L’infezione da meningococco, provocata dal batterio Neisseria meningitidis, può avere esiti gravi come la meningite e la sepsi meningococcica, condizioni potenzialmente fatali che meritano trattamento immediato.
Cos’é il meningococco?
L’infezione da meningococco (o Neisseria meningitidis) è provocata da un batterio diplococco gram-negativo aerobio che appartiene alla famiglia Neisseriaceae.
Esistono tredici sierogruppi di meningococco, ma sono cinque i tipi (tipo A, B, C, Y, W135) capaci di provocare malattie nell'uomo. A questi si aggiunge il tipo X, presente quasi esclusivamente nel continente africano e raramente responsabile di malattia meningococcica. Tra le infezioni causate dal meningococco possono esservi gravi patologie:
- meningite, un’infezione delle meningi, i tessuti che rivestono il cervello e il midollo spinale
- sepsi, ovvero l’invasione batterica del sangue.
Incidenza
L'Organizzazione Mondiale della Sanità identifica la cosiddetta meningitis belt, un'area che comprende i paesi dell'Africa sub-sahariana dal Senegal all'Etiopia, come la regione con il più alto tasso di Neisseria meningitidis. In questo territorio, il meningococco di tipo A è il principale responsabile degli episodi epidemici della malattia (80-85% dei casi), che si verificano ogni 7-14 anni.
Al contrario, negli Stati più sviluppati e con climi temperati, i casi di meningite tendono a manifestarsi in modo più sporadico, con un incremento durante i mesi invernali e primaverili. Negli USA e in Europa sono principalmente correlati al ceppo B e C. L’incidenza della malattia legata al sierogruppo C, tuttavia, nel corso dell'ultimo decennio, è notevolmente calata grazie all'introduzione della vaccinazione di massa contro questo ceppo.
In Italia i sierotipi più diffusi sono quelli B e C: più precisamente, negli anni più recenti si osserva un aumento dei casi dovuti al tipo B e una riduzione di quelli causati dal tipo C. Risultano presenti e in aumento anche i casi da sierotipi Y e W135.
Qual è il meningococco più pericoloso?
La preoccupazione maggiore oggi è rivolta alle infezioni invasive causate dal meningococco B, che rappresenta il responsabile della maggior parte dei casi di meningite da meningococco. Un’importante arma per contrastarne la diffusione è il vaccino specifico per questo sierotipo, approvato nel 2013 da parte dell'Agenzia europea del farmaco (EMA).
Come e dove si prende il meningococco?
L’infezione da meningococco si trasmette attraverso il contatto con le secrezioni di naso e gola, vale a dire le goccioline emesse tramite starnuti o tosse da individui affetti dalla malattia o da portatori sani. Una fascia della popolazione compresa tra il 4% e il 35% è infatti composta da soggetti che ospitano il batterio nelle vie respiratorie superiori senza tuttavia manifestare la malattia. Queste persone – definite, per l’appunto, portatori sani – possono comunque trasmettere l’infezione ad altri e anzi rappresentano il principale vettore di contagio.
Nell’1% dei casi, il batterio penetra nel flusso sanguigno, provocando varie forme di malattia meningococcica, tra cui meningite e sepsi meningococcica.
Il periodo di incubazione che intercorre tra il momento in cui si contrae il virus e l'apparizione dei sintomi può variare da 1 a 10 giorni, con una media di 3-4 giorni.
I soggetti più vulnerabili all'infezione da meningococco sono i bambini al di sotto dei 5 anni di età, soprattutto i neonati al di sotto dell'anno per quanto concerne il tipo B, a cui seguono gli adolescenti e i giovani adulti fino ai 25 anni. Sono esposti al rischio di contagio anche gli adulti che viaggiano a livello internazionale.
Diversi fattori possono predisporre alla malattia meningococcica invasiva:
- un deficit del sistema immunitario
- l'assenza o disfunzioni della milza
- precedenti infezioni virali
- fattori genetici.
Alcuni condizioni e comportamenti che possono accrescere la probabilità di contrarre l'infezione comprendono:
- frequentare luoghi molto affollati dove si respira o si parla vicino ad altre persone (dormitori, caserme, carceri)
- lavorare a stretto contatto con meningococchi (microbiologi)
- fumo sia attivo sia passivo
- scambio di baci, che può incrementare il rischio facilitando lo scambio di secrezioni orali.
Che sintomi dà il meningococco?
