad un compito nuovo o ad una situazione che crea più difficoltà.
In alcuni casi specifici però queste strategie non sono sufficiente per sostenere i cambiamenti e le difficoltà nello sviluppo. In questo caso è necessario rivolgersi ad uno specialista dell’età evolutiva che abbia una preparazione adeguata nella gestione del trattamento di alcune difficoltà di tipo cognitivo come il deficit d’attenzione o il disturbo specifico dell’apprendimento.
Uno specialista può essere contattato anche quando si presentano difficoltà di tipo emotivo come ansia, depressione e fobie specifiche.


Il ricorso ad un supporto psicologico non deve essere visto come un’ammissione di fallimento, da parte dei genitori o dei caregiver.
Sebbene le problematiche della psiche possono ancora essere viste come uno stigma, una indagine del Consiglio Nazionale dei Giovani ha rilevato come i tre quarti degli adolescenti intervistati sente il bisogno di ricorrere ad un qualche supporto di tipo psicologico. Un segnale, questo, di come si abbia finalmente consapevolezza del diritto al proprio benessere psichico.
(17 Marzo 2025)