L’eritema solare è un disturbo della pelle che si manifesta con lesioni della cute dovute all’esposizione eccessiva al sole
Che cos’è un eritema solare?
L’eritema solare è una infiammazione della pelle dovuta a eccessive e prolungate esposizioni della pelle alla luce del sole, in un arco di tempo compreso tra le 4 ore e le 12 ore. Nello specifico, ad agire sulla pelle sono i raggi ultravioletti a onda corta, chiamati raggi UVB. Questa infiammazione può essere anche causata da un’eccessiva esposizione ai raggi dei lettini abbronzanti.
In caso di eritema i sintomi possono variare d’intensità ed essere scottature limitate agli strati superficiali della pelle, fino ad essere vere e proprie ustioni. Sono i capillari sottocutanei che si dilatano a determinare l’infiammazione tipica degli eritemi, che possono presentarsi in vari modi sulla pelle: con contorni sia netti sia sfumati o, ancora, a chiazze più o meno estese sulla superficie cutanea.
La forma più frequente di eritema è la cosiddetta dermatite polimorfa solare, un tipo di allergia alla luce solare, che fa parte delle fotodermatosi, un gruppo di disturbi della pelle dovuti alla particolare sensibilità cutanea di un soggetto al sole.
Sintomi di eritema solare
In base alla sua gravità, l’eritema solare può determinare:
- sintomi lievi: arrossamento della pelle, che risulta calda al tatto nelle aree esposte al sole. Può essere presente anche dolore, accompagnato da sensibilità
- sintomi moderati: l’arrossamento è intenso, la pelle è particolarmente rossa e può risultare edematosa. Compaiono anche dolore e prurito. Può essere rilevata la comparsa di vesciche, contenenti siero, segno di un danno importante a carico della pelle
- sintomi gravi: l’arrossamento è esteso e particolarmente severo, le vesciche causano dolore e sono di dimensioni grandi. Una loro eventuale rottura può essere causa di infezione.
Nei casi gravi di eritema, inoltre, il paziente può andare incontro a febbre e brividi, che sono risposte dell’organismo alla grave infiammazione cutanea. Possono comparire anche mal di testa, nausea e debolezza generale.
Fototipi e caratteristiche di ciascuno
In base al tipo di carnagione, alla presenza o meno di lentiggini, al colore dei capelli e al tipo di reazione della pelle all’esposizione al sole, sono stati definiti sei fototipi:
- fototipo I: il soggetto con questo fototipo ha generalmente la pelle chiara, i capelli rossi, numerose lentiggini sulla cute e quasi mai riesce ad abbronzarsi
- fototipo II: pelle chiara e capelli biondi caratterizzano il fototipo II che, come il fototipo I, ha numerose efelidi sulla pelle e raramente si abbronza
- fototipo III: presenta caratteristiche a metà tra il fototipo I e il II, ha un’abbronzatura media, si scotta poco e il numero di efelidi sulla pelle è inferiore a quello dei fototipi I e II
- fototipo IV: le persone con questo fototipo hanno una caratteristica pelle olivastra, si scottano raramente e non presentano alcuna lentiggine sulla cute
- fototipo V: la pelle di questo fototipo è scura e si scotta assai raramente. Non presenta alcuna efelide sulla pelle. Ha un’abbronzatura particolarmente scura
- fototipo VI: nessuna lentiggine, pelle nera e assenza di scottature caratterizzano questo fototipo
Abbiamo detto che sono soprattutto la quantità e la qualità di melanina - la sostanza responsabile dell’abbronzatura - a determinare il fototipo. Ad esempio, le persone con fototipo VI sono quelle che hanno più melanina nella pelle, i soggetti con fototipo II, invece, sono quelli che ne contengono meno.
Un discorso a parte, invece, va fatto per i bambini che, a parità di fototipo, hanno una sensibilità cutanea maggiore e per tale ragione è necessario proteggere la loro pelle con creme solari dotate di un alto fattore protettivo, sicuramente più alto di quelle utilizzate per un adulto.
Perché viene un eritema?
Gli eritemi solari possono essere innescati sia dalla luce solare, ossia dai raggi ultravioletti naturali, ma anche dai raggi artificiali tipici delle lampade per abbronzarsi, che vengono assorbiti in dosi superiori a quelle consigliate per tutelare la salute della pelle.
Il tipo di reazione cutanea all’esposizione al sole non è la stessa per tutti, ma varia da persona a persona, in base alle caratteristiche della pelle determinate dal fototipo, la classificazione utilizzata in dermatologia, che dipende dalla quantità e qualità di melanina presente nella pelle.
