Per eseguire l'esame è necessario aver terminato le mestruazioni e non avere nessuna perdita ematica.
Evitare di avere rapporti sessuali delle 48 ore che precedono l’esame. Vanno anche evitate creme, tamponi, lavande e ovuli.
Per eseguire l'esame è necessario aver terminato le mestruazioni e non avere nessuna perdita ematica.
Evitare di avere rapporti sessuali delle 48 ore che precedono l’esame. Vanno anche evitate creme, tamponi, lavande e ovuli.
La colposcopia è una procedura diagnostica ginecologica attraverso cui è possibile esaminare in dettaglio il collo dell’utero, la vagina e la vulva. Si tratta di un esame che viene effettuato con un particolare microscopio, detto colposcopio, che consente di ingrandire l'immagine dei tessuti studiati e di evidenziare eventuali anomalie.
L’ingrandimento che il colposcopio garantisce va dalle 6 alle 40 volte. Il collo dell’utero, affinché la colposcopia sia svolta, deve essere posto in evidenza attraverso lo speculum vaginale e l’applicazione di liquidi reagenti: una soluzione di iodio-iodurata e acido acetico al 5%.
Questo esame è solitamente svolto quando il Pap test, ovvero l’esame citologico del collo dell’utero, mostra risultati anormali, come la presenza di cellule precancerose o cancerose. La colposcopia può essere effettuata quando la paziente soffre di:
Inoltre, è possibile effettuare la colposcopia per monitorare l’efficacia di trattamenti per patologie del tratto genitale inferiore.
Durante la colposcopia, la paziente è sul lettino ginecologico, in una posizione simile a quella del Pap test. Il medico ginecologo inserisce uno speculum nella vagina per allargarne le pareti e per permettere la visione del collo dell’utero.
Il colposcopio, che rimane all’esterno del corpo, è poi utilizzato per esaminare l’area. Durante la colposcopia viene anche svolto il test di Schiller, con il fine di avere una visione ingrandita della cervice uterina. Viene applicata sulla cervice uterina la soluzione iodio-iodurata.
La cervice prende una colorazione marrone in condizioni fisiologiche. Se sono presenti alterazioni, si ha un colore diverso dal marrone. In questo secondo caso viene effettuata una biopsia dei tessuti interessati, per accertare se si è di fronte a tessuto cicatriziale, a displasia benigna o tumore.
La colposcopia permette quindi al medico ginecologo di identificare e valutare le eventuali alterazioni dei tessuti del tratto genitale inferiore. Le cellule anomale o precancerose possono apparire bianche o giallastre, o presentare un pattern vascolare atipico. L’aspetto dei tessuti può inoltre suggerire la presenza di condizioni come:
La colposcopia in sé non è solitamente dolorosa, ma può causare un lieve disagio, che può essere paragonato a quello di un Pap test. Se viene effettuata una biopsia, la paziente può avvertire come una brevissima puntura. Alcune donne possono sperimentare crampi o un leggero sanguinamento dopo la procedura.
Ecco alcune norme per effettuare la colposcopia:
Dal momento che al termine dell’esame possono essere presenti delle piccole perdite di sangue, nei giorni successivi è consigliato alla paziente di non avere attività sessuale. Almeno fino a quando le perdite non terminano. Alla stessa maniera, è sconsigliato l’uso di creme o tamponi vaginali.
Se la colposcopia evidenzia aree di tessuto anormale, il medico ginecologo può decidere di prelevare un campione per la biopsia. Se la biopsia conferma la presenza di cellule precancerose o cancerose, il trattamento dipenderà dal grado di anormalità, dall’età della paziente e dal desiderio di avere figli in futuro. Le opzioni di trattamento possono includere, a seconda della gravità della condizione, la crioterapia, la terapia laser, la conizzazione o l’isterectomia.
I risultati della colposcopia sono generalmente disponibili subito, mentre i risultati di una biopsia possono richiedere da alcuni giorni a qualche settimana. Il medico discuterà i risultati con la paziente e, se necessario, pianificherà il possibile trattamento.
Una colposcopia al Santagostino costa da 74 euro. Attenzione: il prezzo minimo indicato può variare in alcune città.
Per eseguire l'esame è necessario aver terminato le mestruazioni e non avere nessuna perdita ematica.
Evitare di avere rapporti sessuali delle 48 ore che precedono l’esame. Vanno anche evitate creme, tamponi, lavande e ovuli.