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Pubblicato inPrincipi attivi e farmaci

Farmaci calcioantagonisti: quali sono, a cosa servono ed effetti collaterali

I calcioantagonisti sono farmaci utilizzati per trattare ipertensione, angina e aritmie. Scopri quali sono, come agiscono, effetti collaterali e differenze con ACE-inibitori e sartani

farmaci calcio-antagonisti

I calcioantagonisti, noti anche come farmaci calcioantagonisti, sono una classe di medicinali impiegati principalmente nel trattamento dell’ipertensione arteriosa, dell’angina pectoris e di alcuni tipi di aritmie. Agiscono bloccando i canali del calcio nelle cellule muscolari lisce dei vasi sanguigni e del cuore, determinando una vasodilatazione e una riduzione della pressione arteriosa.

Ma quali sono i principali calcioantagonisti in commercio? E quali effetti collaterali possono comportare? Approfondiamo tutto in questo articolo.

Che cosa sono i calcioantagonisti

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I farmaci calcioantagonisti inibiscono l’ingresso del calcio nelle cellule muscolari lisce, impedendo la contrazione e facilitando il rilassamento delle pareti vascolari. Questo porta a una riduzione della pressione arteriosa, del carico di lavoro del cuore e della frequenza degli attacchi di angina.

Si dividono in due categorie principali:

  • Diidropiridinici (DHP): agiscono soprattutto sui vasi periferici (es. amlodipina, nifedipina).

  • Non diidropiridinici: influenzano anche il nodo senoatriale e atrioventricolare (es. verapamil e diltiazem), con effetto diretto sulla frequenza cardiaca.

A cosa servono i calcioantagonisti

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I calcioantagonisti sono utilizzati in diverse condizioni cardiovascolari:

  • Ipertensione arteriosa: grazie alla loro azione vasodilatatrice, riducono la resistenza vascolare sistemica.

  • Angina pectoris: diminuiscono la richiesta di ossigeno da parte del cuore, prevenendo il dolore toracico.

  • Aritmie sopraventricolari: soprattutto verapamil e diltiazem sono indicati in caso di tachicardia o fibrillazione atriale.

  • Malattia di Raynaud: favoriscono la dilatazione dei piccoli vasi periferici.

  • Profilassi dell’emicrania: in alcuni casi, soprattutto con verapamil.

Quali sono i principali farmaci calcioantagonisti

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Ecco un elenco dei calcioantagonisti più comuni suddivisi per sottocategoria:

Diidropiridinici (azione vasodilatatrice prevalente)

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  • Amlodipina

  • Nifedipina

  • Felodipina

  • Lercanidipina

  • Nicardipina

  • Isradipina

Non diidropiridinici (azione su cuore e vasi)

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  • Verapamil

  • Diltiazem

Calcioantagonisti di terza generazione

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Questi farmaci presentano una maggiore selettività vascolare e una più lunga durata d’azione, spesso con minori effetti collaterali:

  • Barnidipina

  • Lacidipina

  • Manidipina

  • Cilnidipina

Effetti collaterali dei calcioantagonisti

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Come ogni classe farmacologica, anche i calcioantagonisti possono provocare effetti indesiderati. Tra i più frequenti troviamo:

Effetti collaterali comuni

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  • Edema periferico (soprattutto a livello di caviglie e piedi, più comune con i diidropiridinici)

  • Cefalea

  • Rossore al volto (flushing)

  • Capogiri o ipotensione posturale

  • Palpitazioni

  • Stitichezza (più comune con verapamil)

Effetti collaterali meno comuni

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Perché i calcio-antagonisti fanno gonfiare le caviglie?

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L’edema alle caviglie è causato dalla vasodilatazione arteriosa non accompagnata da una pari dilatazione venosa, che provoca un ristagno di liquidi nei capillari periferici. È un effetto dose-dipendente e più frequente con i DHP come l’amlodipina.

Interazioni farmacologiche dei calcioantagonisti

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I calcioantagonisti possono interagire con numerosi farmaci. Alcune di queste interazioni possono aumentare il rischio di effetti collaterali o compromettere l’efficacia del trattamento. Le più rilevanti includono:

  • Beta-bloccanti (es. bisoprololo): possono potenziare l’effetto bradicardizzante dei non diidropiridinici, come verapamil e diltiazem.

