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Il bagno dopo mangiato

A cura di
Paolo
Minelli

Fare il bagno dopo mangiato fa male? È davvero necessario aspettare qualche ora prima di entrare in acqua dopo i pasti? Oppure è una convinzione infondata che dura nel tempo?

Il bagno dopo mangiato fa male?

Fare il bagno dopo mangiato fa male? È una domanda che ci siamo fatti tutti almeno una volta, soprattutto con l’inizio della stagione estiva, ma qual è la risposta? Esistono prove del fatto che il bagno dopo mangiato sia pericoloso? A quanto pare, la risposta è no.

La International Life Saving Federation, l'organizzazione mondiale per la sicurezza in acqua, ha smentito tale convinzione e ha dimostrato che ci sono pochissime correlazioni tra i pasti prima del bagno e il rischio di annegamento. 

Abbiamo dunque perpetuato questa falsa credenza per decenni? Sembra che sia proprio così, ma proviamo a fare chiarezza sul tema.

Cosa succede se si fa il bagno dopo mangiato? 

Quando si parla del bagno dopo mangiato il rischio che viene citato più spesso riguarda la cosiddetta congestione, questo nonostante nella letteratura medica non si trovino effettivi riscontri di una simile correlazione.

Con il termine congestione s’intende un blocco digestivo dovuto a un repentino sbalzo termico. Nello specifico, a causa del brusco cambiamento della temperatura esterna, si verificherebbe un minore afflusso di sangue allo stomaco durante la digestione. Il sangue viene richiamato nelle aree periferiche del corpo per mantenere la temperatura basale, e questo può rallentare o bloccare la digestione.

Lo sbalzo termico può prodursi in diverse situazioni, non solo entrando nell’acqua fredda, ma anche passando da un ambiente estremamente caldo a un locale con aria condizionata, oppure ingerendo cibi e bevande ghiacciate, se si è accaldati o dopo aver consumato un lauto pasto.

Nella maggior parte dei casi, anche nell'evenienza che si stia facendo il bagno, la congestione non si manifesta immediatamente e permetterebbe al bagnante di accorgersene per tempo e uscire dall'acqua senza rischiare l'annegamento.

Quanto tempo deve passare per fare il bagno dopo mangiato?

Quanto tempo ci vuole per digerire un panino al prosciutto? Quanto deve passare per un piatto di pasta? E per un'insalata?

Ci è stato sempre raccomandato di aspettare tre ore prima di fare il bagno dopo aver mangiato, spesso a prescindere da ciò che si è consumato a pranzo. Questa attesa, però, sembra davvero eccessiva rispetto al tempo realmente richiesto dalla digestione. 

Se si considerano i tempi medi di permanenza del cibo nello stomaco, appare chiaro che tre ore di digestione sono richieste solo dai pasti particolarmente pesanti. Infatti, mediamente, sono necessari:

  • 20 minuti per digerire un succo di frutta
  • 30 o 40 minuti per la frutta e la verdura cruda
  • 1 ora per i carboidrati, il latte scremato, i formaggi freschi, il pesce
  • 3 o 4 ore per una bistecca di manzo
  • 4 o 5 ore per i formaggi stagionati
  • 5 ore per la carne di maiale.

Ma allora quanto tempo dobbiamo far passare tra il pasto e il bagno? I genitori più preoccupati diranno 3 o 4 ore, quelli meno ansiosi si limiteranno a 2 ore. Ma chi ha ragione? In realtà ad aver ragione è il bambino che vuole tuffarsi in acqua subito, visto che bagnarsi subito dopo mangiato non comporta particolari pericoli o insidie per il corpo.

Quali sono i rischi reali del bagno in acqua?

Al contrario dell’opinione comune, a rischiare di sentirsi male in acqua non sono quasi mai i bambini, ma gli adulti.

I problemi più severi a livello nervoso e cardiaco sono dovuti a un fenomeno detto idrocuzione, indotto dall’immersione brusca in acque fredde. L'idrocuzione è una sincope improvvisa dovuta alla differenza drastica tra la temperatura corporea e quella dell'acqua. Nello specifico, è una reazione nervosa automatica che riduce la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, e provoca un arresto della circolazione e dell'ossigenazione cerebrale. La conseguenza è una perdita di coscienza che può essere potenzialmente letale: il rischio di annegamento è molto alto, se non si viene soccorsi tempestivamente.

Per aggirare questo pericolo, è bene evitare di tuffarsi in acqua di colpo quando si è molto accaldati o sudati. Il consiglio è sempre quello di entrare in acqua gradualmente o bagnarsi prima, come fanno i tuffatori professionisti per acclimatarsi.

È assolutamente necessario, inoltre, evitare il consumo di alcol: secondo una ricerca svolta negli Stati Uniti, il 41% degli annegamenti che avvengono in California è correlato all’alcol.

Gli avvisi di prudenza, dunque, sono rivolti in particolare agli adolescenti e agli adulti.