Che cos'è il vaccino esavalente? Cosa contiene?
Il vaccino esavalente viene somministrato generalmente nei bambini entro il primo anno di vita e protegge l’organismo da 6 malattie specifiche:
Poliomielite
La poliomielite, un tempo frequente anche nei paesi occidentali, è una patologia ancora oggi presente in alcune zone del mondo. È causata da un enterovirus, che si trasmette per via feco-orale, ad esempio per inquinamento dell'acqua. Può avere conseguenze gravi sul sistema nervoso provocando paralisi e, in qualche caso, la morte. Il vaccino vivo attenuato somministrabile per bocca fu messo a punto nel 1959 dal virologo Albert Sabin. Oggi, in Europa, dove da anni non si registrano casi, si utilizza un vaccino a virus inattivo, contenuto nel vaccino esavalente, più sicuro, anche se un po' meno efficace.
Tetano
Il tetano è una malattia causata da una tossina prodotta da un germe – tuttora presente in Italia – che si trova nel terreno. Ha una mortalità superiore al 30%. Il vaccino è costituito da un'anatossina, cioè una tossina modificata, che non provoca sintomi, ma induce la produzione di anticorpi. Poiché le spore del tetano sono presenti nel terreno e non sono trasmesse dalle persone, per il tetano non c'è immunità di branco.
Difterite
Un batterio che produce una tossina è all'origine anche della difterite, una malattia grave, che compromette le funzioni di sistema nervoso, cuore e reni e può causare morte per soffocamento o per complicanze cardiache. Il tasso di mortalità è legato alla tempestività delle cure e può variare dal 3% al 23%. In Italia, dove più del 90% dei bambini, da decenni, è vaccinato, i casi notificati si sono progressivamente ridotti, e dal 1996 non ci sono più state notifiche.
Pertosse
La pertosse, nota anche come tosse canina, è una patologia infettiva causata dal batterio Bordetella pertussis. Nel lattante può causare importanti difficoltà respiratorie e persino la morte. La vaccinazione di massa ha permesso di ridurre drasticamente l'incidenza di questa malattia, frequente in Italia fino a pochi decenni fa. Si registrano però alcuni casi d'infezione fra adolescenti e adulti che non sono stati rivaccinati, e che costituiscono un pericolo per i lattanti non ancora completamente vaccinati. Recentemente ci sono stati casi di morte di neonati: per questo motivo si raccomanda, anche per gli adulti, in occasione dei richiami anti difterite e tetano, di utilizzare il vaccino trivalente con l'antipertosse.
Epatite B
Il virus B dell'epatite è una delle maggiori cause di epatite acuta e cronica, cirrosi e carcinoma epatocellulare. Il virus si trasmette tramite il sangue e i liquidi biologici dei soggetti infetti (sangue, sperma, secrezioni vaginali). L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che i morti per malattie correlate all'HBV siano attorno a un milione per anno e approssimativamente i soggetti che sono stati infettati due miliardi, di cui 350 milioni portatori cronici del virus. La vaccinazione estensiva ha portato a un crollo dell'incidenza della malattia: dal 2003 meno di 0,1 casi/100.000 abitanti, nella fascia di età fra 0 e 14 anni.
Haemophilus
L'Haemophilus b (Hib) è un batterio che di solito ha come esito una malattia con sintomi simil-influenzali, che recede nell’arco di alcuni giorni. In alcuni casi, tuttavia, può scatenare infezioni gravi, in particolare nei bambini piccoli, di età inferiore a 5 anni, negli anziani, oppure in soggetti predisposti. L'Haemophilus b può essere causa di epiglottite, polmonite, meningite, setticemia, osteomielite o artrite settica.
Quando si fa il vaccino esavalente?
Il vaccino esavalente figura tra le vaccinazioni obbligatorie cui devono essere sottoposti i bambini entro il primo anno di vita. La somministrazione avviene in tre dosi a partire dal terzo mese di vita del neonato, per poi essere ripetuta nel quinto e nell’undicesimo. Non sono obbligatorie le componenti antipertosse e antihaemophilus, ma ciò non deve intaccare la consapevolezza dell'utilità ed efficacia di proteggersi anche da queste due malattie. In caso di rifiuto a eseguire la vaccinazione è richiesta la compilazione del modulo di dissenso.
Quanti richiami ha l’esavalente?
Dal momento che viene eseguito da neonati, il vaccino esavalente richiede – per alcune componenti – dei richiami per assicurare nel tempo l’immunità. In particolare, per il tetano, la poliomielite, la difterite e la pertosse è previsto un richiamo attorno ai 5-6 anni ed è, inoltre, consigliata una dose ridotta in età adolescenziale. Un ulteriore richiamo per tetano, difterite e pertosse è raccomandato dopo i 14 anni d’età, ogni 10 anni.
Come si somministra il vaccino esavalente?
Il vaccino esavalente si somministra con un'iniezione intramuscolare nella coscia o nella spalla, a seconda dell'età.
Quando non fare il vaccino esavalente?
La vaccinazione può essere controindicata qualora vi siano state reazioni allergiche gravi (anafilassi) a una precedente dose di vaccino o a un suo componente. In caso di febbre o disturbi generali, giudicati importanti dal medico, è meglio non sottoporsi al vaccino.
Quali sono gli effetti collaterali del vaccino esavalente? Quanto durano?
Il vaccino esavalente è generalmente ben tollerato. Tuttavia, come tutti i farmaci, anche i vaccini, possono comportare dei rischi, e, anche se raramente, indurre reazioni avverse. Entro uno o due giorni dalla vaccinazione sono possibili effetti collaterali come reazioni locali nella sede dell'iniezione (arrossamento, dolorabilità, gonfiore), sonnolenza, inappetenza e vomito, che regrediscono tuttavia in pochi giorni. In alcuni casi può comparire febbre. Eccezionalmente nell'adulto è possibile la comparsa della sindrome di Guillain-Barré, una malattia neurologica caratterizzata da paralisi degli arti. Come per tutti i vaccini non è possibile escludere l'eventualità di reazioni allergiche anche gravi come lo shock anafilattico. In questi casi coloro che hanno subito danni certi da una vaccinazione obbligatoria hanno diritto a un indennizzo (Legge n° 210/92).
Cosa fare dopo vaccino esavalente?
In caso di reazioni conseguenti alla vaccinazione è possibile alleviare il rossore o gonfiore nella sede dell’iniezione con un panno inumidito con dell’acqua fredda. In caso di febbre, se il pediatra lo ritiene opportuno, si può somministrare un antipiretico.