L’acromegalia è una rara patologia dovuta a una produzione eccessiva di ormone della crescita. Vediamo come riconoscerla e curarla.
Che cos’è l’acromegalia?
L'acromegalia è una malattia rara, provocata dall'eccessiva produzione dell'ormone della crescita, o GH (Growth Hormone), in età adulta. Il termine viene dal greco: akros "estremità" e megas "grande", e significa, appunto, "crescita delle estremità". Questa condizione è tipicamente dovuta a un tumore benigno della ghiandola ipofisi che determina un aumento della produzione di ormone della crescita.
La conseguenza è un incremento del fattore di crescita insulino simile 1, detto anche IGF-1, principalmente secreto dal fegato in risposta al GH. Si verifica così una crescita anomala di ossa, cartilagini, tessuti e organi. L’ipersecrezione di ormone della crescita può causare:
- modifiche caratteristiche nel viso, come ingrandimento del naso, delle labbra e mandibola
- aumento delle dimensioni delle mani e dei piedi.
Senza trattamento, l'acromegalia può portare a complicazioni gravi, come malattie cardiovascolari e diabete mellito. L’acromegalia deve essere distinta dal gigantismo ipofisario, in cui l’eccessiva produzione di GH inizia nell’età prepuberale, provocando statura superiore al normale.
Quale parte dell'organismo ha una funzionalità alterata nel caso di acromegalia?
Nel caso di acromegalia, come accennato, la parte dell'organismo che ha una funzionalità alterata è principalmente la ghiandola pituitaria, nota anche come ipofisi. Questa si trova alla base del cranio all'interno della sella turcica, un'area del cranio sotto l'ipotalamo.
L’ipofisi è fondamentale per la regolazione di molti processi endocrini del corpo, dal momento che produce ormoni che influenzano la crescita, il metabolismo, la riproduzione e molte altre funzioni.
Quali sono i sintomi?
L’acromegalia si manifesta in modo lento e insidioso, fatto che determina un ritardo diagnostico di 5-7 anni rispetto all’esordio. Il segno principale è, come indica lo stesso termine, l’aumento delle dimensioni delle estremità (incremento acrale) che emerge solitamente da un’attenta ricerca anamnestica. L’eccesso degli ormoni della crescita è responsabile di diversi altri segni che conferiscono al paziente un aspetto tipico:
- sudorazione eccessiva e acre, per l’accrescimento delle ghiandole sudoripare
- prognatismo, che dà esito a malocclusione e separazione dei denti, dovuto all’aumento delle dimensioni della mandibola
- voce profonda e maschile, anche nelle donne, provocata dalla crescita delle cartilagini della laringe
- ispessimento della cute
- aumento della crescita dei capelli e dei peli, con irsutismo nelle donne
- ingrandimento della lingua.
Altri sintomi e segni includono:
- sindrome del tunnel carpale
- aumento delle dimensioni degli organi, come: cuore, reni, fegato, milza, tiroide, pancreas, e riduzione della loro funzionalità
- poliartralgia e poliartrosi deformante.
- neuropatia: dolori causati dalla compressione dei nervi da parte dei tessuti che si ingrandiscono.
Quali sono le cause?
La causa più comune dell'acromegalia, come accennato, è l’adenoma ipofisario, un tumore benigno a carico della ghiandola pituitaria (ipofisi), che induce una produzione eccessiva di ormone della crescita. Gli adenomi possono essere di dimensione diverse, distinguendosi in:
- microadenomi, con un diametro inferiore ai 10 millimetri
- macroadenomi, con un diametro maggiore di 10 millimetri.
La maggior parte dei sintomi dell’acromegalia sono provocati all’eccesso di GH. Tuttavia, alcuni dei sintomi come il mal di testa o i disturbi visivi sono dovuti alla pressione che il tumore esercita sulle strutture circostanti. Anche se meno comuni, altre cause possono includere tumori in altre parti del corpo che producono GH o che stimolano la ghiandola pituitaria a produrre una quantità eccessiva di questo ormone.
Quali sono le complicanze?
