L'autopalpazione del seno è un gesto fondamentale per la prevenzione del tumore alla mammella. Insieme agli specialisti del Centro Medico Santagostino, vediamo come eseguirla correttamente.
Che cos’è l’autopalpazione del seno?
L’autopalpazione del seno è un esame di autovalutazione che consente di apprezzare precocemente qualsiasi cambiamento nell’aspetto e nella fisionomia delle mammelle. Questa semplice manovra può essere effettuata autonomamente da ogni donna e rappresenta il primo passo per la prevenzione del tumore al seno.
È, inoltre, il modo migliore per acquisire familiarità con il proprio seno e imparare a conoscerne l’aspetto normale. È buona norma eseguire l’autopalpazione del seno almeno una volta al mese, a partire dai 20 anni di età.
Una corretta e regolare autopalpazione può ridurre notevolmente il rischio di una diagnosi di tumore al seno in stadio avanzato. Ma vediamo di cosa si tratta precisamente.
Autopalpazione del seno: quando farla?
L’autopalpazione del seno deve essere fatta una volta al mese, nel momento di minore tensione mammaria, ovvero una settimana dopo la fine del ciclo mestruale. Se si è in menopausa o in gravidanza, può essere effettuata in qualsiasi periodo del mese.
Scegliere il momento più adatto è di fondamentale importanza: il seno, infatti, subisce dei cambiamenti in base ai livelli ormonali che possono incidere sulla sua struttura e invalidare l’autopalpazione.
L’autopalpazione è particolarmente raccomandata dopo i 40 anni di età, quando il rischio di tumore aumenta in modo sensibile.
Come si fa a capire se hai un nodulo al seno? Ecco come fare una corretta autopalpazione
L’autopalpazione del seno si articola in due azioni distinte, entrambe fondamentali per una corretta esecuzione:
Vediamo di cosa si tratta precisamente.
Osservazione
Per osservazione si intende la valutazione visiva del seno davanti a uno specchio.
Anche se le mammelle non sono perfettamente uguali, di solito sono simmetriche e hanno un profilo regolare. Qualsiasi alterazione della loro simmetria deve essere considerata con attenzione. L’osservazione permette di cogliere la presenza di irregolarità del seno come i cambiamenti di forma, colore e consistenza, per esempio:
- Aumento di volume
- Screpolatura del capezzolo
- Ulcerazioni o rossore della cute
- Presenza di fossette
- Pelle a buccia d'arancia.
L’osservazione del seno si esegue di fronte allo specchio, in un ambiente ben illuminato, e deve essere effettuata in tre posizioni diverse:
- Con le spalle rilassate e le braccia lungo i fianchi
- Con le braccia sollevate sopra la testa
- Con i palmi delle mani uniti davanti alla fronte per indurre la contrazione dei muscoli pettorali.
È necessario che l’operazione venga svolta guardandosi allo specchio sia frontalmente che lateralmente.
Palpazione
Ma come si fa a capire se hai un nodulo al seno?
Il nodulo mammario è la manifestazione più frequente del tumore alla mammella anche se non è la sola. Il nodulo di solito non provoca dolore, ma è possibile avvertirlo tramite palpazione.
La palpazione del seno consiste, come suggerisce il termine stesso, nell’esame tattile della mammella e si articola in due fasi: la palpazione del seno vera e propria e l’esame del capezzolo.
Per eseguire una corretta palpazione è necessario:
- Piegare il braccio del seno che si vuole esaminare, tenendo una mano dietro la nuca e il gomito puntato lateralmente
- Palpare la mammella con i polpastrelli di indice medio e anulare uniti
- Compiere piccoli movimenti circolari su ogni quadrante della mammella, aumentando gradualmente la pressione
- Compiere con la mano dei movimenti dall’alto verso il basso
- Compiere movimenti che vanno dai capezzoli verso l’esterno, tracciando una sorta di stella
- Esaminare il cavo ascellare e la zona vicina allo sterno.
I movimenti circolari delle dita permettono di rilevare eventuali noduli e indurimenti del tessuto mammario. È importante ricordare che la fase di palpazione deve essere eseguita sia in posizione eretta che in posizione supina.
La palpazione si conclude con l’esame del capezzolo. L’esame consiste nel premere con delicatezza il capezzolo tra indice e pollice per verificare possibili fuoriuscite di liquido ed eventualmente controllare il colore della secrezione.
Autopalpazione: quando preoccuparsi per il seno?
L’autopalpazione del seno, come detto in precedenza, rappresenta il primo passo nella diagnosi delle alterazioni delle mammelle.
È importante prestare attenzione a determinati segni e rivolgersi al proprio medico, se, durante l'autoesame, si riscontrano irregolarità:
- Nella forma e del volume della mammella
- Nell'aspetto del capezzolo
- Nel profilo della mammella
- Nella cute, per esempio sono presenti zone raggrinzite o infossate.
Inoltre, quando si rileva:
- Un nodulo al seno o sotto l'ascella
- Un indurimento sotto la pelle
- Deformazioni del capezzolo, come la retroflessione (capezzolo ombelicato)
- Secrezioni dal capezzolo
- Eczemi (eruzioni cutanee) della mammella.
In tutti questi casi è importante sottoporsi a una visita senologica e, se necessario, procedere con eventuali esami strumentali.
Autopalpazione del seno e prevenzione
L’autopalpazione del seno non sostituisce in alcun modo le normali visite di controllo, a cui è necessario sottoporsi periodicamente dopo i 20 anni d’età, come la mammografia e l’ecografia mammaria.
Solo attraverso questi esami strumentali è possibile rilevare con sicurezza la presenza di noduli, cisti mammarie, calcificazioni o segni di neoplasia, e accertare la natura delle lesioni che interessano il tessuto mammario.
Una prevenzione efficace dei tumori alla mammella prevede uno stile di vita sano e l’evitamento di quei fattori di rischio che possono essere modificati, come:
Al Centro Medico Santagostino operano le équipe di ginecologia e di senologia che lavorano in sinergia per la prevenzione e la diagnosi precoce del carcinoma mammario. Sono disponibili anche i principali esami ecografici per il controllo del seno.