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Pubblicato inPrincipi attivi e farmaci

Benzalconio Cloruro: cos’è, a cosa serve e quando usarlo

Il benzalconio cloruro è un disinfettante ad azione antimicrobica, usato in molti prodotti sanitari. Ecco cos’è, come agisce, quando evitarlo e cosa sapere su effetti collaterali e allergie

benzalconio cloruro

Il benzalconio cloruro è un composto appartenente alla classe dei sali quaternari d’ammonio, ampiamente utilizzato in ambito medico e domestico per le sue proprietà disinfettanti e antisettiche.

Si tratta di una sostanza attiva che svolge un ruolo fondamentale in molti prodotti per l’igiene personale, la pulizia delle superfici, la conservazione degli alimenti e la disinfezione delle mani, soprattutto nei gel antibatterici e nei detergenti cutanei.

Cos’è il benzalconio cloruro?

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Dal punto di vista chimico, il benzalconio cloruro è un tensioattivo cationico che agisce destabilizzando le membrane cellulari di batteri, funghi e virus, portandoli alla morte cellulare. È solubile in acqua e si presenta come un liquido incolore o giallognolo, con un odore lieve.

Viene formulato in diverse concentrazioni a seconda dell’uso previsto: solitamente dallo 0,05% allo 0,2% per l’uso topico, ma può arrivare a percentuali più elevate in formulazioni industriali.

È presente in numerosi presidi medico-chirurgici e prodotti farmaceutici, inclusi collutori, spray nasali, disinfettanti per la cute, gocce oculari e detergenti intimi. Le sue applicazioni lo rendono uno degli agenti antimicrobici più diffusi nel contesto sanitario.

A cosa serve il benzalconio cloruro?

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Il benzalconio cloruro viene impiegato principalmente per le sue proprietà disinfettanti. La sua efficacia antimicrobica lo rende utile in diverse situazioni:

  • Disinfezione della pelle: spesso utilizzato in soluzione acquosa o alcolica per disinfettare ferite, escoriazioni o per l’igiene pre-operatoria.

  • Presidi per l’igiene orale: è un ingrediente attivo in collutori e spray orali per prevenire infezioni gengivali e ridurre la proliferazione batterica nel cavo orale.

  • Spray nasali e gocce oculari: in piccole concentrazioni, può essere incluso in preparati per contrastare infezioni delle vie respiratorie superiori o congiuntiviti.

  • Disinfettante per superfici e strumenti: viene impiegato nella pulizia di ambienti ospedalieri, strumenti chirurgici e superfici domestiche.

  • Detergenti antibatterici: si trova spesso in saponi e gel per le mani, particolarmente in quelli “senza risciacquo”.

  • Conservante: grazie alla sua attività antimicrobica, viene utilizzato anche come conservante in alcune formulazioni cosmetiche e farmaceutiche per prevenirne la contaminazione microbica.

Disinfettante efficace ma delicato

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Il benzalconio cloruro ha il vantaggio di essere meno irritante rispetto ad altri disinfettanti come l’alcol o il perossido di idrogeno, pur mantenendo una buona attività antimicrobica. Per questo motivo viene preferito in alcune formulazioni per pelli sensibili o per applicazioni in zone delicate, come mucose e ferite superficiali.

Inoltre, non ha odore pungente e non lascia sensazione di bruciore sulla pelle, rendendolo adatto anche per l’uso pediatrico o in pazienti anziani.

Fa male? I limiti dell’utilizzo

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Nonostante la sua ampia diffusione, l’uso del benzalconio cloruro deve essere valutato con attenzione, soprattutto in caso di esposizione prolungata o a dosaggi elevati. Una domanda frequente è infatti: il benzalconio cloruro fa male?

La risposta univoca non esiste. Dipende sempre dal contesto d’uso. In concentrazioni controllate, come quelle presenti nei prodotti da banco, è considerato sicuro. Tuttavia, alcuni studi hanno evidenziato che un’esposizione frequente e prolungata può alterare il microbiota cutaneo o causare irritazioni, specialmente in soggetti con pelle sensibile o con patologie dermatologiche preesistenti.

