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La B2M, acronimo di beta-2 microglobulina, è una proteina che viene rilasciata nel circolo ematico e può essere presente in altri fluidi corporei. La sua concentrazione può aumentare in presenza di patologie che determinano l’attivazione del sistema immunitario o comportano un’aumentata produzione o distruzione delle cellule. Siccome questa proteina può essere rilasciata anche da cellule tumorali, viene utilizzata anche come marker tumorale.
L’esame per dosarla può essere condotto su un campione di sangue, di urine, ma anche, in casi più rari, sul liquido cerebrospinale.
Il test della beta-2 microglobulina può essere prescritto anche in presenza di danni, patologie renali o per seguire l’evoluzione delle malattie che coinvolgono questi organi. Normalmente, infatti, queste proteine, una volta filtrate dai glomeruli (formazioni vascolari con funzione di filtro), vengono assorbite dai tubuli renali prossimali. Se quest’ultimi sono danneggiati, a causa di lesioni o malattie, viene meno la capacità di riassorbimento con un conseguente aumento della concentrazione di B2M. La concentrazione ematica di queste proteine può aumentare anche a causa di un danno a carico dei glomeruli.
Come anticipato, l’esame per la misurazione delle beta-2 microglobuline può essere prescritto in presenza di manifestazioni sintomatologiche associabili a problemi a carico dei reni (insufficienza renale) o, in particolare, per la diagnosi differenziale tra la malattie che coinvolgono i tubuli renali o i glomeruli.
Tra i sintomi più comuni di questo tipo di patologie e in presenza dei quali il test può essere richiesto ci sono edema che compaioni attorno a caviglie, polsi e occhi; debolezza e affaticamento; nausea; urine dalla consistenza schiumosa che possono presentare tracce ematiche al loro interno.
L’esame per le B2M, come detto, può essere effettuato anche su un campione di urine, a cadenza regolare, su pazienti che hanno subito un trapianto renale o che presentano un alto rischio di disfunzioni a carico di questi organi.
La misurazione delle beta-2 microglobuline, poi, può rendersi necessaria nei soggetti sotto dialisi da oltre cinque anni, nei cui fluidi corporei e tessuti queste proteine possono accumularsi in modo eccessivo. Si parla in questi casi di DRA, ossia amiloidosi correlata alla dialisi. In queste circostanze, il test delle B2M viene prescritto nell’ambito di un protocollo clinico che prevede anche esami strumentali di diagnostica per immagini.
La B2M viene utilizzata anche come marcatore tumorale. Nei pazienti con diagnosi di mieloma multiplo, queste proteine vengono dosate per valutare lo stadio della patologia, la sua evoluzione e la risposta ai trattamenti terapeutici.
In casi più rari, la B2M può essere ricercata in un campione di liquido cerebrospinale, in presenza del sospetto che malattie come il linfoma abbiano coinvolto anche il sistema nervoso centrale.
Anche gli individui che, per varie ragioni, sono state esposte a metalli pesanti dovrebbero sottoporsi al test.
Per questo test possono essere utilizzati campioni di sangue venoso, urine raccolte nell’arco delle 24 ore o, in casi molto più rari, di liquido cerebrospinale.
Non è richiesta alcuna preparazione specifica per l’esecuzione di questo test.
L’esame per la misurazione della beta-2 microglobulina non ha valenza diagnostica per specifiche patologie, anche se questa proteina viene utilizzata come marker per alcuni tumori che colpiscono le cellule ematiche. Il test può comunque fornire informazioni di supporto per definire una prognosi in quanto è associato all’estensione del tumore.
Come abbiamo visto, le concentrazioni di B2B possono dare indicazioni anche su eventuali danni o disfunzioni dei reni o, ancora, su eventuali malattie che determinano una crescita nel ricambio cellulare o un’attivazione del sistema immunitario.
In un soggetto sano senza particolari patologie, i valori ematici di B2M dovrebbero essere inferiori agli 0,2 milligrammi per decilitro. Nelle urine, invece, i valori di riferimento dovrebbero essere compresi tra 0 e 300 milligrammi per litro.
I valori di riferimento degli esami di laboratorio possono variare a seconda della metodologia di analisi dei campioni, quelli indicati in questa scheda hanno uno scopo puramente informativo. Fai sempre riferimento alle indicazioni riportate sul tuo referto.
Come premesso, il test delle B2 microglobuline è aspecifico. Ciò significa che valori anomali nella concentrazione di queste proteine nelle urine o nel sangue non è indicativo di alcuna specifica patologia, ma fa emergere, semplicemente, che può esserci un problema.
Ad esempio, valori più alti del normale nel sangue e più bassi nelle urine potrebbero essere il segnale di un problema a carico dei glomeruli e della loro capacità di filtro.
Nei soggetti che sono stati esposti ad alti livelli di metalli pesanti come mercurio o cadmio, concentrazioni elevate di B2M possono indicare disfunzioni renali.
Nei pazienti con diagnosi di tumore, valori aumentati di beta 2 microglobulina indicherebbero la progressione della malattia.
A fronte di valori molto alti nella concentrazione di B2M nei pazienti affetti da linfoma o mieloma multiplo, la prognosi della patologia ha alte probabilità di essere infausta.
Nei pazienti con infezione da Hiv, l’incremento della concentrazione di B2M nel liquido cerebrospinale può indicare che è stato coinvolto anche il sistema nervoso centrale.
Gli altri casi in cui può essere registrato un aumento di beta-2 microglobuline sono:
I valori di B2M possono fornire indicazioni sullo stato di salute e la funzionalità renale. Ad esempio se la concentrazione ematica di questa proteina è bassa, mentre al contrario è alta quella nelle urine, potrebbe voler dire che il soggetto presenta un danno a carico dei tubuli renali che impedisce loro di funzionare correttamente.
Nei pazienti sotto cura affetti da tumori come il mieloma multiplo, l’abbassamento dei livelli di B2B indica che le terapie si stanno rivelando efficaci.
In generale, concentrazioni basse di beta-2 microglobulina non indicano particolari condizioni cliniche e sono considerate normali.