La brucellosi, cos'è e come si prende
La brucellosi è una malattia infettiva che si trasmette, tramite i batteri Gram-negativi del genere Brucella, dagli animali all’uomo. Conosciuta anche come febbre maltese, febbre mediterranea o febbre ondulante, è considerata una delle cinque zoonosi più diffuse al mondo.
I batteri del genere Brucella possono infettare diversi tipi di animali domestici e selvatici, in particolare cervidi, bovini, ovini, caprini e suini. Anche roditori come i conigli e lepri possono essere portatori dell’agente patogeno e a rischio infezione.
I batteri più diffusi nei casi di brucellosi dell’essere umano sono:
- B. abortus
- B. suis
- B. melitensis
Il contagio avviene per contatto diretto con parti infette di animali sia per via cutanea sia per ingestione.
In particolare i batteri possono penetrare l’organismo attraverso la cute se questa non è integra e viene a contatto con liquidi biologici derivati da animali infetti, quali sangue, liquidi di scarto (urine) e materiale fecale (escrementi).
Raramente il contagio può avvenire per via aerobica, se si permane per periodi sufficientemente prolungati in luoghi, come stalle, o capannoni di allevamenti intensivi.
Altrimenti si contrae per via orale, in particolare per ingestione di alimenti derivati da animali infetti che non abbiano subito un’accurata lavorazione e disinfezione.
Il batterio è sensibile infatti al calore e alla disinfezione, per cui i processi di bollitura e pastorizzazione, oltre che la disinfezione delle superfici, sono sufficienti per eliminarlo.
Da notare che invece può resistere per periodi prolungati, fino ad un anno, nella carne congelata.
Essendo legata agli allevamenti, è considerata una malattia professionale per la quale sono particolarmente a rischio:
- allevatori
- dipendenti di mattatoi
- veterinari
- macellai
- agricoltori
- cacciatori.
Brucellosi, sintomi e conseguenze
La sintomatologia si manifesta dopo qualche settimana di incubazione, da due a quattro, in modo piuttosto improvviso.
Tra i sintomi principali iniziali ci sono alcuni che sono tipicamente influenzali, come:
A questi poi, in caso di mancanza di trattamento adeguato della fase acuta, possono aggiungersi altri sintomi che costituiscono delle complicazioni del quadro clinico generale.
Tra questi:
Oltre a questi un’ulteriore possibile complicazione del quadro clinico può portare a problemi ad altri tessuti localizzati in altre aree del corpo:
Come si diagnostica la brucellosi
Data la somiglianza della sintomatologia iniziale con quella di altre condizioni, prima fra tutte la normale influenza stagionale, la diagnosi può essere un po’ laboriosa e necessitare di tutti i tradizionali passaggi diagnostici.
Il primo di questi è la raccolta dei dati anamnestici o anamnesi. Il medico a colloquio con il paziente raccoglie tutte le informazioni relative alla professione, alla prima insorgenza dei sintomi, alla loro intensità e ad eventuali circostanze precedenti la loro comparsa, che possano in qualche modo risultare rilevanti. È importante che il paziente evidenzi con chiarezza se ci sia stato un possibile contatto con animali o prodotti di derivazione animale nel mese precedente l’insorgenza dei primi sintomi.
In questa fase il medico si informa anche sullo storico di patologie del paziente e su eventuali familiarità, cioè la presenza o meno di malattie che possano costituire un fattore di rischio genetico.
La seconda fase è quella della visita vera e propria detta esame obiettivo. Il medico verifica alcuni parametri fondamentali e in alcuni casi effettua dei test neurologici.
La diagnosi vera e propria si effettua però con degli esami specifici, che servono ad escludere altre possibilità. In questo caso si parla anche di diagnosi differenziale.
Gli esami necessari per stabilire l’infezione da batteri del genere Brucella sono:
- emocoltura
- test sierologici.
Cura, prognosi e profilassi
Il trattamento avviene tramite terapia farmacologica, in particolare con la prescrizione di antibiotici.
A causa dei possibili fenomeni di ricadute, gli antibiotici devono essere utilizzati in gruppi combinati.
La guarigione in genere avviene in due o tre settimane. Ci sono pazienti che però sviluppano una forma cronica della malattia e che sono soggetti a periodiche ricadute con la ricomparsa di alcuni dei sintomi.
La profilassi è basata integralmente su due elementi:
- controlli veterinari serrati per gli animali da allevamento per produzione alimentare
- pastorizzazione e cottura dei prodotti derivati.
Attualmente in Italia, non è disponibile un vaccino per l’uomo.
Sarebbe da evitare il consumo di alimenti come il latte crudo, la carne poco cotta e i salumi non stagionati a dovere.
Attualmente l’incidenza della Brucellosi è diminuita grazie al rispetto delle norme precauzionali.