Per epididimite s’intende l'infiammazione dell'epididimo, il tubicino che collega i testicoli ai vasi deferenti. Vediamo sintomi, cause e trattamento.
Che cos’è l’epididimite?
L’epididimite è l’infiammazione dell'epididimo, il dotto che collega i testicoli ai vasi deferenti. Nello specifico, questa struttura è un tubicino che si trova dietro i testicoli e immagazzina lo sperma, permettendone il passaggio ai vasi deferenti, dove gli spermatozoi acquistano motilità propria.
L’infiammazione colpisce in prevalenza in età compresa tra i 20 e i 35 anni, ma può comparire a qualsiasi età. È dovuta, solitamente, a un’infezione batterica. In alcuni casi, l’infiammazione può estendersi anche ai testicoli, dando esito anche a orchite, e configurandosi come epididimorchite.
L’epididimite, in genere, non compromette le funzioni sessuali o riproduttive, ma deve essere trattata adeguatamente per evitare che diventi un disturbo cronico e doloroso. Infatti, la condizione può essere soggetta a recidive, e a conseguenti complicazioni, come fistole, ascessi o infarto del testicolo.
Quali sono i sintomi dell’epididimite?
Il sintomo principale dell'epididimite è il dolore a livello dello scroto, che può manifestarsi con particolare severità ed estendersi all’addome. Possono presentarsi anche:
A volte è possibile apprezzare un eritema di una parte o di tutto l’epididimo, e del testicolo adiacente. In caso di sepsi, compaiono febbre, tachicardia, ipotensione associate a uno stato tossico.
Complicanze
L’epididimite non deve essere mai trascurata o sottovalutata: i danni che può provocare possono essere anche gravi e permanenti. Tra le complicanze più gravi figurano:
- Ascesso scrotale: i tessuti colpito dall’infezione producono pus
- Restringimento del testicolo
- Riduzione della fertilità (anche se raramente)
- Cronicizzazione dell'epididimite, se la forma acuta non viene adeguatamente trattata.
È facile che l'epididimite sia confusa con la torsione del testicolo, una condizione molto simile dal punto di vista sintomatologico. È importante quindi sottoporsi a una accurata diagnosi, per individuare in modo inequivocabile la patologia: la torsione testicolare è una patologia molto grave, che costituisce un serio pericolo per la circolazione testicolare, e che necessita un intervento tempestivo.
Come si prende l’epididimite? Cause e fattori di rischio
L'epididimite è causata nella maggior parte dei casi da un’infezione batterica, che è molto spesso dovuta a una malattia sessualmente trasmissibile. Segnatamente, è dovuta al passaggio di batteri dall'uretra, dalla vescica o dalla prostata nell'epididimo.
Nelle persone più giovani, i batteri responsabili sono nella maggior parte dei casi quelli della clamidia e della gonorrea. Mentre in bambini e anziani, l’infezione è dovuta prevalentemente a Escherichia coli. Epididimi di origine virale o micotica sono rari, e colpiscono generalmente i pazienti immunocompromessi.
Fattori di rischio
Alcuni fattori di rischio possono predisporre all’insorgenza dell'epididimite, per esempio:
- Infezioni alla prostata e alle vie urinarie (prostatiti batteriche o uretriti): i batteri possono diffondersi dalla zona colpita all'epididimo
- Ingrossamento della prostata: che impedisce il normale funzionamento della vescica, provocando ristagno dell’urina
- Anomalie anatomiche delle vie urinarie
- Pene non circonciso
- Interventi chirurgici urologici o manovre invasive delle vie urinarie, come uroscopia e catetere
- Condotta sessuale a rischio (mancato uso del preservativo, rapporti con partner con malattie sessualmente trasmissibili).
Quanto dura l’epididimite?
La durata dell'epididimite può variare a seconda della causa e della gravità dei sintomi. In generale, la patologia ha un rapido miglioramento con l’inizio della terapia. Se l'epididimite ha un andamento cronico, può ripresentarsi e perdurare per diverse settimane.
Come capire se si ha un'infezione ai testicoli? Diagnosi
La diagnosi di epididimite si avvale in prima istanza dell’esame obiettivo, in cui vengono rilevati l'indolenzimento e il gonfiore dell’epididimo. Possono essere utili gli esami del sangue e analisi delle urine per individuare eventuali infezioni o altri disturbi.
Tra gli esami più utili figurano:
- Test per le malattie sessualmente trasmissibili, per valutare la presenza di eventuali batteri o altri microorganismi
- Ecografia, utile per escludere patologie dalla sintomatologia simile come la torsione testicolare o il tumore al testicolo
- TAC ai testicoli, per visualizzare l’afflusso di sangue ai testicoli e differenziare la torsione testicolare (afflusso minore di sangue) dall’epididimite (maggior afflusso di sangue).
Il riconoscimento e il trattamento precoce della patologia sono di fondamentale importanza per evitare complicazioni.
Come si cura la epididimite?
Il trattamento dell'epididimite si avvale, in prima istanza, del riposo e dell’assunzione di antinfiammatori e antidolorifici per controllare il dolore. Quando l’infiammazione è dovuta a malattie sessualmente trasmesse o altre infezioni, si ricorre alla terapia antibiotica, che comporta una regressione dei sintomi già durante i primi giorni di assunzione.
Nel caso gli antibiotici non dovessero sortire effetti, è possibile valutare la scelta di un antibiotico diverso. In genere i farmaci più utilizzati sono le cefalosporine di terza generazione e chinoloni.
In presenza di ascesso, può rendersi necessario il drenaggio, e in alcuni casi, la rimozione chirurgica dell’epididimo parziale o totale (epididimectomia). L'intervento chirurgico può essere utile anche in caso l’infezione sia dovuta a malformazioni anatomiche.
Consigli utili
Può essere utile rimanere a letto, mantenendo lo scroto sollevato, magari aiutandosi con un asciugamano da adagiare sotto. Impacchi freddi possono dare sollievo all’infiammazione purché siano praticati evitando che il ghiaccio venga direttamente a contatto con la pelle.
Cosa non fare con l’epididimite?
In caso di epididimite, i rapporti sessuali vanno evitati nel modo più assoluto. L’astinenza è necessaria dal momento che i rapporti sessuali sono eventi traumatici per i genitali esterni e possono esacerbare i disturbi legati all’infiammazione.
Allo stesso modo, anche l’esercizio fisico intenso, come la corsa e il sollevamento pesi, può peggiorare i sintomi, e andrebbe evitato fino alla risoluzione della patologia.