Quando andare dal diabetologo in gravidanza?
La visita diabetologica in gravidanza rappresenta un passaggio fondamentale non solo in caso di diagnosi accertata di diabete gestazionale, ma anche per chi presenta alcuni fattori di rischio.
È raccomandato rivolgersi a un diabetologo già nel primo trimestre, in particolare se:
In alcuni casi, il diabete può essere già presente prima del concepimento ma non ancora rilevato: è il cosiddetto diabete pregestazionale, che include forme di diabete mellito di tipo 1, tipo 2 o intolleranza al glucosio (IGT) non identificate prima della gravidanza. Per questo motivo, fin dalla prima visita ostetrica, viene spesso richiesto un esame della glicemia a digiuno. Se i valori risultano elevati, la donna viene indirizzata a una visita diabetologica per un inquadramento più accurato.
Anche in assenza di sintomi evidenti, è comunque previsto uno screening tra la 24ª e la 28ª settimana di gestazione attraverso il test da carico orale di glucosio (OGTT): questo esame consente di individuare precocemente il diabete gestazionale e di iniziare un percorso di monitoraggio e cura personalizzato.
Cos'è il diabete gestazionale?
Il diabete gestazionale è una condizione transitoria caratterizzata da un’alterazione dei livelli di glucosio nel sangue, che viene diagnosticata per la prima volta durante la gravidanza.
In molti casi, si tratta di una forma di insulino-resistenza legata ai cambiamenti ormonali della gestazione, che interferiscono con la normale attività dell’insulina. Tuttavia, sotto l'etichetta di "diabete gestazionale" rientrano anche situazioni in cui una forma di diabete preesisteva alla gravidanza ma non era stata ancora diagnosticata.
La prevalenza di questa patologia è stimata attorno al 7% delle gravidanze in Italia, ma la percentuale è in aumento, complici fattori come l'incremento del sovrappeso e le cattive abitudini alimentari.
In cosa consiste la visita diabetologica in gravidanza?
La visita diabetologica in gravidanza si struttura come un percorso multidisciplinare, che parte da un’accurata valutazione iniziale e prosegue con controlli periodici mirati. Permette di inquadrare lo stato metabolico della gestante, impostare un piano di trattamento personalizzato e fornire indicazioni concrete per la gestione quotidiana.
Una parte importante della visita è dedicata all’educazione terapeutica, un elemento chiave per gestire in autonomia la condizione: la futura mamma riceve indicazioni dettagliate su come misurare la glicemia con il glucometro, come annotare i valori in un diario e come leggere i segnali del proprio corpo. Lo specialista fornisce anche un piano alimentare studiato per favorire il controllo glicemico, con l’obiettivo di mantenere i livelli di glucosio entro i limiti raccomandati senza compromettere il corretto apporto di nutrienti essenziali per la gravidanza. Oltre agli aspetti clinici e nutrizionali, lo specialista spiega le possibili complicanze del diabete gestazionale e fornisce strumenti pratici per prevenirle.
Come si svolge la visita diabetologica in gravidanza?
Durante il primo incontro, lo specialista raccoglie un’anamnesi dettagliata, soffermandosi su fattori come familiarità per diabete, pregressi ostetrici, aumento ponderale in gravidanza, abitudini alimentari ed eventuali disturbi ormonali o metabolici.
Viene valutata la pressione arteriosa, il peso corporeo (sia attuale che pregravidico) e l’eventuale presenza di altri fattori di rischio. Viene inoltre esaminata la documentazione clinica già disponibile, come esami del sangue, ecografie, misurazioni della glicemia a digiuno o test da carico orale di glucosio (OGTT).
In alcuni casi, viene introdotta una terapia farmacologica, in particolare con insulina, quando la sola dieta non basta a tenere sotto controllo i valori glicemici. La paziente viene istruita sull’uso dell’insulina e sulla sua somministrazione in totale sicurezza.
Infine, si stabilisce un piano di follow-up: nei controlli successivi, a cadenza settimanale o quindicinale, la terapia viene rivalutata e modificata se necessario. Il tutto avviene in stretta collaborazione con il ginecologo, in modo da garantire una presa in carico completa e coordinata.
Quanto dura la visita?
In generale, il primo incontro è più lungo, poiché richiede una valutazione completa del quadro metabolico e una fase iniziale di educazione terapeutica. Solitamente, questo primo appuntamento dura tra i 45 minuti e un’ora. È un tempo necessario per instaurare un dialogo efficace con la paziente, definire gli obiettivi terapeutici e costruire una strategia condivisa che tenga conto delle esigenze individuali. Le visite di controllo successive, che hanno lo scopo di monitorare i risultati ottenuti e apportare eventuali modifiche alla terapia, sono solitamente più brevi: durano in media 20-30 minuti.