Le lesioni cutanee della regione anale sono frequenti. In genere si tratta di lesioni benigne che possono però essere dolorose o provocare prurito. È il caso della marisca anale, un piccolo nodulo o piega di cute che, formandosi in zona perianale, può risultare molto fastidiosa. Cosa fare in questi casi? Uno dei rimedi da prendere in considerazione può essere la sua rimozione mediante un piccolo intervento chirurgico.
Marisca anale
Cos'è la marisca anale?
Una marisca all’ano è una plica cutanea, ovvero del tessuto cutaneo in eccesso, che si sviluppa sul bordo anale. Può avere un’origine emorroidaria (come quelli che spesso si verificano in gravidanza) o formarsi in seguito a infiammazioni ripetute o a trombosi delle vene del margine anale.
Le ragadi sono marische anali?
Spesso i pazienti confondono una marisca anale con il prolasso o con una ragade. La ragade anale in realtà è una piccola ferita dell’ano a forma di goccia, generalmente localizzata sulla linea mediana posteriore. Le ragadi però spesso causano all’interno del canale anale la comparsa di una papilla ipertrofica, mentre all’esterno la formazione proprio di una marisca anale. Queste marische anali sono le cosiddette “marische sentinella”, che possono essere fistolizzate o non.
Come si trattano le marische anali?
La formazione di una o più marische anali non richiede in genere alcuna terapia medica. Il più delle volte infatti non fa male ed è solo un problema estetico. Deve essere invece asportata chirurgicamente se varia di forma e dimensioni, se risulta infiammata di frequente o quando renda difficoltosa l’igiene della regione anale.
Marische anali e cancro all'ano
Il cancro dell’ano è una patologia che rappresenta solo l’1% di tutti i tumori maligni del tubo digerente e circa il 3% dei cancri del grosso intestino. Può svilupparsi, seppur raramente, su lesioni anali benigne molto comuni come ad esempio una marisca anale a lungo trascurata. Non per questo, però, una marisca anale è da considerarsi uno stato pre neoplastico o una lesione predisponente al cancro anale.
Come rimuovere una marisca anale
Nel caso in cui una marisca anale vada rimossa, è sufficiente una procedura chirurgica di tipo ambulatoriale durante la quale la lesione viene recisa alla base. L’intervento, effettuato in anestesia locale eventualmente abbinata a sedazione, in genere non è difficoltoso. La ferita chirurgica può venire suturata o rimanere aperta (per consentire il deflusso delle secrezioni) e guarisce in breve tempo.
I tempi di guarigione possono andare da pochi giorni ad alcune settimane, a seconda del tipo di lesione e dell’operazione eseguita.
Rimozione marisca ano: decorso post operatorio
Dopo un intervento di rimozione di una marisca anale la dimissione del paziente può avvenire entro breve tempo, se non sopraggiungono complicanze. Il dolore post operatorio è in genere lieve e la persona operata può tornare a bere e mangiare dopo qualche ora. Nel primo periodo dopo l’intervento è necessario che il paziente stia a riposo e non intraprenda lunghi viaggi.
Entro pochi giorni, la persona può riprendere le sue normali attività - lavoro compreso - e tornare a guidare un veicolo. Al momento delle dimissioni viene prescritta la terapia opportuna da osservare nei giorni seguenti, che può comprendere un rigido regime igienico, la sostituzione frequente delle medicazioni e l’uso di una pomata.
Rimozione marisca ano: eventuali complicanze
Il paziente deve contattare il medico se, nei giorni successivi all’intervento, nota uno dei seguenti problemi. Quelli relativamente più frequenti sono:
- Dolore in aumento, rossore, gonfiore o perdite.
- Difficoltà nella minzione (svuotamento della vescica).
- Febbre oltre i 38 °C o con brividi.
- Nausea o vomito.
- Ferita sanguinante in modo eccessivo. Si verifica di rado e soprattutto nei primi giorni; se abbondante, può richiedere un nuovo intervento chirurgico per effettuare l’emostasi, ovvero l’arresto dell’emorragia.
- Dermatite di reazione perianale e prurito attorno all’area interessata.
Complicanze più rare:
- Stenosi dell’ano. Si tratta del restringimento dell’orifizio anale dovuto alla cicatrice, che può provocare l’emissione di feci sottili e dolori alla defecazione.
- Formazione di ragadi anali o fistole perianali post operatorie.
- Stimolo a evacuare frequente e difficoltà a trattenere gas o feci liquide: in genere si risolve in alcune settimane.