- Cosa sono i polifenoli
- Dove si trovano i polifenoli
- A cosa servono i polifenoli: benefici scientificamente provati
- Protezione cardiovascolare
- Azione antinfiammatoria
- Neuroprotezione
- Effetti antitumorali
- Supporto al microbiota intestinale
- Controindicazioni e possibili effetti collaterali dei polifenoli
- Polifenoli e tiroide: un’attenzione particolare
- Integrazione di polifenoli: quando ha senso?
I polifenoli sono composti naturali presenti in molti alimenti di origine vegetale, noti per le loro proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e protettive nei confronti di numerose patologie. In ambito nutrizionale e medico, l’interesse per i polifenoli è cresciuto notevolmente negli ultimi anni, grazie al loro potenziale nel contribuire al mantenimento della salute e alla prevenzione di diverse malattie croniche.
In questo articolo scopriremo cosa sono i polifenoli, dove si trovano, a cosa servono e anche quali possono essere le controindicazioni associate al loro consumo.
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Cosa sono i polifenoli
↑ topI polifenoli sono una vasta classe di micronutrienti naturali sintetizzati dalle piante come meccanismo di difesa contro agenti esterni come parassiti, radiazioni UV e condizioni ambientali avverse. Dal punto di vista chimico, si tratta di composti caratterizzati da più gruppi fenolici – da cui il nome.
Si conoscono oltre 8000 tipi diversi di polifenoli, che si suddividono in quattro grandi categorie:
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Flavonoidi – La categoria più numerosa, comprendente quercetina, catechine, antociani e flavonoli. Si trovano in frutta, verdura, tè e vino rosso.
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Acidi fenolici – Tra cui l’acido caffeico e ferulico, presenti in caffè, cereali integrali e spezie.
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Stilbeni – Il più noto è il resveratrolo, contenuto nel vino rosso e nell’uva.
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Lignani – Presenti nei semi di lino, cereali integrali e alcune verdure.
Dove si trovano i polifenoli
↑ topI polifenoli si trovano esclusivamente in alimenti di origine vegetale. Una dieta varia e bilanciata, ricca di frutta, verdura, legumi, cereali integrali e spezie, è il modo più efficace per garantirne un adeguato apporto.
Ecco gli alimenti più ricchi di polifenoli:
- Frutti di bosco (mirtilli, more, lamponi, ribes): tra i più concentrati in flavonoidi.
- Uva rossa e vino rosso: ricchi in resveratrolo e antociani
- Tè verde e tè nero: noti per l’alto contenuto di catechine e tannini.
- Cioccolato fondente (con cacao ≥ 70%): ottima fonte di flavonoli.
- Olio extravergine d’oliva: contiene tirosolo e oleuropeina.
- Cipolle rosse, mele, agrumi, spinaci e broccoli
- Spezie come curcuma, cannella e chiodi di garofano
- Caffè: ricco in acidi fenolici
- Legumi e cereali integrali: apportano lignani e flavonoidi
A cosa servono i polifenoli: benefici scientificamente provati
↑ topI polifenoli svolgono un’azione antiossidante molto potente: aiutano a neutralizzare i radicali liberi, molecole instabili che danneggiano le cellule e sono coinvolte nell’invecchiamento e nello sviluppo di numerose malattie croniche. Ma non solo.
Protezione cardiovascolare
↑ topNumerosi studi osservazionali e clinici hanno evidenziato che un’elevata assunzione di polifenoli, in particolare flavonoidi e stilbeni, è associata a una riduzione del rischio di malattie cardiovascolari. I polifenoli agiscono:
- Migliorando la funzione endoteliale
- Riducendo la pressione arteriosa
- Contrastando l’ossidazione delle LDL (colesterolo “cattivo”)
- Favorendo una buona circolazione sanguigna
Azione antinfiammatoria
↑ topI polifenoli possono inibire la produzione di citochine pro-infiammatorie, riducendo l’infiammazione sistemica. Questo li rende utili in condizioni croniche come diabete tipo 2, obesità, sindrome metabolica e malattie autoimmuni.
Neuroprotezione
↑ topFlavonoidi e altri polifenoli attraversano la barriera ematoencefalica, mostrando effetti protettivi sul cervello. Sono studiati per il loro potenziale nel ridurre il rischio di:
- Declino cognitivo
- Demenza senile
- Morbo di Alzheimer
Effetti antitumorali
↑ topPur essendo ancora oggetto di studio, alcuni polifenoli sembrano avere proprietà chemio-preventive, in grado di inibire la proliferazione delle cellule tumorali o favorire la loro apoptosi.
Supporto al microbiota intestinale
↑ topMolti polifenoli agiscono anche come prebiotici, modulando positivamente il microbiota intestinale e contribuendo al benessere digestivo e immunitario.
Controindicazioni e possibili effetti collaterali dei polifenoli
↑ topI polifenoli sono generalmente sicuri e ben tollerati quando assunti attraverso gli alimenti. Tuttavia, in caso di integrazione ad alto dosaggio, è bene prestare attenzione ad alcune controindicazioni ed effetti collaterali potenziali.
Interazioni farmacologiche
↑ topAlcuni polifenoli possono interferire con l’attività di enzimi epatici (come il citocromo P450) responsabili del metabolismo dei farmaci. In particolare:
- Il resveratrolo può alterare l’efficacia di anticoagulanti (es. warfarin) o farmaci anti-ipertensivi.
- Le catechine del tè verde possono ridurre l’assorbimento di ferro non-eme, influendo sul metabolismo del ferro.
Sovradosaggio da integratori
↑ topAssumere polifenoli attraverso integratori in dosi elevate può provocare:
- Disturbi gastrointestinali (nausea, diarrea, crampi)
- Mal di testa
- Interferenze con l’assorbimento di minerali
In assenza di condizioni specifiche (come stress ossidativo marcato, patologie infiammatorie croniche o malattie cardiovascolari già diagnosticate), non è consigliabile assumere polifenoli sotto forma di integratori senza controllo medico.
Controindicazioni
↑ topI polifenoli non presentano controindicazioni gravi, ma in alcuni casi specifici è meglio evitare integrazioni concentrate:
- In gravidanza e allattamento (salvo indicazione medica)
- In presenza di anemia sideropenica (a causa dell’effetto chelante su ferro e zinco)
- Nei pazienti che assumono anticoagulanti
Polifenoli e tiroide: un’attenzione particolare
↑ topAlcuni studi suggeriscono che flavonoidi come quercetina o genisteina, se assunti in quantità elevate, possono influenzare l’attività tiroidea, interferendo con la sintesi degli ormoni tiroidei, soprattutto in soggetti con ipotiroidismosubclinico o diagnosticato. Tuttavia, ciò riguarda solo l’assunzione da integratori ad alte dosi, non da alimenti.
Integrazione di polifenoli: quando ha senso?
↑ topL’integrazione può essere utile in alcuni contesti:
- Pazienti con patologie croniche infiammatorie
- Soggetti con dieta povera di frutta e verdura
- In fase post-operatoria o durante periodi di stress ossidativo marcato
Tuttavia, la fonte primaria dei polifenoli dovrebbe restare l’alimentazione, in quanto consente l’assunzione bilanciata di nutrienti accessori (fibre, vitamine, sali minerali).