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Gli anti tireoglobulina (anti-Tg) sono anticorpi che attaccano la tireoglobulina, una proteina sintetizzata dalla ghiandola tiroidea. La tireoglobulina è coinvolta nella produzione degli ormoni tiroidei tiroxina (T4) e triiodotironina (T3).
Vediamo quando e perché viene prescritto l’esame per il dosaggio degli anticorpi anti-Tg e come interpretare i risultati.
La tireoglobulina (Tg) fa parte del gruppo di proteine sintetizzate dalla tiroide. Nelle persone sane senza particolari patologie si trova in concentrazione basse nel sangue. Alcune patologie tiroidee benigne, infatti, hanno tra gli indicatori l’aumento dei livelli ematici di Tg.
Concentrazioni più alte del normale di questa proteina nel sangue sono riscontrabili in diversi casi quali:
Un aumento dei valori può essere riscontrato anche in alcune forme tumorali. Il dosaggio della tireoglobulina può essere richiesto, quindi, come marcatore tumorale o nel caso si sospetti una disfunzione della tiroide.
Nel caso in cui venga diagnosticata una forma tumorale della tiroide e la tireoglobulina sia riscontrata in concentrazioni ematiche elevate, questa proteina può essere utilizzata da marcatore tumorale. Quando si monitorano le recidive, possono essere richiesti i dati sulla variazione della sua concentrazione nel tempo piuttosto che il valore singolo in quanto possono fornire maggiori informazioni rispetto all’esame tradizionale.
Gli anticorpi anti-tireoglobulina possono attaccare la tiroide compromettendo le principali funzionalità di questa ghiandola. La loro presenza in circolo è indicativa della tiroidite di Hashimoto, per cui il dosaggio di questi anticorpi viene utilizzato come marcatore della patologia.
I test per il dosaggio degli anticorpi tiroidei vengono prescritti solitamente nei seguenti casi:
Gli anticorpi anti-Tg sono prodotti dal sistema immunitario e attaccano la tireoglobulina. Questi anticorpi vengono riscontrati nel 15% dei pazienti che hanno un cancro della tiroide. La loro presenza nel sangue può anche influenzare la valutazione dei test per la tireoglobulina, in quanto sono in grado di legarsi alle molecole di Tg presenti nel flusso sanguigno.
Il test degli anti-Tg, quindi, può essere richiesto dal clinico in concomitanza con l’esame per la tireoglobulina allo scopo di identificare eventuali interferenze o anomalie. In caso di cancro alla tiroide, il dosaggio degli anti-Tg va prescritto a scadenza regolare come avviene per le analisi della tireoglobulina.
Le analisi per gli anticorpi della tiroide vengono solitamente prescritti anche nelle donne in gravidanza in caso di:
Il test viene prescritto dal clinico generalmente nei primi mesi oppure verso la fine della gravidanza. Il loro scopo è quello di capire quale sia il rischio che il neonato sviluppi a sua volta disfunzioni della tiroide, in quanto gli anticorpi tiroidei sono in grado di attraversare la placenta.
Per eseguire l’esame degli anticorpi anti tireoglobulina è sufficiente il prelievo di un campione di sangue venoso, solitamente effettuato al mattino. Per avere risultati il più possibile attendibili, può essere consigliato di osservare il digiuno nelle ore che precedono il prelievo.
In una persona sana che non abbia particolari patologie, gli anticorpi anti tireoglobulina non dovrebbero essere rilevabili nel sangue. Tuttavia, sono comunque considerati valori nella norma quelli inferiori alle 116 unità internazionali per millilitro.
Ci sono alcune condizioni patologiche, in presenza delle quali possono essere riscontrati livelli elevati di anticorpi anti tireoglobulina nel sangue. Si tratta di:
La positività al test può essere riscontrata anche in soggetti con malattie autoimmuni, ma non legate alla tiroide, tumori tiroidei o tireotossicosi, ovvero una condizione patologica per cui l’organismo è esposto ad una quantità di ormoni della tiroide superiore alla norma.
Questo valore non ha rilevanza clinica e indica semplicemente che nel circolo ematico non sono presenti - o lo sono, ma in misura ridotta - anticorpi in grado di compromettere le funzionalità della tiroide.