Che cos’è l’enoftalmo?
L’enoftalmo è una condizione in cui il bulbo oculare si trova anormalmente all’interno dell’orbita, la cavità ossea del cranio in cui l'occhio e gli elementi annessi, ovvero muscoli, nervi, vasi sanguigni, si trovano. Questa collocazione può far sembrare l’occhio come infossato.
Per essere più precisi, in una simil condizione l’occhio si protende tra i 2 e i 9 millimetri invece dei fisiologici 12 o 16 millimetri. Questo infossamento dei bulbi oculari, una condizione complementare rispetto all’esoftalmo, può essere congenito oppure acquisito, e in questa seconda eventualità le cause possono essere diverse.
Sintomi in correlazione con l’enoftalmo
Il recesso o infossamento del bulbo oculare nell’orbita può comportare diversi segni e sintomi, inclusi alcuni disturbi visivi:
- infossamento del globo oculare: di base, l’occhio appare come se fosse infossato all’interno dell’orbita
- problematiche visive: può manifestarsi diplopia, ovvero visione doppia, a causa della disarmonia dei muscoli extraoculari, e ipotropia, ovvero una diminuzione dell’angolo visivo verso il basso, una diminuzione della motilità oculare
- ptosi palpebrale: può verificarsi un abbassamento della palpebra superiore. Questa ulteriore possibilità accade soprattutto nella sindrome di Horner, una condizione in alcuni casi associata all’enoftalmo
- miosi: il restringimento della pupilla, altro possibile segno della sindrome di Horner.
Perché gli occhi si infossano?
Oltre ad essere congenito, l’infossamento può verificarsi nei pazienti geriatrici perché l’orbita oculare subisce una diminuzione del tessuto adiposo. Ci sono tuttavia condizioni patologiche, o traumatiche, che sono all’origine dell’esoftalmo:
- fratture dell’orbita: un trauma facciale, dovuto per esempio a caduta o incidente, può provocare fratture dei muri orbitali che a loro volta causano un enoftalmo
- degenerazione dei tessuti: condizioni, come la sindrome di Basedow-Graves, possono determinare una degenerazione dei tessuti retrooculari e causare, per conseguenza, enoftalmo
- disidratazione dei tessuti: condizioni sistemiche che causano disidratazione, come sudorazione eccessiva, diarrea oppure insufficienza renale, possono portare ad un infossamento del bulbo oculare
- fibrosi dei tessuti orbitali: alcune malattie possono causare la fibrosi dei tessuti orbitali, facendo regredire il bulbo oculare
- tumori: la presenza di una neoplasia, internamente all’orbita, può essere causa di infossamento oculare.
L’enoftalmo può essere un campanello d’allarme per altre malattie. Qualora dovesse presentarsi è opportuno rivolgersi al proprio medico curante o all’oculista per approfondimenti.
Come capire se si ha enoftalmo?
La diagnosi comprende innanzitutto un esame clinico, che prende avvio con una anamnesi volta a raccogliere informazioni riguardo eventuali traumi, malattie sistemiche, recenti perdite di peso, sintomi a carico dell’occhio, o sistemici se presenti.
Vengono poi effettuate valutazioni dell’acuità visiva, del campo visivo e della capacità di movimento dell’occhio. L’esame fisico prevede l’osservazione dell’aspetto degli occhi, la posizione del bulbo oculare all’interno dell’orbita e la presenza di eventuali irregolarità o asimmetrie fra i due occhi. È quindi la volta dell’esame delle palpebre e della pupilla che permette di valutare, nello specifico, la funzionalità delle palpebre e la reazione pupillare.
Possono essere prescritti, se ritenuto opportuno, una risonanza magnetica dell’orbita o una TC. Queste tecniche d’imaging servono a studiare la struttura dell’orbita, la presenza di fratture, modificazioni del tessuto adiposo periorbitale, tumori o altre anomalie strutturali.
Se si sospetta una patologia a carico della tiroide, come la sindrome di Basedow-Graves, possono essere richiesti test di funzionalità tiroidea. In caso di sospetto di tumore, o di tessuti anormali, può essere necessaria una biopsia per esaminarli.
Trattamento dell’enoftalmo
Se l’infossamento oculare è conseguenza di una patologia, il trattamento dell’enoftalmo dipenderà dalla causa sottostante. Gli specialisti che possono occuparsi dell’enoftalmo sono, a seconda della patologia eventualmente diagnosticata, l’oftalmologo, l’endocrinologo o il neurologo.