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Dito a martello: sintomi, complicanze, rimedi

A cura di
Enrico Roberto
Pedotti

Il dito a martello è una deformità che può interessare principalmente il piede e, in misura minore, la mano.

Che cos’è il dito a martello?

Il dito a martello è una condizione caratterizzata da una deformità delle dita dei piedi e, in alcuni casi, delle mani. La punta del dito interessato, una volta flessa, non è in grado di estendersi volontariamente.

Il più delle volte, nel caso delle dita della mano, si tratta della conseguenza di un danno dovuto ad un trauma.

Dita a griffe

Le dita a griffe sono un’altra deformità delle dita del piede, nello specifico dell’avampiede, che assumono un aspetto simile a un artiglio. Questa condizione interessa il più delle volte il secondo, terzo e quarto dito, ed è il risultato una curvatura accentuata delle dita, che può causare disagio e difficoltà nella deambulazione.

La deformazione è dovuta all’iperestensione dell’articolazione metatarso-falangea (MTP) e una flessione delle articolazioni interfalangee prossimale e distale. Il risultato è.

Spesso le dita a griffe sono associate a patologie come:

Lo squilibrio tra i muscoli estensori e flessori delle dita può contribuire allo sviluppo di questa deformità. Inoltre, l’uso prolungato di calzature strette o con tacchi alti può esercitare pressione sulle dita, aggravando la situazione.

Differenze tra dita a griffe e dita a martello

Entrambe queste condizioni determinano una deformità delle dita del piede, ma presentano delle specifiche differenze anatomiche:

  • dita a martello: questa deformità coinvolge principalmente l'articolazione interfalangea prossimale (IFP), causando una flessione del dito in quella zona. Nella maggior parte dei casi sono colpiti il secondo, terzo o quarto dito del piede
  • dita a griffe: in questo caso, la deformità è più complessa e coinvolge più articolazioni. Si osserva un'iperestensione dell'articolazione metatarso-falangea (MTP) e una flessione delle articolazioni interfalangee prossimale e distale, conferendo al dito un aspetto ad artiglio.

Come si manifesta?

Il dito a martello può interessare sia il piede che la mano. E nel dettaglio le sue manifestazioni sono:

  • nel piede, si ha una curvatura anomala dell’articolazione interfalangea prossimale, che porta alla flessione verso il basso della punta delle dita, assumendo un aspetto vagamente simile a quello di un martello
  • nella mano, si determina la flessione, non voluta e forzata, dell’ultima falange di un dito. In termini medici, si parla avulsione del tendine estensore.

Alcuni sintomi comuni ai piedi e alle mani sono poi:

  • rigidità articolare: le dita possono risultare meno mobili e flessibili a causa della deformità e dell’infiammazione nell’articolazione colpita
  • arrossamento e gonfiore: nell’area dell’articolazione interessata possono manifestarsi arrossamento e gonfiore.

Cause del dito a martello nel piede

Le cause del dito a martello nel piede, che interessano dal secondo al quarto dito, possono essere attribuite a diversi fattori. Tra le cause comuni si includono l’uso frequente di calzature strette o con punte strette, che esercitano pressione e possono contribuire all’insorgenza di questa deformità.
 
Traumi ripetuti o improvvisi al piede, come urti o lesioni durante una attività sportiva, possono danneggiare le articolazioni e i tessuti della pianta del piede. Vanno poi indicate anche condizioni quali artrite reumatoide, artrosi, alluce valgo o rigidità articolare, caduta delle teste metatarsali, che possono influire sulla stabilità e sull’allineamento delle articolazioni del piede, agendo come fattori di rischio per lo sviluppo. In alcuni casi, il dito a martello nel piede può essere presente sin dalla nascita a causa di una predisposizione ereditaria che influenza la struttura delle dita e delle articolazioni.

Cause del dito a martello nella mano

Nella mano, il dito a martello può essere conseguenza di un trauma accaduto durante attività sportive quali basket, pallavolo, e può interessare i portieri nel calcio.

Una flessione forzata dell’ultima falange del dito, dovuta all’urto con una palla, può determinare sia una rottura, sia una iperflessione del tendine estensore. A volte anche un infortunio casalingo, come il riordinare il letto, può determinare questa condizione.

Cause principali delle dita a griffe

Le cause del manifestarsi delle dita a griffe possono essere:

  • squilibrio muscolare: un’alterazione dell’equilibrio tra i muscoli estensori e flessori delle dita, spesso associata a condizioni come il piede cavo, può portare allo sviluppo di questa deformità.
  • patologie neurologiche: condizioni che influenzano la funzione nervosa, come poliomielite o ictus, possono contribuire all’insorgenza delle dita a griffe
  • artrite reumatoide e artrosi: queste malattie infiammatorie possono compromettere le articolazioni e i tendini, favorendo la deformazione delle dita.
  • calzature inadeguate: l’uso prolungato di scarpe strette o con tacchi alti, come già indicato, può esercitare pressione sulle dita, contribuendo allo sviluppo della deformità
  • diabete: la neuropatia diabetica periferica può causare perdita del tono muscolare e atrofia del piede, predisponendo alla formazione delle dita a griffe.

