Cos'è una Rmn Rocche Petrose Con E Senza Contrasto?
La RMN delle rocche petrose è un esame di imaging che sfrutta campi magnetici ad alta intensità e onde a radiofrequenza per ottenere immagini ad alta risoluzione delle strutture contenute nell’osso temporale. Nell’osso temporale si trovano l’orecchio interno, medio e parte dell’orecchio esterno, oltre a numerosi nervi cranici e strutture vascolari. L’indagine può essere eseguita:
- senza contrasto, quando l’obiettivo è studiare la morfologia generale e valutare eventuali alterazioni strutturali
- con contrasto, mediante la somministrazione endovenosa di una sostanza, a base di gadolinio, utile per evidenziare processi infiammatori, neoplastici o vascolari.
La scelta tra l’una o l’altra modalità viene effettuata dal medico in base al quadro clinico e alle informazioni diagnostiche necessarie.
A cosa serve?
La RMN delle rocche petrose è particolarmente utile per analizzare in dettaglio le strutture anatomiche complesse dell’orecchio e della base cranica. Nello specifico consente di studiare:
- labirinto e la coclea, strutture responsabili dell’udito e dell’equilibrio
- condotto uditivo interno
- nervi cranici VII e VIII, facciale e vestibolo-cocleare
- strutture vascolari limitrofe
- la porzione petrosa dell’osso temporale
Questa risonanza viene quindi utilizzata per diagnosticare o monitorare diverse condizioni, tra cui:
L’uso del contrasto è indicato quando si sospettano processi infiammatori attivi, lesioni espansive o patologie demielinizzanti, poiché permette di evidenziare meglio i margini e la vascolarizzazione delle strutture alterate.
Quando viene richiesta?
La richiesta di una RMN delle rocche petrose con o senza contrasto viene in genere formulata da specialisti come otorinolaringoiatri, neurologi o medici di medicina interna, in presenza di sintomi che coinvolgono l’udito, l’equilibrio o la funzione dei nervi cranici. Accanto agli approfondimenti diagnostici già indicati, altre ragioni per le quali viene richiesta sono:
- paralisi o paresi del nervo facciale
- controllo post-operatorio in caso di interventi a carico dell’orecchio o dell’angolo ponto-cerebellare
- valutazione di anomalie riscontrate con la TAC o altri esami di imaging
La scelta di non utilizzare il mezzo di contrasto può dipendere da fattori clinici, ad esempio quando non si sospetta una lesione vascolarizzata, oppure da controindicazioni specifiche, come allergie note o compromissione della funzione renale.
Come si svolge?
L’esame si svolge in un centro di diagnostica dotato di apparecchiatura per risonanza magnetica ad alto campo. Dopo l’accettazione, il paziente viene fatto accomodare e invitato a rimuovere oggetti metallici e a indossare un camice. Successivamente viene posizionato sul lettino dell’apparecchio, con la testa ben fissata in una bobina dedicata per evitare movimenti. Se è prevista la somministrazione del contrasto, viene inserito un accesso venoso poco prima dell’inizio dell’esame.
Durante la procedura, che può svolgersi tra i 20 e i 40 minuti, è importante rimanere immobili. La macchina produce rumori ritmici, talvolta intensi, ma vengono normalmente forniti tappi per le orecchie o cuffie per attutirli. Al termine dell’esame, se non sono stati utilizzati farmaci o sedativi, il paziente può tornare alle sue attività quotidiane senza particolari restrizioni.
Precauzioni e controindicazioni
Pur essendo considerata una tecnica molto sicura, la risonanza magnetica delle rocche petrose presenta alcune controindicazioni e precauzioni, da valutare caso per caso.
Non è indicata nei pazienti portatori di pacemaker non compatibili, impianti metallici non certificati per l’RM, o schegge metalliche in sedi delicate, come occhi o cervello. Anche alcune valvole cardiache meccaniche possono rappresentare un rischio. In caso di gravidanza, soprattutto nel primo trimestre, l’esame può essere effettuato solo su stretta indicazione medica.
Chi soffre di claustrofobia potrebbe avere difficoltà a tollerare la permanenza nel tubo della risonanza; in questi casi si può optare per un apparecchio aperto o ricorrere a una lieve sedazione.
Nei bambini piccoli o in pazienti non collaboranti, può essere necessaria una sedazione farmacologica. L’uso del mezzo di contrasto comporta un rischio molto basso, ma non nullo, di reazioni allergiche. Inoltre, nei pazienti con insufficienza renale avanzata, il gadolinio va somministrato solo dopo attenta valutazione.
Cosa bisogna portare il giorno dell'esame?
Per esame senza mezzo di contrasto servono una prescrizione medica (max 6 mesi) ed eventuali esami radiologici precedenti. Per esame con mezzo di contrasto sono necessari:
- prescrizione medica (max 3 mesi)
- eventuali esami radiologici precedenti (se ci sono)
- risultati delle analisi del sangue di creatinina e filtrato glomerulare (max. 1 mese).
Serve una preparazione?
Se l’esame prevede l’utilizzo del mezzo di contrasto è necessario essere a digiuno da almeno 6 ore. I farmaci normalmente assunti possono essere ingeriti con acqua.