Il vaccino anti varicella conferisce un'elevata efficacia protettiva contro la varicella, una malattia infettiva acuta, molto contagiosa, causata da un virus, che si manifesta con la comparsa di macchioline sulla pelle e sulle mucose che si trasformano rapidamente in vescicole e croste. La malattia è in genere lieve, ma in alcuni casi si possono verificare complicanze come piastrinopenia (riduzione delle piastrine nel sangue), polmonite, encefalite (infezione del cervello).
Le persone con grave riduzione delle difese immunitarie hanno un maggior rischio di complicanze anche in forma grave.
Se contratta in gravidanza la varicella può essere pericolosa per il nascituro. Talvolta il virus può rimanere nascosto nell'individuo che ha avuto la varicella e può riattivarsi successivamente a distanza di anni provocando l'herpes zoster (fuoco di Sant'Antonio). La trasmissione della malattia avviene tramite le goccioline di saliva e per contatto diretto con le vescicole. Esistono dei farmaci che, se somministrati precocemente, possono combattere l'infezione; sono indicati soprattutto nei soggetti ad alto rischio di sviluppare la malattia in forma grave.
Il vaccino è costituito da virus vivo attenuato e viene somministrato in 2 dosi per via sottocutanea nella parte alta del braccio. Il vaccino conferisce ai bambini e agli adulti sani una buona protezione. Il vaccino non è obbligatorio ma raccomandato in presenza di specifiche condizioni di rischio: leucemie in fase di remissione, infezione da Hiv in stadio non avanzato, malattie croniche dei reni, candidati a trapianto, conviventi di soggetti con grave deficit del sistema immunitario. È inoltre consigliato alle donne in età fertile che non hanno fatto la malattia.
Il costo si riferisce ad una singola dose.
Le controindicazioni per il vaccino anti varicella sono:
- eventuali reazioni allergiche gravi (anafilassi) ad una precedente dose di vaccino o ad un suo componente;
- grave compromissione del sistema immunitario, come immunodepressione da farmaci, immunodeficienza congenita o acquisita;
- recente trapianto;
- somministrazione recente di prodotti derivati dal sangue.
È opportuno rimandare la vaccinazione in presenza di malattie acute febbrili o disturbi generali giudicati importanti dal medico ed evitare l'uso di aspirina (salicilati) nelle 6 settimane successive alla vaccinazione. La vaccinazione non deve essere somministrata in gravidanza e la stessa deve essere evitata nei 3 mesi successivi.
Possono verificarsi effetti collaterali nella sede di iniezione: arrossamento, gonfiore e dolore e/o di tipo generale: febbre, irritabilità, sonnolenza. Molto raramente possono verificarsi reazioni di maggiore entità quali febbre elevata (superiore a 39,5° C) o rash cutaneo simile alla varicella, diffuso a tutto il corpo. In rari casi possono verificarsi anche disturbi del sistema vascolare e del sistema nervoso. Come per tutti i vaccini, non è possibile escludere l'eventualità di reazioni allergiche anche gravi come lo shock anafilattico.