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L'ipossia cerebrale

A cura di
Alberto
Lerario

Con il termine ipossia cerebrale si indica la condizione in cui al cervello giunge una quantità di ossigeno inferiore al normale

Ipossia cerebrale, cos'è

L'ipossia è una condizione caratterizzata da una riduzione dell'apporto di ossigeno ai tessuti del corpo. Si differenzia dall'anossia, che è la mancanza totale di ossigeno. Entrambe le condizioni possono manifestarsi in diverse parti del corpo e necessitano di attenzione medica.

L’ipossia cerebrale è quindi una condizione di ossigenazione ridotta delle cellule cerebrali. 

Può può essere causata da diversi fattori e presenta una sintomatologia varia. La gravità dei sintomi dipende dalle aree del cervello colpite e può portare a conseguenze irreversibili.

Cosa provoca l’ipossia?

Le cause dell’ipossia possono essere ambientali, dovute a patologie o traumatiche. 

Tra le cause ambientali ci sono l’alta quota, il cosiddetto male di montagna, e la risalita troppo rapida dopo un’immersione.

Le cause patologiche invece possono essere: 

  • malattie cardiovascolari a causa delle quali l’apporto ematico al cervello sia ridotto
  • ostruzioni vascolari o rotture dei vasi sanguigni
  • malattie o condizioni dell’apparato respiratorio che ne compromettano la funzionalità

In particolare sono associate all’ipossia:

Anche alcuni traumi possono causare ipossia, come per esempio l’ostruzione meccanica delle vie respiratorie, tipo lo strangolamento, che riduce l’apporto di sangue e quindi ossigeno al cervello. Anche le ustioni possono causare ipossia. 

Ipossia cerebrale, sintomi e segni

La sintomatologia di uno stato di ipossia cambia a seconda della gravità della condizione e dalla causa che l’ha provocata; può interessare una parte o tutto il cervello

Alcuni sintomi infatti necessitano di tempo per essere evidenti, mentre altri possono insorgere immediatamente. 

In generale tra i sintomi dell’ipossia di grado moderato che interessa globalmente il cervello, in seguito ad una riduzione della quantità di ossigeno generalizzata nel sangue (es. mal di montagna), troviamo:

Un’ipossia grave può portare a conseguenze anche piuttosto serie. Le cellule cerebrali sono molto sensibili alla mancanza di ossigeno. Questo significa che un’ipossia generalizzata può danneggiare i tessuti coinvolti, ma ancora di più il cervello. 

Le conseguenze dipendono dal prolungarsi della condizione e dall’area del cervello maggiormente colpita

Diagnosi e terapia

In caso di ipossia è essenziale intervenire in tempi rapidi. Più il cervello rimane con apporto ridotto di ossigeno, più le conseguenze tendono ad essere irreversibili.

La sintomatologia è, come si è visto, non particolarmente specifica e sovrapponibile con altre patologie. 

In caso si presentassero dei sintomi simili a quelli descritti, sono consigliati controlli regolari e frequenti dal proprio medico di famiglia. In caso di aggravamento della sintomatologia, il paziente dovrà essere immediatamente trasportato in pronto soccorso perché possano essere effettuati tutti gli interventi necessari a risolvere la situazione immediatamente. 

Le terapie dipendono dalla causa sottostante la carenza di ossigeno nel sangue e quindi al cervello. 

Il medico valuterà in base ad anamnesi, esame obiettivo ed eventuali test. Nell’immediato può essere utile il ricorso ad un concentratore di ossigeno, che serve per prelevare ossigeno dall’aria e somministrarlo al paziente, in modo da poterne aumentare la quantità nel flusso sanguigno.