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L'echinococcosi: cos'è, cause, sintomi e cure


L'echinococcosi è un'infezione causata da parassiti del genere Echinococcus. Parassiti, noti come tenie, che si annidano nel corpo umano o animale causando la formazione di cisti.

Cos’è l'echinococcosi?

L'echinococcosi, nota anche come idatidosi, è una malattia infettiva parassitaria causata dalle larve dei vermi del genere Echinococcus.

Questo parassita è responsabile di due principali forme di echinococcosi: 

  • la cistica, causata da Echinococcus granulosus
    la alveolare, provocata da Echinococcus multilocularis 

Gli Echinococcus sono tenie che si sviluppano in vari animali, con una specifica distinzione tra ospiti definitivi e intermedi. Gli ospiti definitivi, come i cani e altri carnivori, ospitano le tenie adulte nell'intestino. Gli ospiti intermedi, tra cui gli erbivori e occasionalmente gli esseri umani, ospitano le larve, che si sviluppano in cisti nei loro organi.

L'Echinococcus granulosus è particolarmente diffuso nelle regioni in cui è comune l'allevamento degli ovini, come il Mediterraneo, il Medio Oriente, l'Australia e l'America Latina. Questa forma di echinococcosi cistica è caratterizzata dalla formazione di cisti uniloculate ripiene di liquido, che possono crescere notevolmente nel tempo. 

L'Echinococcus multilocularis, diffuso principalmente in Europa Centrale, Nord America e Siberia, provoca una forma più invasiva e difficilmente trattabile di echinococcosi, nota come alveolare. Le cisti alveolari sono strutture spugnose che invadono i tessuti circostanti, rendendo la malattia particolarmente aggressiva e letale se non trattata adeguatamente.

Come si trasmette l'echinococcosi?

L'echinococcosi si trasmette attraverso un ciclo di vita complesso che coinvolge vari ospiti, sia definitivi che intermedi. Gli ospiti definitivi sono gli animali carnivori come i cani, che ospitano le tenie adulte nel loro tratto gastrointestinale. Queste tenie rilasciano uova attraverso le feci, contaminando il suolo, l'acqua e la vegetazione. 

Gli ospiti intermedi, come pecore, bovini, maiali, cavalli e occasionalmente l'uomo, ingeriscono accidentalmente le uova durante il pascolo o attraverso il consumo di cibo e acqua contaminati.

Quando le uova vengono ingerite da un ospite intermedio, si schiudono nell'intestino rilasciando le larve, chiamate oncosfere, che penetrano nella parete intestinale e migrano attraverso il sistema circolatorio verso vari organi, principalmente il fegato e i polmoni. 

In questi organi le oncosfere si sviluppano in cisti idatidee, che possono crescere lentamente nel corso di molti anni. Le cisti epatiche e polmonari sono le più comuni, ma in rari casi le cisti possono formarsi anche in altri organi come il cervello e le ossa.

Il ciclo di vita del parassita si completa quando un ospite definitivo, come il cane, consuma gli organi di un ospite intermedio infetto, riprendendo così il ciclo. 

All’interno di questo processo complesso, gli esseri umani agiscono come ospiti accidentali e rappresentano un vicolo cieco per il parassita, poiché le larve non riescono a maturare in tenie adulte nell'uomo.

Tuttavia, l'infezione umana può causare gravi problemi di salute a causa della crescita delle cisti nei vari organi.

Quali sono i sintomi dell’echinococcosi?

La malattia spesso rimane asintomatica per anni, poiché le cisti crescono lentamente. Tuttavia, quando le cisti raggiungono dimensioni significative, possono causare una serie di sintomi che dipendono dalla loro localizzazione e dall’organo colpito.

Nell'echinococcosi cistica, le cisti epatiche sono le più comuni. Queste possono causare dolore addominale, ittero (se i dotti biliari sono ostruiti), e una sensazione di pesantezza o massa palpabile nell'addome. 

Se una cisti epatica si rompe, può provocare una peritonite, una grave infiammazione della cavità addominale. 

Le cisti polmonari possono causare tosse persistente, dolore toracico, dispnea ed emottisi

L'echinococcosi alveolare è più insidiosa e può essere letale se non trattata. Le masse spugnose invadono infatti il tessuto epatico e possono portare a insufficienza epatica e morte. I sintomi iniziali includono dolore addominale e ittero, ma man mano che la malattia progredisce, può causare una grave compromissione della funzionalità epatica. 

In entrambe le forme di echinococcosi, la rottura delle cisti può scatenare reazioni allergiche gravi, come orticaria, febbre e shock anafilattico

Che esami fare per diagnosticare l’echinococcosi?

Inizialmente il medico raccoglie informazioni sulla storia clinica del paziente, comprese le eventuali esposizioni a cani infetti o ambienti a rischio, come aree rurali dove la malattia è più comune.

Gli esami di diagnostica per immagini sono fondamentali per identificare e valutare la presenza di cisti idatidee o alveolari. L'ecografia è spesso il primo esame utilizzato, in quanto non invasivo e può facilmente rilevare cisti nel fegato e negli altri organi addominali. 

La Tomografia Computerizzata (TC) e la Risonanza Magnetica (RM) offrono una visione dettagliata delle cisti e sono utili per determinare le loro dimensioni, numero, localizzazione e caratteristiche strutturali. Questi esami possono anche aiutare a differenziare le cisti idatidee da altre lesioni, come tumori o ascessi.

I test sierologici sono un'altra componente cruciale nella diagnosi dell'echinococcosi. 

Test come l'ELISA (Enzyme-Linked Immunosorbent Assay) e l'immunoblot sono molto sensibili e specifici per identificare infezioni da Echinococcus granulosus e Echinococcus multilocularis.

Come si cura la ciste di echinococco?

Il trattamento dell'echinococcosi varia in base alla localizzazione, dimensione e numero delle cisti, nonché alla loro attività biologica (se attive, transizionali o inattive). 

La strategia terapeutica può includere la chirurgia, la terapia farmacologica, l'aspirazione percutanea o, in casi estremi, il trapianto d'organo.

La chirurgia rappresenta il trattamento più adeguato in caso di cisti complicate, come quelle rotte o che comprimono strutture vitali. 
Per le cisti piccole (inferiori a 5 cm), semplici e uniloculari, l'aspirazione percutanea può essere una valida alternativa alla chirurgia. Questo metodo prevede l'aspirazione del liquido cistico, l'iniezione di un agente scolicida, come soluzione salina ipertonica o alcool assoluto, e la riaspirazione del contenuto. Questa procedura è meno invasiva rispetto alla chirurgia e può essere ripetuta se necessario.

La terapia farmacologica è spesso utilizzata in combinazione con la chirurgia o l'aspirazione percutanea per prevenire la disseminazione del parassita. L'albendazolo è il farmaco antiparassitario più frequentemente prescritto, utilizzato anche come trattamento principale per le cisti inoperabili e come terapia unica per cisti uniloculari di piccole dimensioni.

Nei casi di echinococcosi alveolare, data la natura invasiva delle cisti, il trattamento prevede l’intervento chirurgico, se possibile, associato a un terapia prolungata con albendazolo per almeno 2 anni. La terapia prolungata richiede un monitoraggio attento per possibili effetti collaterali, come la tossicità epatica.

In rari casi, il trapianto di fegato può essere necessario per pazienti con grave compromissione epatica.