Fattori di rischio
Esistono alcuni fattori rischio di cui tenere conto. Tra i principali si possono indicare:
Come capire se è eritema?
Per capire se si tratti effettivamente di eritema e formulare una diagnosi, il medico deve esaminare le lesioni della pelle e può prescrivere ulteriori esami di supporto come il test ai raggi ultravioletti, il patch test, ma anche analisi del sangue e della cute.
Con il test ai raggi ultravioletti, si intende verificare come la pelle reagisce alle differenti lunghezze d’onda dei raggi, che siano naturali o artificiali. Questo serve a capire che tipo di allergia alla luce abbia il paziente.
Per capire, invece, se l’allergia sia innescata da una sostanza a cui la pelle è sensibile, può essere richiesto il patch test. Questo esame consiste nell’applicare singoli cerotti sulla pelle e tenerli per la durata di un giorno. I cerotti rilasciano sostanze sulla pelle che viene successivamente esposta ai raggi ultravioletti naturali o artificiali. Se si manifesta una reazione nell’area in cui è stato applicato il cerotto, la causa va ricercata nella sostanza contenuta in esso.
Meno frequenti, invece, sono le analisi del sangue o la biopsia della pelle, a meno che il medico non sospetti che dietro le manifestazioni cutanee si celi una patologia di tipo autoimmune come, ad esempio, il Lupus eritematoso sistemico.
Quanto può durare un eritema solare?
Un eritema, nella maggior parte dei casi, tende a risolversi spontaneamente in un arco temporale compreso tra i quattro e i cinque giorni. In questo periodo di convalescenza, è fondamentale evitare ulteriori esposizioni al sole che potrebbero peggiorare la condizione generale e aumentare i tempi di guarigione.
Possibili complicanze
Gli eritemi solari, così come l’esposizione prolungata al sole senza protezione, possono determinare l’insorgenza di rughe e macchie cutanee, che sono i tipici segni dell’invecchiamento della pelle. Dopo una scottatura, inoltre, alcune aree della pelle possono diventare più scure, fenomeno che viene chiamato iperpigmentazione post-infiammatoria.
Se si formano vesciche o la pelle danneggiata non viene trattata in modo adeguato, è possibile che la persona vada incontro a infezioni batteriche. Ancora più grave è il rischio, nei casi di eritemi solari ripetuti nel tempo, di insorgenza di melanoma o di altri tipi di cancro della pelle.
Cosa fare se hai un eritema?
Come anticipato, l’eritema solare tende a risolversi in maniera spontanea nei casi di scottature solari più lievi. Basta evitare di esporsi al sole nei giorni di convalescenza.
Nei casi più severi, invece, possono essere prescritti farmaci da banco a base di corticosteroidi, sia in pomate sia in compresse.
Per limitare le manifestazioni sintomatologiche di alcune allergie della pelle dovute all’esposizione al sole può essere utilizzato anche un farmaco anti-malarico a base di idrossiclorochina.
I disturbi della pelle come gli eritemi solari possono essere contrastati anche con la prevenzione. Ad esempio, è consigliabile esporre gradualmente la pelle ai raggi solari, magari nei mesi primaverili. Oppure, affidarsi alla fototerapia facendo sedute di esposizione ad una speciale lampada che direziona i raggi ultravioletti verso le aree della pelle generalmente più esposte.
Altri accorgimenti per limitare le conseguenze delle allergie da esposizione al sole sono:
- non assumere farmaci che possono far sviluppare allergie
- applicare sulla pelle prodotti lenitivi (a base di aloe o calamina)
- mantenere la pelle sempre idratata
Come prevenire un eritema solare
Ci sono azioni che possono essere compiute per prevenire l’insorgenza di eritemi solari. La prima azione da compiere è evitare l’esposizione al sole proprio nelle ore più calde della giornata, generalmente tra le 10:00 e le 16:00, quando i raggi UV sono più intensi.
Bisogna quindi applicare sempre una crema solare che abbia un fattore di protezione solare (SPF) di almeno 30, ricordandosi di riapplicarla ogni due ore o subito dopo aver nuotato o sudato. La pelle può quindi essere protetta con cappelli a tesa larga, occhiali da sole con protezione UV e vestiti leggeri che, allo stesso tempo, coprono la maggiore superficie possibile della pelle, agendo come barriere fisiche contro i raggi solari.