- Cosa è l’Oil pulling?
- Come si pratica l’oil pulling?
- Quali sono i benefici attribuiti all’oil pulling?
- Ma cosa dice la scienza?
- Rischi e considerazioni
- Moda o pratica utile?
Oggi il web è pieno di informazioni, consigli e rimedi che promettono benefici straordinari per la salute. Ma non tutto ciò che leggiamo ha un fondamento scientifico. Un esempio perfetto è l’oil pulling, una pratica di origine ayurvedica che consiste nel risciacquare la bocca con olio vegetale per migliorare l’igiene orale e la salute generale. Ma funziona davvero? Vediamo cosa dice la scienza.
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Cosa è l’Oil pulling?
↑ topL’oil pulling è una pratica antica che affonda le sue radici nella medicina ayurvedica del subcontinente indiano. Consiste nel risciacquare la bocca con un olio vegetale, come cocco, sesamo o girasole, per migliorare l’igiene orale e promuovere la disintossicazione dell’organismo.
Come si pratica l’oil pulling?
↑ topImmagina la tua bocca come una spugna che assorbe impurità durante la notte. Al risveglio, prendi un cucchiaio di olio e mettilo in bocca. Inizia a sciacquare energicamente, facendo passare l’olio tra i denti, per circa 15-20 minuti. Questo processo aiuta a “spremere” fuori le tossine, intrappolandole nell’olio. Al termine, sputa l’olio su un foglio di carta assorbente per evitare di contaminare l’ambiente e sciacqua la bocca con acqua, procedendo poi al normale spazzolamento dei denti.
Quali sono i benefici attribuiti all’oil pulling?
↑ topMolti sostenitori affermano che l’oil pulling possa:
- ridurre l’alito cattivo: l’olio potrebbe intrappolare i batteri responsabili dell’alitosi, lasciando la bocca più fresca.
- sbiancare i denti: rimuovendo le macchie superficiali, i denti apparirebbero più luminosi.
- migliorare la salute delle gengive: l’azione antibatterica dell’olio potrebbe contribuire a ridurre l’infiammazione gengivale e prevenirne il sanguinamento.
- prevenire la carie: eliminando i batteri nocivi, si potrebbe ridurre il rischio di formazione di carie.
- alleviare la secchezza della bocca e della gola: l’olio agirebbe come lubrificante naturale, mantenendo idratate le mucose orali.
Ma cosa dice la scienza?
↑ topUna metanalisi di Peng TR, Cheng HY, Wu TW, Ng BK (Healthcare (Basel), 2022) ha confrontato l’oil pulling con il normale risciacquo con acqua, riscontrando che non ci sono differenze significative nell’indice di placca e nell’indice gengivale tra i due gruppi. Gli autori concludono che gli studi futuri dovrebbero essere più rigorosi per trarre conclusioni definitive.
Una revisione sistematica di Woolley J, Gibbons T, Patel K, Sacco R (Heliyon, 2020) suggerisce che l’oil pulling con olio di cocco potrebbe avere un effetto benefico sulla salute orale, ma sottolinea che l’evidenza è ancora limitata e la ricerca necessita di protocolli più strutturati.
Un’ulteriore revisione sistematica e metanalisi condotta da Jong FJX, Ooi J, Teoh SL (Int J Dent Hyg, 2024) ha analizzato l’oil pulling rispetto alla clorexidina e ad altri collutori. I risultati mostrano un possibile beneficio dell’oil pulling, ma confermano che la clorexidina rimane il gold standard nella riduzione della placca. Tuttavia, l’evidenza clinica a supporto dell’oil pulling è molto bassa.
Rischi e considerazioni
↑ topOltre ai “non evidenti” benefici, è importante considerare alcuni rischi:
- ingestione accidentale: ingerire l’olio può causare disturbi gastrointestinali, come diarrea o mal di stomaco.
- dolore o affaticamento muscolare: un’esecuzione scorretta o prolungata potrebbe affaticare i muscoli della mascella.
- non sostituisce l’igiene orale tradizionale: l’oil pulling non dovrebbe mai rimpiazzare spazzolamento e uso del filo interdentale.
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Moda o pratica utile?
↑ topAlla luce delle evidenze scientifiche, l’oil pulling potrebbe essere un’aggiunta alla normale igiene orale, ma non deve sostituire le pratiche consolidate come spazzolino, dentifricio e filo interdentale. I benefici dichiarati non sono supportati da studi solidi e la clorexidina rimane più efficace nella riduzione della placca.
Prima di affidarsi a mode virali, è sempre bene chiedersi: cosa dice la scienza?