Cerca nel sito
Chiudi

Carbamazepina, in cosa consiste l’esame e perché farlo


La carbamazepina è un farmaco che viene utilizzato nel trattamento di patologie convulsive quali l’epilessia psicomotoria parziale (che influenza la capacità del sistema nervoso centrale), le convulsioni generalizzate tonico-cloniche e anche nel trattamento del dolore in caso di nevralgia del trigemino. Ma può essere prescritta anche per stabilizzare l’umore in persone con disturbi bipolare e per favorire l’astensione dall’alcol.

Perché fare il test della carbamazepina?

Il test per la carbamazepina è utile per determinare la sua concentrazione sanguigna e per mantenere il livello corretto nell’intervallo terapeutico. Questo è necessario perché, essendo un farmaco somministrato per os, il suo assorbimento a livello intestinale è discontinuo e lento.

Quando fare il test della carbamazepina?

È necessario effettuare il test a intervalli regolari per monitorare e rilevare concentrazioni troppo basse o troppo alte del farmaco.

Campione richiesto?

Viene prelevato un campione di sangue venoso.

Preparazione

No, l’esame non richiede alcuna preparazione ma è possibile che il medico richieda, a chi assume la carbamazepina, di sottoporsi al test quando la concentrazione ematica del farmaco è molto bassa, che tendenzialmente coincide con il periodo antecedente all’assunzione del farmaco.

Serve il digiuno?

, è consigliabile che il paziente si presenti a digiuno per effettuare l’esame. In ogni caso, il medico responsabile della prescrizione di tale analisi saprà fornire giuste e maggiori informazioni in base al quadro clinico del paziente.

È opportuno fare l’esame della carbamazepina di prima mattina?

, è opportuno fare questo test di prima mattina.

In cosa consiste l’esame della carbamazepina?

Questo test è utile per misurare la concentrazione di carbamazepina nel circolo ematico: sia nel caso in cui si voglia monitorare la terapia sia quando sussista il sospetto di tossicità.

Nel caso in cui i livelli di farmaco risultino essere troppo bassi, il paziente manifesterà i sintomi delle patologie per le quali ha iniziato ad assumere il farmaco, quali crisi maniacale ed epilettiche, o dolore.

Nel caso in cui i livelli di farmaco risultino superiori a quelli terapeutici, il paziente presenterà disturbi della deambulazione, vertigini, sonnolenza, cefalea, diplopia, nistagmo con eventuali disturbi della conduzione cardiaca e nel caso di concentrazioni estremamente elevate c’è il rischio che si possa arrivare anche a insufficienza respiratoria e coma.

Il raggiungimento di un perfetto intervallo terapeutico può risultare difficile per differenti motivi, tra questi:

  • La carbamazepina può essere assorbita in modo variabile nel tratto gastrointestinale
  • Ed essendo metabolizzata dal fegato, gli enzimi presenti possono influenzare i livelli del farmaco e la stessa funzionalità epatica
  • Il farmaco è legato prevalentemente alle proteine plasmatiche, ma la forma attiva è quella libera. Alcune condizioni possono influenzare il legame tra farmaco e proteine, queste sono: la bassa concentrazione di albumina, l’età del paziente e la presenza di insufficienza renale

Il dosaggio della carbamazepina deve essere regolato fino al raggiungimento della concentrazione corretta, che è soggettiva e varia nel tempo.

Cosa sappiamo con l’esame della carbamazepina?

Il test viene prescritto per misurare e monitorare la concentrazione di carbamazepina nel sangue affinché questa rimanga all’interno dell’intervallo terapeutico.

A inizio trattamento con carbamazepina i dosaggi devono essere aggiustati e monitorati fino a che non viene raggiunta una concentrazione costante del farmaco all’interno dell’intervallo terapeutico. Una volta ottenuta la concentrazione ematica corretta, l’esecuzione di ulteriori test è utile per verificare il mantenimento di questi livelli

Questo test prevede la misura della carbamazepina “totale”, cioè di quella porzione di farmaco legata alle proteine, e di quella libera.

Quando viene prescritto l’esame della carbamazepina?

L’esame viene prescritto solitamente a inizio trattamento e, se necessario, a intervalli regolari per verificare che la concentrazione venga mantenuta costante all’interno dell’intervallo terapeutico. 

La ripetizione dell’esame della carbamazepina totale può essere prescritta nel caso in cui venga modificata la posologia del farmaco stesso o quando il paziente inizia o interrompe altri medicinali.

Utile da sapere

Questo test viene effettuato anche nel caso in cui il paziente sviluppi determinati effetti collaterali o complicazioni. Gli effetti collaterali determinati dall’assunzione della carbamazepina possono essere:

  • Vertigini
  • Nausea 
  • Cefalea
  • Stato confusionale
  • Visione offuscata o doppia
  • Movimenti involontari del bulbo oculare
  • Diarrea
  • Costipazione
  • Pallore e tachicardia
  • Febbre, brividi e mal di gola
  • Facilità a formare ecchimosi
  • Intorpidimento, dolore e debolezza muscolare 
  • Minzione scarsa
  • Giallore della pelle e degli occhi
  • Gonfiore degli arti e dei piedi
  • Gravi reazioni cutanee