Cerca nel sito
Chiudi

L’artrodesi vertebrale

A cura di
Enrico Roberto
Pedotti

L'artrodesi vertebrale è un intervento alla colonna che serve a favorire la fusione di due o più vertebre tra loro nel caso in cui si verifichino casi di instabilità anomala

Che cos’è la artrodesi vertebrale

L’artrodesi vertebrale è un un intervento chirurgico sulla colonna che serve ad unire due o più sezioni della stessa. Può essere effettuato in qualsiasi sezione della colonna, per cui si può distinguere in artrodesi cervicale o lombare, se l’operazione è effettuata rispettivamente al collo o alla zona lombare. 

Si rende necessaria in alcuni casi di particolare instabilità delle vertebre per ridurre il dolore al paziente che ne soffre, o eventuali deformità dei corpi vertebrali. L’instabilità vertebrale può dipendere da diversi fattori, genetici o traumatici. 

L’intervento può essere effettuato in due varianti, in relazione alla tecnica chirurgica e alla posizione di entrata:

  • artrodesi vertebrale anteriore
  • artrodesi vertebrale posteriore

Trattandosi di intervento altamente invasivo, da fare per di più in regime di anestesia totale (non tollerata ottimamente da tutti i pazienti), viene effettuata solo in casi di estrema necessità, quando qualsiasi altro tipo di terapia abbia fallito.

Quando si fa la artrodesi

L’artrodesi è un intervento della colonna vertebrale, che viene indicato in alcuni casi specifici, quali:

  • frattura vertebrale non rimarginata correttamente
  • scoliosi, cioè curvatura laterale della colonna vertebrale
  • degenerazione dei dischi intervertebrali
  • tumori
  • infezioni
  • spondilosi cervicale
  • stenosi cervicale
  • discopatie
  • ernie discali

Nei casi in cui altri tipi di interventi non chirurgici, quali la ginnastica posturale o terapie farmacologiche antinfiammatorie, non abbiano dato esiti positivi, il medico ortopedico può prescrivere l’intervento chirurgico correttivo. 

Cosa significa intervento di artrodesi

L’intervento, eseguito in anestesia generale, consiste nella fusione di due o più sezioni vertebrali. 

Questa fusione viene realizzata tramite innesti ossei di tessuto prelevato dalla cresta iliaca, dalla tibia o dalle coste, con viti peduncolari, e placche. Il materiale può essere titanio o non metallico, in quanto possono essere utilizzati materiali di origine sintetica. In casi di scoliosi particolarmente gravi, si suole anche apporre delle strutture dette gabbie, che servono a correggere la curvatura scoliotica in modo permanente. 

L’intervento di artrodesi anteriore si effettua tramite un’incisione, per esempio nella parte anteriore del collo (artrodesi cervicale), dalla quale il chirurgo raggiunge le vertebre su cui operare.

L’artrodesi posteriore invece consiste in un’incisione lungo la linea della porzione di colonna da operare. 

Le due tecniche hanno vantaggi e svantaggi. 

La variante anteriore permette al chirurgo un maggiore controllo della compressione dei fasci di nervi che si irradiano dalle vertebre interessate, mentre quella per via posteriore consente di ridurre il rischio di lesioni ai vasi sanguigni o agli organi localizzati nell’area. 

Non si tratta di un intervento doloroso, ma il decorso è piuttosto lungo.

Quanto dura l'intervento di artrodesi vertebrale

L’operazione è lunga data la delicatezza della zona. La degenza ospedaliera si risolve normalmente in un massimo di cinque giorni, mentre la prognosi di guarigione post operatoria è di circa tre mesi

Il paziente dopo l’intervento dovrà sottoporsi a controlli periodici che includono anche l’uso di radiografie per verificare lo stato della fusione tra le vertebre.

Cosa non fare dopo l'intervento artrodesi

Durante il periodo di guarigione il paziente si deve astenere dal praticare attività fisica ad alta intensità, sollevare pesi, guidare l’auto e fumare.

È invece consigliata la deambulazione anche in presenza di un leggero fastidio o dolore, se non invalidante, per poter permettere al corpo di recuperare le proprie capacità motorie più velocemente.