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Le infezioni respiratorie ricorrenti dei bambini


Le infezioni respiratorie dei bambini sono ricorrenti. Questo fa parte dello sviluppo del sistema immunitario: che cosa può fare il pediatra? Quando preoccuparsi?

PERCHÉ LE INFEZIONI RESPIRATORIE SONO RICORRENTI NEI BAMBINI?

Le infezioni respiratorie sono ricorrenti nei bambini perché non hanno ancora un sistema immunitario maturo. 
"Il mio bambino ha la tosse da tre mesi", "il mio bambino è sempre malato": quante volte noi pediatri abbiamo sentito mamme in crisi che pronunciavano frasi simili!
I bambini, si sa, si ammalano più spesso degli adulti, soprattutto se sono piccoli, se frequentano l'asilo nido, se vivono in una città come Milano, fredda, umida, inquinata.
Quasi sempre si tratta di un fenomeno assolutamente normale. Il sistema immunitario di un bambino sotto i due anni non ha ancora raggiunto la sua maturità e soprattutto non ha ancora avuto modo di entrare in contatto con virus e batteri, quindi non è in grado di riconoscerli subito e reagire prontamente. In un certo senso, i bambini devono ammalarsi, fa parte della crescita. 
Spesso, però, le malattie dei bambini sono un vero problema sociale, perché entrambi i genitori lavorano, i nonni sono lontani e il costo della baby sitter è difficile da sostenere. Così alla preoccupazione per la salute del bambino si somma l'ansia dovuta alla difficoltà di gestione. Ecco che i genitori chiedono al pediatra non solo una terapia per il singolo episodio, ma un aiuto per interrompere una catena di eventi disturbanti che mettono seriamente alla prova l'equilibrio familiare.
In molti casi il pediatra dovrà semplicemente rassicurare i genitori e cercare con loro soluzioni possibili per gestire un problema che si risolverà da solo con la crescita. 

CHE COSA SI PUÒ FARE CONTRO LE INFEZIONI RICORRENTI DEI BAMBINI?

Qualche cosa si può fare contro le infezioni ricorrenti dei bambini e per limitare il numero di episodi infettivi delle vie aeree. È possibile riconoscere ed eliminare i fattori di rischio, come il fumo passivo e insegnare ai genitori una corretta igiene delle alte vie aeree.
Anche il concetto di convalescenza andrebbe rispolverato. Le infezioni virali, anche i semplici raffreddori, riducono i meccanismi locali di difesa e favoriscono l'attecchimento dei batteri. Un bambino che rientra all'asilo nido appena scende la febbre, magari quando ancora tossisce un po', sembra stanco e non riposa bene, è probabile che si ammali di nuovo nel volgere di pochi giorni.
Naturamente, esistono casi in cui le infezioni respiratorie ripetute sono la spia di un problema, per esempio un difetto, magari transitorio, del sistema di difesa, oppure una malformazione o una malattia di base che deve essere diagnosticata e affrontata. Questi casi vanno riconosciuti tempestivamente. 
Per capire quando si è di fronte a una situazione di questo tipo, il pediatra dovrà prima di tutto ascoltare la storia clinica con molta attenzione, rivolgendo ai genitori domande mirate e poi visitare il bambino.
Se a quel punto avrà motivo di sospettare una patologia sottostante, richiederà gli esami del caso e in base ai risultati e all'osservazione clinica nel tempo, potrà formulare una diagnosi e proporre una terapia o una strategia preventiva.