Il vaccino anti febbre gialla è un vaccino che conferisce protezione contro la febbre gialla, che è causata da un virus trasmesso dalle zanzare del genere “Aedes” che pungono durante il giorno. Si tratta di zanzare che vivono sia nelle foreste dove infettano le scimmie, e l'uomo è una vittima occasionale, sia nelle città e negli altri ambienti dove invece trasmettono l'infezione da uomo a uomo. La malattia compare dopo 3/6 giorni con sintomi simili a quelli dell'influenza. Nei casi più gravi si ha epatite (colorazione gialla della cute e mucose, da cui deriva il nome della malattia) ed emorragie con rischio di morte.
Il vaccino si somministra per via sottocutanea in un'unica soluzione che copre poi per tutta la vita: la copertura parte dal 10° giorno che segue la vaccinazione. La vaccinazione, che deve essere registrata su un Certificato di Vaccinazione, è raccomandata a tutti i viaggiatori maggiori dei 9 mesi di età nelle aree dove c'è evidenza di trasmissione persistente o periodica del virus della febbre gialla. La sola controindicazione al suo uso, a parte le allergie reali alle proteine dell'uovo, è l'immunodeficienza cellulare. Non va somministrato durante la gravidanza.
Gli effetti collaterali più comuni sono generalmente lievi e associabili all’influenza:
- dolore e gonfiore nel punto dove è stata fatta l’iniezione
- mal di testa
- febbre
- dolori muscolari e affaticamento
Questi sintomi si risolvono nel giro di pochi giorni senza nessuna complicazione. Tuttavia, in rari casi possono verificarsi effetti collaterali più gravi come:
- epatite
- emorragie
- allergie respiratorie gravi
Dove è obbligatorio il vaccino per la febbre gialla?
L’obbligatorietà del vaccino contro la febbre gialla dipende da paese a paese e può essere stabilita in base a diverse circostanze, tra cui la presenza di rischio di trasmissione alto. Tuttavia, le regole e i requisiti possono cambiare nel tempo, quindi è sempre consigliabile consultare le fonti ufficiali come i siti del ministero.
Sono due le grandi aree in cui la vaccinazione è obbligatoria:
- Stati dell’Africa immediatamente sotto il deserto del Sahara (come Senegal, Guinea, Sudan, Etiopia e Kenya) e paesi dell’Africa equatoriale (come Congo, Uganda e Gabon)
- Stati dell’America del sud, soprattutto in Brasile, Colombia, Perù, Bolivia, Paraguay e tutta l’area amazzonica