  • Digossina: l’associazione con verapamil o diltiazem può aumentare i livelli plasmatici di digossina.

  • Antiaritmici (es. amiodarone): rischio di blocco AV e bradicardia.

  • Inibitori del CYP3A4 (es. ketoconazolo, eritromicina): possono aumentare i livelli plasmatici di alcuni calcioantagonisti (amlodipina, nifedipina).

  • Succo di pompelmo: interferisce con il metabolismo di alcuni diidropiridinici, aumentando il rischio di effetti collaterali.

  • Statine (es. simvastatina): l’associazione con verapamil o diltiazem richiede un attento monitoraggio o aggiustamento del dosaggio.

Controindicazioni dei calcioantagonisti

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L’uso dei calcioantagonisti è controindicato in alcune situazioni cliniche specifiche. Tra le principali:

  • Bradicardia marcata

  • Blocco atrioventricolare di secondo o terzo grado (senza pacemaker)

  • Scompenso cardiaco grave non controllato

  • Ipotensione severa

  • Gravidanza e allattamento: se non strettamente indicati dal medico

Va prestata particolare cautela nei pazienti anziani o con insufficienza epatica, in cui l’emivita del farmaco può essere prolungata.

Quando sospendere i calcioantagonisti

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La sospensione dei farmaci calcioantagonisti va sempre valutata insieme al medico curante. Non è consigliato interrompere bruscamente la terapia, soprattutto in caso di:

  • Ipertensione cronica

  • Angina stabile

  • Aritmie controllate dal farmaco

In caso di effetti collaterali persistenti (come edema importante, ipotensione o bradicardia), il medico può decidere di ridurre il dosaggio, sostituire la molecola con un altro calcioantagonista o cambiare completamente classe terapeutica.

Calcioantagonisti vs ACE-inibitori e sartani: quali differenze?

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Molto spesso, i calcioantagonisti vengono confrontati con gli ACE-inibitori e i sartani, in quanto tutte e tre le classi sono utilizzate per trattare l’ipertensione arteriosa e altre patologie cardiovascolari. Vediamo le differenze principali:

Classe Meccanismo d’azione Uso principale Effetti collaterali tipici
ACE-inibitori Inibiscono l’enzima di conversione dell’angiotensina Ipertensione, insufficienza cardiaca Tosse secca, iperkaliemia
Sartani (ARB) Bloccano il recettore dell’angiotensina II Ipertensione, protezione renale Minore rischio di tosse
Calcioantagonisti Bloccano i canali del calcio nei vasi o nel cuore Ipertensione, angina, aritmie Edema periferico, arrossamento, cefalea

Calcioantagonisti e ACE-inibitori sono spesso combinati nei trattamenti antipertensivi per potenziarne l’efficacia e bilanciare gli effetti collaterali.

Considerazioni terapeutiche

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  • I calcioantagonisti sono spesso farmaci di prima linea nel trattamento dell’ipertensione, soprattutto negli anziani e nei pazienti per cui gli ACE-inibitori risultano meno efficaci.

  • Nei pazienti con angina vasospastica o Raynaud, i DHP come la nifedipina offrono un rapido sollievo sintomatico.

  • Verapamil e diltiazem sono preferiti in caso di tachiaritmie o quando è necessario un controllo della frequenza cardiaca, ma vanno evitati nei pazienti con insufficienza cardiaca.

Conclusioni

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I farmaci calcioantagonisti rappresentano un cardine nella terapia cardiovascolare, grazie alla loro efficacia nella riduzione della pressione arteriosa, nel trattamento dell’angina e nella gestione di specifiche aritmie. Tuttavia, la scelta del principio attivo, la valutazione delle controindicazioni e la gestione delle interazioni farmacologiche devono sempre essere affidate a un professionista sanitario.

Una sospensione improvvisa è sconsigliata: è fondamentale monitorare con attenzione gli effetti nel tempo e personalizzare la terapia in base al profilo del paziente.