Che cos’è il cortisone?
Il cortisone e i corticosteroidi vengono sintetizzati e utilizzati come farmaci per la loro capacità di ridurre l'infiammazione e di modulare la risposta del sistema immunitario. Questi farmaci, sono impiegati nel trattamento di una vasta gamma di condizioni, che comprendono:
Il cortisone è molto simile al corticosterone, un ormone naturale appartenente alla classe dei corticosteroidi. Il corticosterone viene rilasciato nel sangue dalle ghiandole surrenali, soprattutto in situazioni di stress, ed è precursore del cortisolo. Più precisamente, il cortisolo, è implicato in molteplici funzioni dell’organismo, tra cui:
- controllo dell'infiammazione
- metabolismo dei carboidrati
- immunoregolazione
- risposta allo stress.
Quali sono le modalità di assunzione?
Il cortisone, a seconda della condizione da trattare, può essere somministrato in diverse forme, tra cui:
A cosa serve il cortisone?
Il cortisone è impiegato come farmaco di sintesi nel trattamento di una vasta gamma di condizioni e patologie. Queste patologie sono legate, come accennato, a processi infiammatori e disfunzioni del sistema immunitario. In particolare, viene impiegato per:
Che effetto ha il cortisone sul corpo? Meccanismo d'azione
Il cortisone agisce principalmente a livello cellulare legandosi a recettori specifici presenti nelle cellule di vari organi e tessuti, i recettori dei glucocorticoidi. Una volta che l’ormone si lega a questi recettori, modifica l'espressione di determinati geni e la produzione di proteine che sono fondamentali per gestire processi come l'infiammazione e la risposta immunitaria. Più precisamente, la regolazione dell'espressione genica induce diversi effetti, in particolare:
- l'inibizione della produzione di mediatori infiammatori, come citochine proinfiammatorie
- l'inibizione della migrazione di cellule immunitarie verso il sito di infiammazione. Questo riduce notevolmente l'infiammazione e media la risposta immunitaria.
L'effetto del cortisone non è immediato, ma richiede qualche ora per manifestarsi. A livelli sistemicamente alti, queste molecole possono avere effetti significativi sul metabolismo, aumentando la gluconeogenesi (produzione di glucosio) e riducendo l'assorbimento di calcio, con impatti variabili sul metabolismo dei lipidi e delle proteine.
Quali sono gli effetti collaterali del cortisone? Fa ingrassare?
Il cortisone, utilizzato per brevi periodi, è generalmente ben tollerato. Tuttavia il farmaco può dare esito a una serie di effetti collaterali, che possono variare a seconda della durata del trattamento, del dosaggio e delle caratteristiche individuali del paziente. Gli effetti avversi più comuni possono includere:
- edema
- ritenzione di sodio
- ritenzione idrica, che provoca gonfiore (al viso e alle mani, per esempio)
- aumento del peso
- alterazioni della cute (smagliature)
- ipertensione arteriosa
- debolezza muscolare
- alterazioni dell’umore.
L'uso prolungato del farmaco può portare a effetti collaterali più seri, tra cui:
Cosa succede se si interrompe il cortisone senza scalare?
Il trattamento a lungo termine con cortisone non deve essere mai interrotto bruscamente. L’interruzione improvvisa del farmaco, senza una riduzione graduale, può avere serie conseguenze per l’organismo, provocando una sindrome da deprivazione.
Questo accade perché l’assunzione prolungata del farmaco, fa sì che l'organismo riduca o interrompa la sua produzione naturale di corticosteroidi. Di conseguenza, se l'assunzione di cortisone viene interrotta bruscamente, le ghiandole surrenali potrebbero non essere in grado di riprendere immediatamente la produzione endogena necessaria per mantenere l'equilibrio ormonale del corpo. Questo può innescare una sindrome da astinenza, che si manifesta con sintomi quali affaticamento, debolezza muscolare, dolore articolare e può portare a una grave insufficienza surrenalica.
Chi non può prendere il cortisone? Controindicazioni
Il cortisone è controindicato in presenza delle seguenti condizioni:
- infezioni attive o non trattate: dal momento che può sopprimere il sistema immunitario, può peggiorare la situazione
- vaccinazioni recenti con vaccini vivi: può interferire con la risposta immunitaria ai vaccini vivi attenuati, riducendo l'efficacia della vaccinazione
- problemi gastrointestinali: in particolare, ulcere peptiche, dal momento che può aumentare il rischio di sanguinamento gastrointestinale
- gravi disturbi psichiatrici: può esacerbare le condizioni psichiatriche preesistenti o indurre nuovi disturbi psicologici
- disturbi della coagulazione
- diabete mellito non controllato: poiché può influenzare i livelli di glicemia. Pertanto, il suo utilizzo in pazienti con diabete deve essere attentamente monitorato
- ipertensione arteriosa e patologie cardiovascolari
- osteoporosi grave.
- glaucoma.
Cosa non bisogna fare quando si prende il cortisone?
Quando si assume il cortisone o altri corticosteroidi, ci sono alcune precauzioni di cui tenere conto al fine di ridurre il rischio di effetti indesiderati e garantire l'efficacia del trattamento. Tra queste figurano:
- non interrompere il trattamento all'improvviso, come detto, per evitare, sindrome da deprivazione
- evitare l'esposizione a infezioni
- non assumere vaccini vivi attenuati
- limitare il consumo di alcol e caffeina: entrambe le sostanze possono interagire con i corticosteroidi e far aumentare il rischio di ulcere gastriche
- limitare l’assunzione di sodio, per ridurre il rischio di ritenzione idrica e di aumento della pressione sanguigna, spesso associati ai corticosteroidi
- gestire il consumo di zuccheri. Usare prudenza con carboidrati raffinati e zuccheri per prevenire picchi di glicemia, specialmente se si è diabetici
- non fare eccessivo sforzo fisico: il cortisone può aumentare il rischio di infortunio muscolare. Quindi è importante evitare attività fisiche eccessive e seguire un piano di esercizi controllato
- evitare l'assunzione di FANS e altri farmaci senza parere medico. L'uso concomitante di FANS (antinfiammatori non steroidei) può aumentare il rischio di ulcere gastriche. È sempre necessario chiedere consiglio medico prima di iniziare nuovi trattamenti o combinazioni di farmaci.