Cerca nel sito
Chiudi

L’acinesia

A cura di
Alberto
Lerario

L'acinesia è una condizione derivata da problemi a livello neurologico per cui il paziente fa fatica a controllare, alle volte non riuscendoci, il movimento della muscolatura volontaria

Cosa si intende per acinesia?

Il termine acinesia (o acinesi) deriva dal greco antico ed è composto da “a” (detto alfa privativo) e dalla radice “chines-”, legata alle parole che indicano movimento. Letteralmente si può quindi tradurre come “assenza di movimento”.

In effetti la condizione è uno stato sintomatico, derivato da cause varie, che porta i pazienti ad avere difficoltà molto evidenti a compiere i movimenti volontari, motivo per cui viene identificato come un disturbo del movimento.

Si distingue da una condizione simile, l’ipocinesia, e da un’altra detta bradicinesia, per il fatto che mentre in queste due condizioni il movimento è o ridotto o rallentato rispettivamente, con l’acinesia il movimento fatica proprio ad iniziare.

Lo stato di acinesia di un paziente deriva solitamente da un deterioramento, spesso irreversibile, dei circuiti nervosi che danno inizio ai movimenti volontari. 

Le cause principali

Le cause dell’acinesia variano a seconda della loro natura, e possono essere distinte in base ad essa in: 

  • cause neurologiche degenerative
  • cause psicologiche o psichiatriche 
  • cause iatrogene (di derivazione medica, come la prescrizione di farmaci) 

Nella prima categoria spiccano tutte le malattie che prevedono una progressiva degenerazione delle cellule e quindi della funzione del sistema nervoso centrale e di quello periferico. 

Tra le principali cause neurologiche di acinesia troviamo:

Tra le cause di natura psichiatrica invece ci sono:

Per quello che riguarda le cause iatrogene, possono generare acinesia tutti i farmaci psichiatrici tra i cui effetti collaterali ci siano i cosiddetti parkinsonismi, solitamente prescritti per curare o tenere sotto controllo condizioni quali le psicosi.

Alcune sostanze stupefacenti possono avere parimenti lo stesso effetto. 

Vanno infine considerati alcuni, pur rari, fattori di rischio che si verificano ancora in fase fetale. Pare che siano state individuate associazioni con una condizione detta artrogriposi, che comporta contrazioni diffuse in tutto il corpo del paziente, con il risultato che questi sviluppa successivamente la condizione di acinesia. 

Altri fattori di rischio, specialmente per l’acinesia fetale, sono:

  • edema fetale
  • ipoplasia polmonare
  • polidramnios
  • tossicodipendenza della madre quando si trova in stato di gravidanza 
  • anomalie del sistema nervoso di origine idiopatica (sconosciuta o incerta)
  • condrodisplasie, cioè alterazioni delle cartilagini del sistema scheletrico

Quali altri sintomi correlati comporta l’acinesia? 

L’acinesia è di per sé una condizione sintomatica. Non è in altre parole una patologia a sé stante. Tuttavia le anomalie di movimento caratteristiche della condizione, a seconda della causa scatenante, possono essere associate ad altri sintomi tipici della stessa. 

Tra i vari sintomi riscontrabili in concomitanza con l’acinesia possiamo ricordare:

Si tiene a precisare che la lista non è esaustiva e che non va presa come un riferimento. Si consiglia, in caso di sospetto inizio di un fenomeno degenerativo come l'acinesia, di rivolgersi quanto prima al proprio medico. 

Come si diagnostica e cura l’acinesia? 

Quanto una condizione ha una così vasta gamma di possibili eziologie, per individuare quella corretta, si procede con la cosiddetta diagnosi differenziale.

La diagnosi differenziale è un processo diagnostico lungo e complesso che mira ad individuare la causa di una patologia attraverso l’esclusione uno a uno di possibili motivi. 

La diagnosi differenziale inizia con la raccolta dei dati del paziente relativi alla sintomatologia lamentata. Questa fase si chiama anamnesi e serve a chiarire il quadro sia dei sintomi, sia delle possibili associazioni con malattie pregresse o stile di vita del paziente.

Successivamente il medico effettua l’esame obiettivo. Nel caso di sospette malattie neurologiche, come per l’acinesia, oltre alla rilevazione dei parametri di base, come battito cardiaco, pressione sanguigna e respirazione, vengono solitamente effettuati alcuni test neurologici che mirano a verificare la capacità motoria e coordinativa del paziente.

Infine per chiarire ogni possibile dubbio si prescrivono solitamente degli esami neurologici che dovrebbero dare il responso finale. 

Evidentemente la terapia dipende dall’origine della condizione. Prevede comunque un approccio multidisciplinare, con sessioni di fisioterapia, prescrizione di farmaci adatti alla condizione diagnosticata ed eventualmente supporto psicologico.

Dal momento che le cause neurodegenerative di questa condizione sono irreversibili, e l’acinesia non può essere curata in questi casi, il supporto psicologico è consigliato anche per i pazienti in cui l’acinesia non avesse origini psichiatriche. 

La fisioterapia e le cure farmacologiche mirano invece ad una conservazione della qualità della vita del paziente il più a lungo possibile, cioè a migliorare i sintomi.