Se non trattata tempestivamente, l'acromegalia può portare a diverse complicazioni gravi che possono influenzare la qualità della vita e persino ridurre l'aspettativa di vita. Le più comuni includono:
- diabete mellito: l'eccesso di ormone della crescita può indurre resistenza all'insulina, il che può portare allo sviluppo del diabete di tipo 2
- ipercalcemia: aumento di escrezione di calcio con le urine
- iperfosfatemia: aumento del fosforo nel sangue
- ipertrigliceridemia: aumentati livelli di trigliceridi nel sangue
- disturbi dell’umore: in particolare ansia e depressione
- ipertensione arteriosa, che può portare a malattie cardiovascolari se non gestita adeguatamente
- cardiomiopatia: il cuore può ingrandirsi (cardiomiopatia acromegalica) e diventare meno efficiente. Questa condizione determina un aumento del rischio di insufficienza cardiaca e altre complicanze a carico del cuore
- artrosi: lo spessore e l'ingrandimento delle ossa e delle cartilagini possono causare artrosi dolorosa, limitazione del movimento e deformità articolari, specialmente a livello di mani, piedi e colonna vertebrale
- polipi intestinali, che possono a loro volta aumentare il rischio di sviluppare cancro del colon retto
- apnea notturna: dovute all'ingrandimento dei tessuti molli nelle vie aeree
- problemi visivi e mal di testa intensi: quando il tumore pituitario cresce abbastanza da premere sui nervi ottici vicini
- problemi ormonali: l'adenoma pituitario può anche influenzare la produzione di altri ormoni. Può portare a una serie di complicanze, come diabete insipido, disfunzione sessuale, ciclo mestruale irregolare nelle donne o riduzione del testosterone negli uomini
- tumori: l’acromegalia è associata a un maggior rischio di cancro, in particolare dell’apparato digerente, della tiroide, dell’utero e melanoma.
Il tasso di mortalità negli acromegalici appare aumentato, principalmente a causa di malattie cardiovascolari.
Come si fa la diagnosi?
Per diagnosticare l'acromegalia, il primo passo è di solito l’esecuzione di esami del sangue per dosaggio dell'IGF-1 (somatomedina C), un indicatore dell'attività dell'ormone della crescita nel sangue. Se i livelli di IGF-1 sono elevati e il paziente presenta un quadro clinico tipico viene posta diagnosi di acromegalia. Quando i livelli di IGF-1 siano solo lievemente aumentati e il quadro clinico è atipico, si procede con un test di soppressione con glucosio per confermare la diagnosi. In questo esame, si misura il livello di ormone della crescita nel sangue prima e dopo aver somministrato del glucosio al paziente.
Normalmente, l'ingestione dello zucchero dovrebbe ridurre la produzione dell'ormone della crescita, ma in chi soffre di acromegalia, i livelli tendono a rimanere alti. Livelli di IGF-1 normali escludono la diagnosi di acromegalia. Dopo aver fatto diagnosi mediante gli esami del sangue, si esegue una risonanza magnetica (MRI) dell’ipofisi. Questa serve a identificare e misurare la dimensione di tumori ipofisari responsabili dell'aumento della produzione dell'ormone della crescita.
Come guarire da acromegalia?
La cura per l'acromegalia mira principalmente a ridurre la produzione di GH e IGF1, alleviare i sintomi associati e gestire eventuali complicazioni. Il trattamento può includere varie strategie:
- intervento chirurgico
- trattamento farmacologico
- radioterapia.
Chirurgia
La chirurgia trans-sfenoidale è la terapia di prima scelta nella maggior parte dei casi di acromegalia causati da adenomi ipofisari. Questo intervento, effettuato attraverso il naso e i seni paranasali per evitare incisioni esterne, permette la rimozione del tumore. L'obiettivo è ottenere una rimozione completa per normalizzare i livelli di GH e di IGF-1.
La percentuale di successo varia in base alla dimensione, alla posizione del tumore e alla competenza del chirurgo. Anche dopo un intervento riuscito, è necessario un monitoraggio a lungo termine per assicurarsi che la malattia non si ripresenti.
Trattamento farmacologico
Se la chirurgia non riesce a normalizzare i livelli ormonali o se il paziente non è in grado di sottoporsi all'intervento, è possibile il ricorso a farmaci per ridurre la produzione di GH. Questi includono:
- agonisti della dopamina: utili principalmente in adenomi che secernono GH e prolattina
- analoghi della somatostatina, un ormone che inibisce naturalmente la secrezione di GH. Sono efficaci nella riduzione dei livelli di GH e possono anche aiutare a ridurre la dimensione del tumore ipofisario
- antagonisti del recettore del GH: questo tipo di farmaco blocca l'azione del GH e aiuta a controllare i livelli di IGF-1 nel corpo. È particolarmente utile nei pazienti non responsivi ad altri trattamenti.
Radioterapia
La radioterapia viene considerata quando la chirurgia e i farmaci non riescono a controllare adeguatamente i livelli di GH. Può essere utilizzata anche nei casi di tumori che non sono completamente asportabili chirurgicamente.
Diverse tecnologie, come la radiochirurgia stereotassica, possono mirare con precisione al tessuto anormale, minimizzando il danno ai tessuti circostanti. Tuttavia, gli effetti benefici della radioterapia possono richiedere anni per manifestarsi e ci possono essere effetti collaterali a lungo termine, inclusa la possibilità di sviluppare altre disfunzioni endocrine.
La gestione dell'acromegalia è complessa e richiede solitamente un approccio multidisciplinare per affrontare non solo l'eccesso di GH ma anche per trattare o prevenire complicazioni come il diabete mellito, l'ipertensione arteriosa e le cardiopatie. È fondamentale notare che il trattamento non garantisce la reversibilità di tutte le complicazioni legate alla malattia.