L’erisipela è un’infezione cutanea che coinvolge il derma e i vasi linfatici. Vediamo quali sono i principali sintomi, le cause e il trattamento più indicato
Cos’è l’erisipela?
L’erisipela è un’infezione cutanea, causata principalmente da batteri, che provoca infiammazione della pelle e dei tessuti sottostanti. L'infezione provoca rossore, gonfiore, calore e dolore nella zona colpita: il termine erisipela, infatti, deriva dal greco e significa letteralmente “pelle rossa”. Si tratta, più precisamente, di una forma ci cellulite superficiale dovuta in particolare a streptococchi beta emolitici del gruppo A, ma anche da altri agenti patogeni come stafilococchi. L’infezione coinvolge in particolare il derma, gli strati superficiali dell’ipoderma e i vasi linfatici. L’infiltrazione batterica è responsabile di una progressiva macerazione della cute, a sua volta facilitata da minuscole lesioni a carico della pelle.
L'erisipela colpisce tipicamente le gambe (nell’80% dei casi) e il viso, ma può manifestarsi in qualsiasi parte del corpo.mÈ importante non confondere questo tipo di infezione, con l’erisipeloide, un’infezione della pelle provocata da un microrganismo detto Erysipelothrix rhusiopathiae.
Come si manifesta l’erisipela? Sintomi e segni
L’erisipela si manifesta con placche cutanee lucide, rilevate, dure al tatto, dolenti e dai margini netti. L’infezione esordisce bruscamente con sintomi sistemici che compaiono entro 48 ore dalla comparsa delle manifestazioni cutanee e includono:
- Febbre alta
- Brividi e sensazione di freddo
- Dolori articolari e muscolari
- Nausea
- Cefalea
- Malessere generale.
L’erisipela si presenta inizialmente come una piccola macchia eritematosa che diventa progressivamente una placca rossa, dura e lucida. La lesione presenta tipicamente un bordo rialzato, che la demarca nettamente dalla pelle sana (il cosiddetto segno del gradino). Queste caratteristiche differenziano l'erisipela dalla cellulite, in cui le lesioni sono accompagnate da edema e hanno bordi meno definiti.
La superficie della zona cutanea colpita si presenta quindi gonfia, calda, tesa e dolente al tatto. Quando sono coinvolti anche i vasi linfatici, si presentano striature cutanee e linfonodi ingrossati nella regione colpita. L’eritema non è regolare e può estendersi lungo i canali linfatici interessati (linfangite).
Perché viene l’erisipela? Cause
L’erisipela è dovuta nella maggior parte dei casi a batteri streptococchi, le cui tossine contribuiscono probabilmente a innescare la forte infiammazione tipica del disturbo.
Questi patogeni penetrano nell’organismo attraverso minuscole ferite, graffi, punture o zone di macerazione della cute, e raggiungono così i vasi linfatici. La colonizzazione batterica provoca infiammazione ed essudazione a livello linfatico, intaccando anche i linfonodi circostanti.
Gli streptococchi di gruppo A sono responsabili della maggior parte delle infezioni a carico del viso, ma possono causare anche erisipela agli arti inferiori. Nei neonati, invece, l’infezione è provocata spesso da streptococchi di gruppo B.
Altri batteri potenzialmente causa dell’infezione sono:
- Staphylococcus aureus
- Haemophilus influenzae
- Escherichia coli
- Klebsiella pneumoniae.
Fattori di rischio
Dal momento che l’evento iniziale che scatena l’erisipela è l’inoculazione batterica in un’area cutanea lesionata, alcune condizioni che possono predisporre all’infezione, fungendo da portali di ingresso sono:
L’infezione può colpire a tutte l’età, ma sembra più frequente in neonati, bambini piccoli e anziani, con un picco d’incidenza nei pazienti tra i 60 e gli 80 anni.
Altri fattori di rischio che predispongono all’insorgenza della malattia sono:
Complicanze
In caso di erisipela, le complicanze sono rare, e includono:
Meno frequentemente, con una probabilità inferiore all’1% dei casi, possono presentarsi:
La complicanza più grave rimane la fascite necrotizzante, una rara infiammazione batterica che coinvolge lo strato profondo della cute e sottocutanea. L’infezione può evolvere in edema cronico. Altre possibili complicanze comprendono:
Diagnosi
La diagnosi di erisipela si avvale dell’esame obiettivo, mirato al riconoscimento dei segni e dei sintomi. Possono essere utili per la conferma diagnostica alcuni indicatori di infiammazione batterica come la procalcitonina.
L’isolamento del patogeno non è sempre così semplice. È importante che l’erisipela sia distinta dall’herpes zoster e dalla dermatite da contatto attraverso una diagnosi differenziale accurata.
Come si cura l'infezione?
Il trattamento dell'erisipela è mirato ad alleviare la sintomatologia locale e prevede solitamente il ricorso a riposo, impacchi freddi e farmaci antibiotici. Un trattamento tempestivo è di fondamentale importanza per evitare complicanze, dal momento che la progressione della malattia potrebbe essere potenzialmente rapida.
Unitamente al trattamento antibiotico, la cura prevede:
- Un’adeguata idratazione
- Impacchi freddi per 2 giorni, 4 volte al giorno
- Medicazioni umide saline su lesioni ulcerate o necrotiche
- Elevazione dell’arto per ridurre edema e infiammazione.
Farmaci
La terapia farmacologica, una volta isolato il batterio responsabile, si basa sulla somministrazione di antibiotici. La penicillina per via orale o endovenosa è il farmaco di prima scelta.
In caso di allergia alla penicillina, possono essere utilizzati macrolidi e cefalosporine. La terapia antibiotica permette un miglioramento immediato: il patogeno viene debellato in pochi giorni.
Quanto ci vuole per la guarigione dell’erisipela?
I tempi di guarigione dipendono dalla gravità dell’infezione e dalla tempestività del trattamento. La durata del trattamento va dai 10 ai 14 giorni, fino alla risoluzione completa dell’infezione.
Prognosi
L’erisipela ha una prognosi molto buona. Anche le complicanze possono essere trattate con successo e non costituiscono un pericolo per la vita del paziente. La malattia può risolversi spontaneamente, in alcuni casi, senza il ricorso ad alcun trattamento.