La meningite da meningococco si manifesta solitamente con:
Nei bambini molto piccoli la meningite meningococcica può provocare il rigonfiamento delle fontanelle, ovvero le zone di tessuto morbido che riempiono gli spazi tra le ossa della teca cranica alla nascita e che, generalmente, si richiudono entro il primo o secondo anno di vita, trasformandosi in tessuto osseo.
La sepsi meningococcica può svilupparsi in contemporanea alla meningite oppure insorgere senza interessare le meningi. Si presenta tramite i seguenti sintomi:
- febbre improvvisa
- macchie cutanee rosso-violacee
- ipotensione
- emorragia surrenalica acuta
- shock e arresto funzionale di molti organi.
Più raramente, l'infezione da meningococco è causa di:
Quanto dura il meningococco?
Il periodo di contagiosità dura fin quando il meningococco è presente nelle secrezioni nasali e faringee. Il trattamento antimicrobico specifico per Neisseria meningitidis determina la scomparsa del batterio dalla regione naso-faringea entro 24 ore.
Come si cura il meningococco?
Il trattamento della meningite meningococcica avviene mediante somministrazione di antibiotici per via endovenosa in regime di ricovero ospedaliero. È cruciale iniziare la cura tempestivamente per ridurre rischi di complicazioni, anche letali. La durata del trattamento antibiotico varia in base alla risposta del paziente e alla persistenza dei sintomi della meningite.
Anche per curare la sepsi meningococcica si procede con una terapia antibiotica, integrata con varie misure di supporto per ottimizzare le condizioni fisiche del paziente affinché possa combattere efficacemente l’infezione meningococcica nel sangue e nei tessuti, minimizzando i danni.
Per prevenire l'insorgenza della malattia meningococcica nei soggetti che sono stati in stretto contatto con un individuo infetto nei 7 giorni precedenti alla diagnosi, si ricorre a una profilassi antibiotica, somministrata oralmente o attraverso iniezioni intramuscolari.
Prognosi dell’infezione da meningococco
Circa un quinto degli individui infetti può sviluppare complicanze severe, talvolta irreversibili:
Nel 10-15% dei casi, l'infezione da meningococco può essere fatale e portare al decesso in un arco temporale estremamente breve, che va dalle 24 alle 48 ore.
Prevenzione: i vaccini anti meningococco
Sicuramente, il metodo più efficace per prevenire l'infezione da meningococco è la vaccinazione. Sono disponibili oggi tre diversi vaccini.
Vaccino meningococco B
Il vaccino contro il sierotipo B è raccomandato per tutti i neonati a partire dal secondo mese di vita. Il numero di dosi del vaccino varia a seconda dell'età del bambino:
- per i neonati di età inferiore a 6 mesi si prevedono 3 dosi, somministrate a un mese circa di distanza, ed è necessaria una dose di richiamo entro i 2 anni di età
- nei bambini di età compresa tra 6 mesi e un anno, il vaccino è somministrato in 2 dosi entro il primo anno di vita con un intervallo minimo di 2 mesi, e prevede un ulteriore richiamo nel corso del secondo anno di vita
- i bambini tra uno e 2 anni ricevono 2 dosi del vaccino, con una pausa di almeno 2 mesi tra l'una e l'altra, e un richiamo successivo sempre nell'arco del secondo anno di vita
- per i pazienti di età tra i 2 anni e gli 11 anni, sono indicate 2 dosi somministrate a distanza di almeno 2 mesi l'una dall'altra, senza la necessità di un successivo richiamo.
Vaccino meningococco C
Il vaccino contro il sierotipo C è raccomandato per i bambini di almeno 12 mesi. È previsto anche per gli adolescenti, nella fascia d'età 14-15 anni, che non sono stati vaccinati in precedenza. Un altro gruppo prioritario comprende individui con un elevato rischio di contrarre infezioni meningococciche.
Vaccino meningococco ACWY
Il vaccino ACWY contro i sierogruppi A, C, W135 e Y. Viene raccomandato per i bambini di almeno 12 mesi. La dose di richiamo di questo vaccino è consigliata per gli adolescenti a partire dai 12 anni di età, inclusi coloro che hanno ricevuto la vaccinazione nell'infanzia limitatamente al meningococco C.
Viene raccomandato anche per chiunque possa trovarsi a rischio di esposizione a sierotipi diversi da C, ovvero A, W135 e Y, ad esempio durante viaggi internazionali in aree dove queste varianti sono più comuni.