Diagnosi di dita a martello e a griffe

 

 

Fase Descrizione
Valutazione clinica La prima fase diagnostica prevede una visita specialistica ortopedica, durante la quale il medico:
  • Esamina visivamente il piede per identificare la presenza di deformità e valutare la postura delle dita. Palpa le articolazioni per rilevare eventuali dolori, rigidità o callosità.
  • Analizza la mobilità articolare, verificando se le dita possono essere raddrizzate manualmente o se la deformità è rigida.
  • Raccoglie l’anamnesi del paziente, indagando su sintomi, traumi pregressi, uso di calzature inadeguate e presenza di patologie associate come l'artrite reumatoide o il piede cavo.
Esami diagnostici In base ai risultati della valutazione clinica, possono essere prescritti esami diagnostici per approfondire l’analisi:
  • Radiografia del piede: serve visualizzare l’allineamento delle ossa e delle articolazioni, identificando l'entità della deformità e la presenza di eventuali patologie associate.
  • Risonanza magnetica (RM): utilizzata nei casi più complessi o quando si sospettano lesioni dei tessuti molli, come tendini e legamenti.
  • Tomografia computerizzata (TAC): indicata per una valutazione dettagliata delle strutture ossee in situazioni particolari.

Come si risolve il dito a martello?

Le modalità di intervento variano a seconda dell'arto interessato. Ecco come risolvere il dito a martello nel piede e i migliori approcci terapeutici per quello della mano.

Gli interventi per il dito a martello del piede

Per quanto riguarda il trattamento del dito al martello del piede, inizialmente è possibile adottare un approccio conservativo: si tratta di utilizzare delle ortesi che aiutano il dito del piede a recuperare una posizione più naturale e funzionale. In alcuni casi, un plantare correttamente conformato può essere di aiuto per correggere le problematiche metatarsali. Il cambio di calzature, evitando le punte strette ed i tacchi alti, diventa necessario.

Se si manifesta una rigidità articolare è necessario un intervento chirurgico. L’obiettivo dell’intervento chirurgico è eliminare la retrazione dovuta alla flessione. I tipi di intervento sono generalmente poco invasivi e possono essere eseguiti mediante tecniche percutanee con piccole frese, simili a quelle utilizzate in contesto odontoiatrico, per la regolarizzazione delle componenti ossee. Può essere necessario arrivare alla fusione articolare, chiamata artrodesi, nei casi cronicizzati dolorosi.

I rimedi per il dito a martello della mano

Per quanto riguarda invece la mano, si deve intervenire conservativamente nell’immediato post-trauma, posizionando un tutore in estensione per 4 e le 6 settimane; se è presente anche un distacco osseo di piccola entità, le tempistiche di immobilizzazione si allungano sulle 6 settimane ma non oltre, per evitare rigidità secondarie, seguite da fisiokinesiterapia intensa. È bene segnalare che il trattamento conservativo non sempre porta a guarigione del tendine lesionato, e che il timing di immobilizzazione è estremamente importante: prima si procede, maggiori possibilità di successo ci sono.

Si ricorre anche all’applicazione, non direttamente sulla pelle, di ghiaccio e alla somministrazione di antidolorifici se necessario.

Come si risolvono le dita a griffe

Nelle fasi iniziali, è possibile intervenire con approcci conservativi: si utilizzano plantari su misura per migliorare l’appoggio del piede e ridurre la pressione sulle dita, e possono essere svolti esercizi di fisioterapia mirati a rinforzare e allungare i muscoli coinvolti. Se la deformità è causata da patologie come il piede cavo o l’artrite reumatoide, va necessariamente trattata la condizione sottostante. Nei casi più avanzati, in cui le dita risultano rigide o dolorose, può essere necessario un intervento chirurgico correttivo per riallineare le articolazioni.

Quando si opera il dito a martello?

Ci sono alcune circostanze che di necessità richiedono una soluzione in sala operatoria o, detto in altri termini, chirurgica. Sia che la condizione interessi il piede o la mano:

  • insuccesso dei trattamenti conservativi: ovvero quando i trattamenti non chirurgici non correggono efficacemente la deformità né alleviano i sintomi, potrebbe essere consigliato l’intervento chirurgico
  • dolore o fastidio cronico: quando il paziente sperimenta dolore persistente, fastidio o limitazioni funzionali che influiscono significativamente sulla qualità della vita
  • deformità grave: nei casi in cui la deformità del dito a martello, sia al piede che alla mano, è grave e influisce sulla struttura e sulla funzione del dito interessato, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per ripristinare l’allineamento e la funzionalità normali.