Inoltre, alcune ricerche suggeriscono che un uso eccessivo di disinfettanti contenenti benzalconio cloruro possa contribuire allo sviluppo di resistenze batteriche crociate, anche se l’evidenza scientifica in questo ambito è ancora in fase di approfondimento.

Effetti collaterali e allergie al benzalconio cloruro

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Nonostante venga considerato generalmente sicuro nelle concentrazioni comunemente utilizzate nei prodotti farmaceutici e cosmetici, il benzalconio cloruro può provocare alcuni effetti collaterali, soprattutto nei soggetti predisposti o in caso di esposizione prolungata.

I disturbi più comuni includono:

  • Irritazione cutanea: in alcuni individui, soprattutto con pelle sensibile, può causare arrossamento, bruciore o prurito, soprattutto se utilizzato su pelle lesa o molto secca.

  • Irritazione oculare: quando usato in colliri, in caso di ipersensibilità, può provocare sensazione di corpo estraneo, lacrimazione eculare o bruciore temporaneo.

  • Effetti irritativi sulle mucose: spray nasali o prodotti per l’igiene intima contenenti benzalconio cloruro possono generare bruciore o fastidio in soggetti sensibili.

  • Broncospasmo: raramente, in pazienti asmatici, l’inalazione accidentale può causare broncospasmo, soprattutto se contenuto in soluzioni nebulizzate non adeguatamente formulate.

Reazioni allergiche

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Anche se rare, sono possibili reazioni di ipersensibilità al benzalconio cloruro. I sintomi di un’allergia includono:

  • Prurito intenso

  • Orticaria o eruzioni cutanee

  • Gonfiore (soprattutto a labbra, volto, gola)

  • Difficoltà respiratorie

In presenza di questi sintomi, è fondamentale interrompere l’uso del prodotto e consultare tempestivamente un medico.

Controindicazioni e precauzioni d’uso

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Il benzalconio cloruro non è adatto a tutti i contesti. Alcune condizioni cliniche o gruppi di pazienti richiedono particolare attenzione:

  • Pazienti con dermatite atopica o psoriasi: l’uso topico potrebbe peggiorare l’irritazione cutanea.

  • Utilizzo prolungato in gravidanza o allattamento: sebbene non siano stati segnalati rischi significativi, è preferibile consultare un medico prima di un uso ripetuto e frequente.

  • Uso oculare prolungato: in alcuni casi può interferire con il film lacrimale, causando secchezza oculare o alterazione della vista temporanea.

  • Portatori di lenti a contatto: chi utilizza colliri contenenti benzalconio cloruro dovrebbe rimuovere le lenti prima della somministrazione e attendere almeno 15 minuti prima di reinserirle. Questo perché la sostanza può aderire alle lenti, causando irritazione oculare e danni alla cornea nel tempo.

Benzalconio cloruro e resistenza batterica: un rischio concreto?

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Negli ultimi anni si è aperto un dibattito scientifico sull’eventualità che l’uso eccessivo di disinfettanti contenenti sali quaternari d’ammonio, come il benzalconio cloruro, possa favorire resistenze batteriche crociate. Questo significa che i batteri, esposti frequentemente a basse dosi di disinfettanti, potrebbero sviluppare meccanismi di difesa che li rendono resistenti anche ad alcuni antibiotici.

Le prove disponibili al momento sono contrastanti, ma sufficienti per consigliare un uso ragionato della sostanza: efficace quando serve, ma non eccessivo o indiscriminato.

Il ruolo del benzalconio cloruro nella disinfezione

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Il benzalconio cloruro è senza dubbio una sostanza versatile e utile nel controllo delle infezioni, grazie alla sua attività antibatterica, antivirale e fungicida. È presente in un’ampia gamma di prodotti di uso quotidiano e sanitario, ed è apprezzato per la buona tollerabilità cutanea e l’assenza di odore pungente.

Tuttavia, come per ogni principio attivo, è necessario usarlo con consapevolezza, evitando sovraesposizioni inutili e rispettando le indicazioni di sicurezza. In soggetti sensibili o affetti da patologie cutanee, è consigliabile scegliere prodotti alternativi o consultare un medico prima dell’uso.

Nel contesto attuale, dove la disinfezione è diventata una pratica quotidiana, il benzalconio cloruro si conferma un alleato importante, purché utilizzato con criterio.