Skip to content
Pubblicato inPrincipi attivi e farmaci

Perindopril: a cosa serve, come funziona, dosaggio ed effetti collaterali

Il perindopril è un ACE-inibitore utilizzato per l’ipertensione e l’insufficienza cardiaca. Scopri a cosa serve, dosaggi, effetti collaterali e quando evitarlo

Il Perindopril è un farmaco appartenente alla classe degli ACE-inibitori (inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina), largamente utilizzato nel trattamento di ipertensione arteriosa e insufficienza cardiaca cronica, oltre che nella prevenzione secondaria dopo un infarto miocardico o in pazienti con rischio cardiovascolare elevato. La sua azione principale consiste nel rilassare i vasi sanguigni, migliorando il flusso sanguigno e riducendo la pressione arteriosa.

In commercio è spesso disponibile in associazione con altri principi attivi, come ad esempio amlodipina (un calcio-antagonista) o indapamide (un diuretico), per potenziare l’effetto antipertensivo.

Meccanismo d’azione del perindopril

↑ top

Il perindopril agisce inibendo l’attività dell’enzima di conversione dell’angiotensina I in angiotensina II (ACE), una sostanza vasocostrittrice molto potente. Riducendo i livelli di angiotensina II, il farmaco promuove:

  • Vasodilatazione: le arterie si rilassano e il sangue scorre più facilmente.

  • Riduzione della pressione arteriosa.

  • Diminuzione dello stress cardiaco: il cuore pompa con meno resistenza.

  • Effetto protettivo su cuore e reni, soprattutto nei pazienti diabetici.

Il farmaco viene somministrato come pro-farmaco, ovvero in una forma inattiva (perindopril) che viene poi convertita nel fegato nel composto attivo perindoprilato.

Differenza tra perindopril e perindopril arginina

↑ top

In commercio si trovano diverse formulazioni del perindopril, tra cui perindopril arginina e perindopril erbumina. La differenza non è nel principio attivo in sé, bensì nel sale con cui è legato, che ne determina:

  • La stabilità chimica: l’arginina è più stabile e meno sensibile all’umidità.

  • Il dosaggio equivalente: 5 mg di perindopril erbumina corrispondono a circa 3,34 mg di perindopril arginina.

Il medico può preferire una formulazione rispetto all’altra in base a disponibilità, tollerabilità e profilo clinico del paziente.

Indicazioni terapeutiche

↑ top

Il perindopril è indicato in diverse condizioni cliniche, tra cui:

  • Ipertensione arteriosa: da solo o in combinazione con altri antipertensivi.

  • Insufficienza cardiaca congestizia.

  • Prevenzione secondaria cardiovascolare in pazienti ad alto rischio (es. con coronaropatie, precedenti eventi ischemici).

  • Nefropatia diabetica: ha un ruolo protettivo sulla funzione renale nei diabetici ipertesi.

Dosaggio del perindopril

↑ top

Il dosaggio varia in base all’indicazione terapeutica e alla risposta individuale del paziente. Generalmente:

  • Per ipertensione: si inizia con 4 mg una volta al giorno, eventualmente aumentabili a 8 mg.

  • Per insufficienza cardiaca: dose iniziale di 2 mg, da titolare con cautela.

  • Nei pazienti anziani o con insufficienza renale, è necessario un aggiustamento della dose.

Il perindopril viene assunto una volta al giorno, preferibilmente al mattino, a stomaco vuoto per garantire un’assorbimento ottimale.

Effetti collaterali del perindopril

↑ top

Come tutti i farmaci, anche il perindopril può causare effetti collaterali, sebbene non tutti li manifestino. Alcuni sono più comuni, altri rari ma potenzialmente gravi.

Effetti collaterali comuni

↑ top

Effetti collaterali meno comuni o rari

↑ top
  • Iperkaliemia (aumento del potassio nel sangue), più frequente nei pazienti con insufficienza renale o che assumono diuretici risparmiatori di potassio.

  • Funzionalità renale alterata, soprattutto in soggetti già a rischio.

  • Angioedema: gonfiore improvviso del viso, labbra, lingua o gola. È una reazione rara ma potenzialmente pericolosa, che richiede l’interruzione immediata del trattamento.

  • Eruzioni cutanee o prurito.

Controindicazioni

↑ top

Il perindopril non deve essere assunto in alcune condizioni cliniche specifiche, tra cui:

  • Allergia o ipersensibilità nota agli ACE-inibitori.

  • Angioedema ereditario o idiopatico.

  • Storia di angioedema associato a terapia con ACE-inibitori.

  • Gravidanza: il perindopril è controindicato in gravidanza e durante l’allattamento.

  • Stenosi bilaterale dell’arteria renale.

  • Grave insufficienza renale non controllata.

Interazioni farmacologiche

↑ top

Il perindopril può interagire con altri farmaci, modificandone l’efficacia o aumentando il rischio di effetti avversi:

  • Diuretici risparmiatori di potassio (es. spironolattone): aumentano il rischio di iperkaliemia.

  • Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS): possono ridurre l’effetto antipertensivo e danneggiare la funzione renale.

  • Litio: aumenta il rischio di tossicità da litio.

  • Altri antipertensivi o vasodilatatori: possono potenziare l’effetto ipotensivo.

  • Integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: vanno evitati o usati sotto stretto controllo medico.

Domande frequenti

↑ top

Cosa prendere al posto di perindopril?

↑ top

In caso di intolleranza (ad esempio tosse secca persistente), il medico può valutare il passaggio ai sartani (ARBs), come losartan o valsartan, che agiscono in modo simile ma con minore incidenza di tosse.

Quanto dura l’effetto del perindopril?

↑ top

L’effetto del perindopril inizia entro 1 ora, raggiunge il picco dopo 4-6 ore e può durare fino a 24 ore, motivo per cui è sufficiente una sola somministrazione giornaliera.

Considerazioni

↑ top

Il perindopril è un ACE-inibitore efficace e ben tollerato nella maggior parte dei pazienti, utilizzato per controllare la pressione arteriosa, prevenire complicanze cardiovascolari e proteggere cuore e reni, soprattutto nei diabetici.

È importante però seguire attentamente le indicazioni mediche, monitorare gli effetti collaterali e segnalare qualsiasi reazione avversa o sintomo sospetto.