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Test di avidità anti citomegalovirus IgG. Perché farlo


Il test di avidità anti citomegalovirus IgG permette di capire se ci sia una infezione pregressa, in corso, o in riattivazione. Risulta importante durante la gravidanza, al fine di prevenire le possibili complicanze di questa infezione.

Cos’è il test di avidità anticitomegalovirus IgG?

Il test di avidità (in inglese, avidity test) anti citomegalovirus IgG è un esame che permette di valutare se una eventuale infezione dovuta a Citomegalovirus sia recente oppure passata. Tanto più gli anticorpi sono avidi di uno specifico patogeno, quanto più l’infezione è lontana nel tempo.

Ad una percentuale di alta avidità, dunque, corrisponde una infezione lontana nel tempo; con una percentuale bassa di avidità l’infezione risulta essere recente.

Le immunoglobuline, termine sinonimo di anticorpi, vengono suddivise in cinque classi, sono proteine che risultano essere prodotte dalle plasmacellule. Le plasmacellule sono cellule del sistema immunitario derivanti dai linfociti B, e il loro compito consiste nella produzione di anticorpi (immunoglobuline o gammaglobuline) a contrasto di batteri e di antigeni, sostanze che determinano una risposta immunitaria.

Le immunoglobuline della classe G, inoltre, sono predominanti nel siero del sangue e rappresentano il 75% delle immunoglobuline totali. Il loro ruolo è fondamentale nella difesa, contro le infezioni, a lungo termine. Una ulteriore caratteristica delle IgG risiede poi nella loro capacità di attraversare la placenta e proteggere il feto durante la gravidanza.

Citomegalovirus, di cosa si tratta? 

Il citomegalovirus (Cmv) è un virus. È riconducibile alla famiglia degli herpes virus. A questa famiglia di virus appartengono:

La sua diffusione è ampia nel mondo. Quando ha infettato l’organismo, questo virus rimane in una condizione di latenza fino a quando il sistema immunitario non risulta indebolito, come nei casi di immunodeficienza.

Il citomegalovirus si esprime attraverso una infezione primaria oppure una infezione secondaria, quando il virus latente, che ha determinato la prima infezione, si riattiva. Possono verificarsi casi in cui sia presente un nuovo ceppo virale.

In che modo si può contrarre il citomegalovirus?

Il citomegalovirus si contrae attraverso i fluidi del corpo: lacrime, sangue, latte, urina, feci, liquido seminale e secrezioni vaginali. E una volta che l’organismo ha contratto l’infezione, come si indicava, si ha una latenza fino a quando il sistema immunitario è sano e responsivo.

Il soggetto può contrarre questo virus anche attraverso una trasfusione di sangue, un trapianto di midollo, o nel contesto di una gravidanza. In termini più specifici, si può verificare:

  • una infezione prenatale in caso di trasmissione del virus dalla madre al feto
  • una infezione perinatale, con trasmissione del virus durante il parto
  • una infezione postnatale in concomitanza con l’allattamento.

Che sintomatologia presenta il citomegalovirus?

In caso di infezione da Cmv non si evidenza immediatamente un quadro sintomatologico. Piuttosto accade il contrario: in una buona quantità di casi non si verificano sintomi.

Quando invece si verificano sintomi, fraintendibili con manifestazioni influenzali o simili a quelle della mononucleosi, si hanno:

Quando la persona infetta è immunodepressa, questa infezione può interessare alcuni organi, determinando encefaliti, polmoniti e retiniti.

Quando si deve svolgere il test di avidità anti citomegalovirus?

Questo test di avidità deve essere eseguito quando, nel corso di un precedente esame, è stata rilevata la presenza di IgM negative (prima immunoglobulina ad essere prodotta in caso di esposizione ad antigene), presenza valutabile come indice di una infezione non in atto, e si riscontra la presenza di IgG positive, che a loro volta indicano una infezione avvenuta.

Il test di avidità serve quindi a comprendere se l’infezione è accaduta entro i 3, massimo 4 mesi precedenti, o entro un arco di tempo ancora più ampio. Il test deve essere svolto nel contesto di una gravidanza, per rilevare l'eventualità dell’infezione e iniziare in caso le necessarie terapie, al fine di evitare complicanze per il feto.

IgG anti citomegalovirus positivo e donne in gravidanza

I casi di IgG anti Cmv positivo per una donna in gravidanza indicano una infezione pregressa da citomegalovirus e una effettiva immunità da parte della donna.

Quando una donna in gravidanza risulta positiva al test per gli anticorpi IgG e negativa agli IgM vuol dire che ci sono rischi connessi ad una eventuale riattivazione del virus o ad una nuova infezione. Quando invece i test esprimono negatività agli anticorpi IgG e IgM si ha il rischio, ben più importante, che la donna in gravidanza contragga una infezione primaria.

Più in generale, i casi di infezioni congenite di citomegalovirus possono essere particolarmente pericolosi. Nei casi in cui il feto contragga il virus durante i primi tre mesi della gestazione, si possono avere conseguenze di tipo neurologico. In un 10% dei casi si possono verificare sordità congenita, microcefalia, malformazione oculare oppure cardiaca.

Come leggere i risultati di questo esame del sangue?

In seguito a prelievo di campione di sangue e le analisi di laboratorio. L’avidità delle IgG viene espressa attraverso un valore numerico. Quando si ha una avidità bassa è segnale di una infezione recente. Quando si ha una avidità alta, l’infezione è avvenuta oltre i 4 mesi.

Questi i valori di riferimento:

  • avidità bassa, oppure debole, con valori minori di 0.150
  • avidità media compresi tra 0.150 e 0.250
  • avidità alta, oppure forte, con valori maggiori di 0.250.

Il termine avidità indica il legame tra gli anticorpi e un antigene. Quando avviene l’esposizione al virus, nei primi mesi il sistema immunitario crea IgG che sono specifiche e hanno una bassa avidità, esprimono quindi un legame debole con l’antigene. L’avidità tende ad aumentare, in modo progressivo, con l’aumento della risposta immunitaria.

I valori di riferimento degli esami di laboratorio possono variare a seconda della metodologia di analisi dei campioni, quelli indicati in questa scheda hanno uno scopo puramente informativo. Fai sempre riferimento alle indicazioni riportate sul tuo referto.

Quali sono gli altri esami da svolgere durante la gravidanza?

È bene che la donna, durante la gravidanza e anche prima dei nove mesi della gestazione, svolga diversi esami del sangue.

Rientrano nei Livelli Essenziali di Assistenza, e sono quindi gratuiti, esami quali:

Tra gli esami preconcezionali si indicano:

  • emocromo
  • gruppo sanguigno con fattore Rh
  • dosaggio delle frazioni emoglobiniche
  • anticorpi HIV, rosolia, sifilide.

Come si svolge questo test?

Il test si svolge attraverso il prelievo di un campione di sangue venoso.