- Cos’è la betaistina?
- A cosa serve il farmaco betaistina?
- Dopo quanto fa effetto la betaistina?
- Dosaggio e modalità di assunzione
- Betaistina: controindicazioni e precauzioni
- Betaistina dicloridrato: chiarimento sul principio attivo
- Interazioni farmacologiche
- Cosa sapere prima di iniziare la terapia con betaistina
- Considerazioni sull’utilizzo
La betaistina è un principio attivo comunemente utilizzato nel trattamento dei disturbi dell’equilibrio, in particolare della sindrome di Ménière e delle vertigini di origine vestibolare.
Si presenta sotto forma di compresse, solitamente in dosaggi da 8 mg, 16 mg o 24 mg, e viene commercializzata con diversi nomi.
Cos’è la betaistina?
↑ topLa betaistina è un farmaco che agisce come analogo sintetico dell’istamina. La sua struttura è simile a quella di quest’ultima, ma con effetti farmacologici specifici: è un agonista dei recettori H1 e un antagonista dei recettori H3 dell’istamina. Queste caratteristiche la rendono utile nel migliorare la microcircolazione dell’orecchio interno, sede coinvolta nei disturbi dell’equilibrio e nella percezione della vertigine.
È importante sottolineare che la betaistina non è un cortisone. Questa è una domanda frequente tra i pazienti, ma la risposta è chiara: non appartiene alla classe dei corticosteroidi e non condivide i loro effetti collaterali sistemici.
A cosa serve il farmaco betaistina?
↑ topIl principale impiego terapeutico della betaistina è il trattamento della sindrome di Ménière, una patologia dell’orecchio interno caratterizzata da:
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Vertigini ricorrenti
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Tinnito (acufeni)
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Perdita uditiva fluttuante
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Sensazione di orecchio pieno o ovattato
Oltre a questa indicazione primaria, la betaistina viene spesso prescritta per gestire episodi di vertigini di natura vestibolare non specifica, anche quando la diagnosi non rientra strettamente nei criteri della sindrome di Ménière. In questi casi, il farmaco può contribuire a ridurre la frequenza e l’intensità degli attacchi vertiginosi.
Alcuni studi suggeriscono anche un possibile utilizzo nella gestione dei disturbi neurovegetativi associati all’ansia, sebbene si tratti di un uso off-label.
Betaistina: nomi commerciali e formulazioni
↑ topLa betaistina è disponibile in Italia sotto diversi nomi commerciali, tra cui:
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Microser® (forse il più noto)
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Betaserc® (più comune in altri paesi)
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Betaistina EG
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Betaistina DOC
La molecola è quasi sempre presente sotto forma di dicloridrato di betaistina, una formulazione salina che ne migliora la stabilità e l’assorbimento.
Dopo quanto fa effetto la betaistina?
↑ topIl tempo necessario per osservare i primi benefici può variare da paziente a paziente. Tuttavia, in genere si osservano i primi miglioramenti dei sintomi entro 2-3 settimane dall’inizio della terapia, con un’azione completa che può richiedere fino a 2-3 mesi di trattamento continuativo.
È importante non interrompere la terapia in modo prematuro: anche se i miglioramenti non sono immediati, la betaistina agisce progressivamente, migliorando la funzione vestibolare e riducendo la frequenza delle crisi.
Dosaggio e modalità di assunzione
↑ topIl dosaggio standard della betaistina per adulti varia solitamente tra 24 e 48 mg al giorno, suddivisi in 2 o 3 somministrazioni. Il medico può modulare la dose in base alla risposta clinica e alla tollerabilità individuale. Le compresse vanno assunte con un po’ d’acqua, preferibilmente durante i pasti per ridurre l’irritazione gastrica.
Betaistina: controindicazioni e precauzioni
↑ topCome ogni farmaco, la betaistina presenta alcune controindicazioni e situazioni che richiedono attenzione particolare:
Controindicazioni assolute:
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Ipersensibilità nota alla betaistina o a uno qualsiasi degli eccipienti.
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Feocromocitoma: la betaistina può stimolare il rilascio di catecolamine, aumentando il rischio di crisi ipertensive.
Controindicazioni relative e precauzioni:
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Ulcera peptica attiva o pregressa.
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Asma bronchiale: la betaistina può potenzialmente esacerbare i sintomi in soggetti asmatici.
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Gravidanza e allattamento: sebbene non vi siano studi definitivi sulla sicurezza, l’uso della betaistina in gravidanza è sconsigliato se non strettamente necessario.
Effetti collaterali
↑ topLa betaistina è generalmente ben tollerata. Gli effetti collaterali più comuni includono:
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Disturbi gastrointestinali: nausea, dolore gastrico, dispepsia.
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Sensazioni di calore o rossore al volto (meno frequenti)
In rari casi possono verificarsi reazioni allergiche, come rash cutanei, orticaria o prurito. In presenza di effetti indesiderati gravi o persistenti, è fondamentale sospendere il farmaco e consultare il medico.
Betaistina dicloridrato: chiarimento sul principio attivo
↑ topIl termine “betaistina dicloridrato” indica la forma salina con cui il principio attivo viene commercializzato. Non esistono differenze terapeutiche sostanziali tra “betaistina” e “betaistina dicloridrato” — si tratta della stessa molecola, solo stabilizzata in una forma più adatta all’assunzione orale.
Interazioni farmacologiche
↑ topLa betaistina ha un profilo di interazione relativamente sicuro, ma è sempre buona norma informare il medico se si stanno assumendo:
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Antistaminici: poiché la betaistina agisce sui recettori istaminici, farmaci con azione antistaminica (soprattutto H1) potrebbero ridurne l’efficacia.
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Farmaci anti-ulcera: anche se non vi è un’interazione diretta, la betaistina può irritare la mucosa gastrica; in caso di terapia con FANS o pazienti con storia di ulcera, può essere necessario associare un gastroprotettore.
Cosa sapere prima di iniziare la terapia con betaistina
↑ topPrima di iniziare il trattamento, il medico valuterà la storia clinica del paziente, eventuali patologie concomitanti, e la presenza di altri farmaci in uso. L’efficacia della betaistina può essere maggiore se inserita in un contesto di riabilitazione vestibolare, soprattutto nei pazienti affetti da vertigini ricorrenti.
Considerazioni sull’utilizzo
↑ topLa betaistina rappresenta una soluzione farmacologica efficace e ben tollerata per chi soffre di vertigini ricorrenti e sindrome di Ménière. Non è un cortisone, non è un sedativo e non causa dipendenza. Il trattamento è generalmente a medio-lungo termine, e richiede costanza per essere efficace.
Come sempre, il trattamento deve essere prescritto e monitorato dal medico, evitando il fai-da-te anche se il farmaco è disponibile in formulazioni generiche.