Che cos’è il dito a martello?
Il dito a martello è una condizione caratterizzata da una deformità delle dita dei piedi e, in alcuni casi, delle mani. La punta del dito interessato, una volta flessa, non è in grado di estendersi volontariamente.
Il più delle volte, nel caso delle dita della mano, si tratta della conseguenza di un danno dovuto ad un trauma.
Come si manifesta?
Il dito a martello può interessare sia il piede che la mano. E nel dettaglio le sue manifestazioni sono:
- nel piede, si ha una curvatura anomala dell’articolazione interfalangea prossimale, che porta alla flessione verso il basso della punta delle dita, assumendo un aspetto vagamente simile a quello di un martello
- nella mano, si determina la flessione, non voluta e forzata, dell’ultima falange di un dito. In termini medici, si parla avulsione del tendine estensore.
Alcuni sintomi comuni ai piedi e alle mani sono poi:
- rigidità articolare: le dita possono risultare meno mobili e flessibili a causa della deformità e dell’infiammazione nell’articolazione colpita
- arrossamento e gonfiore: nell’area dell’articolazione interessata possono manifestarsi arrossamento e gonfiore.
Cause del dito a martello nel piede
Le cause del dito a martello nel piede, che interessano dal secondo al quarto dito, possono essere attribuite a diversi fattori. Tra le cause comuni si includono l’uso frequente di calzature strette o con punte strette, che esercitano pressione e possono contribuire all’insorgenza di questa deformità.
Traumi ripetuti o improvvisi al piede, come urti o lesioni durante una attività sportiva, possono danneggiare le articolazioni e i tessuti della pianta del piede. Vanno poi indicate anche condizioni quali artrite reumatoide, artrosi, alluce valgo o rigidità articolare, caduta delle teste metatarsali, che possono influire sulla stabilità e sull’allineamento delle articolazioni del piede, agendo come fattori di rischio per lo sviluppo. In alcuni casi, il dito a martello nel piede può essere presente sin dalla nascita a causa di una predisposizione ereditaria che influenza la struttura delle dita e delle articolazioni.
Cause del dito a martello nella mano
Nella mano, il dito a martello può essere conseguenza di un trauma accaduto durante attività sportive quali basket, pallavolo, e può interessare i portieri nel calcio.
Una flessione forzata dell’ultima falange del dito, dovuta all’urto con una palla, può determinare sia una rottura, sia una iperflessione del tendine estensore. A volte anche un infortunio casalingo, come il riordinare il letto, può determinare questa condizione.
Come si ha diagnosi?
Sia per il piede che per la mano, è lo specialista ortopedico che si occupa di svolgere la diagnosi, per la quale è sufficiente spesso un esame obiettivo. Un esame ecografico è utile per quantificare la lesione.
Una radiografia può essere richiesta per approfondimento, in caso di frattura ossea che può aver lesionato o lacerato il tendine.
Come si risolve il dito a martello?
Le modalità di intervento variano a seconda dell'arto interessato. Ecco come risolvere il dito a martello nel piede e i migliori approcci terapeutici per quello della mano.
Gli interventi per il dito a martello del piede
Per quanto riguarda il trattamento del dito al martello del piede, inizialmente è possibile adottare un approccio conservativo: si tratta di utilizzare delle ortesi che aiutano il dito del piede a recuperare una posizione più naturale e funzionale. In alcuni casi, un plantare correttamente conformato può essere di aiuto per correggere le problematiche metatarsali. Il cambio di calzature, evitando le punte strette ed i tacchi alti, diventa necessario.
Se si manifesta una rigidità articolare è necessario un intervento chirurgico. L’obiettivo dell’intervento chirurgico è eliminare la retrazione dovuta alla flessione. I tipi di intervento sono generalmente poco invasivi e possono essere eseguiti mediante tecniche percutanee con piccole frese, simili a quelle utilizzate in contesto odontoiatrico, per la regolarizzazione delle componenti ossee. Può essere necessario arrivare alla fusione articolare, chiamata artrodesi, nei casi cronicizzati dolorosi.
I rimedi per il dito a martello della mano
Per quanto riguarda invece la mano, si deve intervenire conservativamente nell’immediato post-trauma, posizionando un tutore in estensione per 4 e le 6 settimane; se è presente anche un distacco osseo di piccola entità, le tempistiche di immobilizzazione si allungano sulle 6 settimane ma non oltre, per evitare rigidità secondarie, seguite da fisiokinesiterapia intensa. È bene segnalare che il trattamento conservativo non sempre porta a guarigione del tendine lesionato, e che il timing di immobilizzazione è estremamente importante: prima si procede, maggiori possibilità di successo ci sono.
Si ricorre anche all’applicazione, non direttamente sulla pelle, di ghiaccio e alla somministrazione di antidolorifici se necessario.
Quando si opera il dito a martello?
Ci sono alcune circostanze che di necessità richiedono una soluzione in sala operatoria o, detto in altri termini, chirurgica. Sia che la condizione interessi il piede o la mano:
- insuccesso dei trattamenti conservativi: ovvero quando i trattamenti non chirurgici non correggono efficacemente la deformità né alleviano i sintomi, potrebbe essere consigliato l’intervento chirurgico
- dolore o fastidio cronico: quando il paziente sperimenta dolore persistente, fastidio o limitazioni funzionali che influiscono significativamente sulla qualità della vita
- deformità grave: nei casi in cui la deformità del dito a martello, sia al piede che alla mano, è grave e influisce sulla struttura e sulla funzione del dito interessato, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per ripristinare l’allineamento e la funzionalità normali.