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Pubblicato inPrincipi attivi e farmaci

Repaglinide: cos’è, a cosa serve, dosaggio ed effetti collaterali

La repaglinide è un farmaco antidiabetico orale che aiuta a controllare la glicemia postprandiale nei pazienti con diabete di tipo 2. Agisce stimolando la produzione di insulina e deve essere assunta prima dei pasti.

Repaglinide

La repaglinide è un farmaco appartenente alla classe dei meglitinidi, utilizzato per il trattamento del diabete mellito di tipo 2. Agisce stimolando la secrezione di insulina da parte delle cellule beta del pancreas, contribuendo così a ridurre i livelli di glucosio nel sangue dopo i pasti.

A differenza di altri farmaci ipoglicemizzanti, la repaglinide ha un’azione rapida e di breve durata, il che particolarmente utile per il controllo della glicemia postprandiale.

A cosa serve la repaglinide

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La repaglinide è prescritta per il trattamento del diabete di tipo 2 nei pazienti in cui la dieta e l’esercizio fisico non siano sufficienti a mantenere il controllo glicemico. È indicata per:

  • ridurre i livelli di glucosio nel sangue dopo i pasti

  • migliorare il controllo glicemico generale, riducendo il rischio di complicanze a lungo termine del diabete

  • essere utilizzata in monoterapia o in combinazione con altri antidiabetici orali, come la metformina.

Dosaggio della repaglinide

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La dose di repaglinide deve essere personalizzata in base ai livelli di glicemia del paziente. Le linee guida generali sono:

  • dose iniziale: 0,5 mg prima dei pasti principali

  • aggiustamento della dose: può essere aumentata fino a 4 mg per pasto, con un massimo di 16 mg al giorno

  • assunzione: il farmaco deve essere assunto da 15 a 30 minuti prima di ogni pasto.

Se un pasto viene saltato, la dose corrispondente non deve essere assunta per evitare il rischio di ipoglicemia.

Modalità di somministrazione

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La repaglinide è disponibile sotto forma di compresse da 0,5 mg, 1 mg e 2 mg, da assumere per via orale prima dei pasti. È importante seguire le indicazioni del medico per evitare episodi di ipoglicemia.

Benefici della repaglinide

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La repaglinide offre diversi vantaggi nel trattamento del diabete di tipo 2:

  • azione rapida e mirata, ideale per controllare i picchi glicemici postprandiali

  • minore rischio di ipoglicemia prolungata, grazie alla sua breve emivita

  • flessibilità di dosaggio, adattabile in base ai pasti consumati

  • possibile utilizzo in combinazione con metformina, migliorando il controllo glicemico senza aumentare il rischio di ipoglicemia.

Effetti collaterali della repaglinide

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Come tutti i farmaci, la repaglinide può causare alcuni effetti indesiderati. I più comuni includono:

In caso di sintomi gravi, come svenimenti o perdita di coscienza dovuta a ipoglicemia severa, è fondamentale contattare immediatamente un medico.

Controindicazioni e precauzioni

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L’uso della repaglinide è sconsigliato in alcune situazioni:

Interazioni farmacologiche

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Alcuni farmaci possono alterare l’efficacia della repaglinide o aumentare il rischio di effetti indesiderati:

  • Inibitori del CYP3A4 e CYP2C8 (come ketoconazolo e gemfibrozil) possono aumentare i livelli di repaglinide nel sangue, aumentando il rischio di ipoglicemia.

  • Beta-bloccanti, che possono mascherare i sintomi dell’ipoglicemia.

  • Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), che possono aumentare l’effetto ipoglicemizzante.

Differenze tra repaglinide e altri antidiabetici

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Rispetto ad altri farmaci per il diabete, come le sulfaniluree, la repaglinide ha un’azione più breve e mirata, riducendo il rischio di ipoglicemia prolungata. A differenza della metformina, non agisce sulla sensibilità all’insulina ma stimola direttamente la secrezione insulinica.

La repaglinide è un farmaco efficace per il trattamento del diabete di tipo 2, soprattutto nei pazienti che necessitano di un controllo mirato della glicemia postprandiale. È generalmente ben tollerata, ma richiede un’adeguata gestione del dosaggio per evitare episodi di ipoglicemia.