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Linfangite. Cause, sintomi e terapia


La linfangite è una infezione acuta, di origine batterica, a carico dei vasi linfatici periferici. Il trattamento prevede solitamente la somministrazione di antibiotici.

Cos’è linfangite?

Quando i vasi linfatici si infiammano, si parla di linfangite. Questo tipo di infiammazione viene anche chiamata, con termini non medici, intossicazione del sangue oppure avvelenamento del sangue.

Si tratta di una infiammazione particolarmente severa, che richiede il trattamento più immediato possibile. Ad essere interessati sono in particolar modo gli arti: gambe e braccia, anche se in ogni caso, vista la distribuzione dei capillari linfatici, la diffusione di questa infiammazione avviene rapidamente nei diversi distretti del corpo.

Classificazione delle linfangiti

Si distinguono due varianti di linfangiti. Questa, infatti, può essere:

  1. acuta
  2. cronica.

Linfangite acuta

Nel caso acuto si hanno:

  • L. acuta reticolare, che si specifica per la manifestazione di edema, che viene definito reticolare, all’interno del quale sono presenti leucociti
  • L. diffusa erisipeloide. L’erisipela è una infezione della pelle di tipo acuto che attacca sia il derma, sia l’ipoderma che i vasi linfatici
  • L. diffusa reticolare. Caratteristica degli arti, si distingue per le strie di colore rossastro che emergono nella zona interna degli arti colpiti. I pazienti con sistema immunitario compromesso possono subire complicanze quali linfedema o ascesso.

Linfangite cronica

I casi di linfangite cronica hanno la loro causa in parassiti e, a volte, originano anche da infezioni di tipo micotico. I parassiti possono essere:

  • Mycobacterium tuberculosis, responsabile della tubercolosi
  • Treponema pallidum, responsabile della sifilide
  • Dirofilaria immitis, responsabile della filaria.

Quali sono i sintomi della linfangite?

Questa infiammazione dei vasi linfatici si manifesta con una serie di sintomi distintivi. La presenza di striature rosse sulla pelle, striature che seguono il percorso dei vasi linfatici, è il sintomo caratteristico di questa condizione.

Si possono poi aggiungere altri segni come mal di testa, febbre, brividi e stanchezza, tutti segni che indicano l’impatto dell’infezione a livello sistemico. A volte è anche possibile riscontrare la presenza di una ferita che guarisce lentamente, che può essere il punto di ingresso dell’infezione. Va detto infatti che gli agenti patogeni entrano nel sistema linfatico attraverso ferite, abrasioni o in concomitanza con altre infezioni, come la cellulite.

È inoltre comune l’ingrossamento dei linfonodi, specialmente nelle zone vicine all’infezione, come ad esempio l’inguine o l’ascella. Ingrossamenti che rappresentano la risposta del corpo all’infiammazione e alla diffusione dell’infezione. Questi sintomi, nel loro insieme, costituiscono un quadro clinico per la linfangite, e indicano allo stesso tempo la necessità di attenzione medica per un trattamento adeguato, che scongiuri possibili complicanze.

Perché viene la linfangite?

La principale causa della linfangite è da ritrovarsi nell’infezione batterica da Streptococcus pyogenes e Staphylococcus aureus. Questi batteri possono penetrare la pelle attraverso piccole ferite o abrasioni, diffondendosi poi ai vasi linfatici adiacenti.

Virtualmente qualsiasi ferita, abrasione o taglio della pelle può fungere da porta d’ingresso per i batteri. Anche le punture di insetti o animali possono introdurre agenti patogeni nella pelle, determinando come conseguenza una infiammazione.

Alcune malattie della pelle come eczema, psoriasi o infezioni fungine, possono compromettere l’integrità cutanea, finendo quindi con il favorire l’insorgenza di infezioni linfatiche. Pazienti con diagnosi di diabete, o di varicella, o che usano farmaci steroidei in modo cospicuo, sono più esposti alla linfangite, così come i pazienti con immunodeficienza.

Linfangite carcinomatosa polmonare

La linfangite carcinomatosa polmonare è una forma grave di metastasi in cui le cellule tumorali si diffondono nel sistema linfatico dei polmoni, determinando come conseguenza una occlusione dei vasi linfatici. Sebbene possa derivare da vari tipi di cancro, è più frequentemente associata a tumori di:

I sintomi possono includere difficoltà respiratorie, tosse, e riduzione della capacità polmonare, spesso con rapida progressione.

Come si svolge la diagnosi?

La diagnosi di linfangite si ha in base all’esame fisico, ovvero attraverso l’osservazione dei segni e dei sintomi riferiti dal paziente, oltre che dalla palpazione dei linfonodi. A certificare la diagnosi, possono essere svolte:

  • una biopsia
  • una emocoltura, utile per capire se il circolo ematico è stato interessato dall’infezione.

Un aspetto di cui tenere conto è la diagnosi differenziale rispetto alla tromboflebite. Né va dimenticata l’importanza di una diagnosi tempestiva, dal momento che questo tipo di infezione tende a diffondersi con estrema rapidità.

Cosa succede se non si cura la linfangite?

Quando la linfangite non viene curata opportunamente si può avere trasmissione dell’infezione alle ghiandole, con conseguente linfoadenite, che determina nel paziente febbre alta e spossatezza.

Nelle situazioni più complesse è possibile che il paziente sviluppi sepsi e setticemia, con esiti virtualmente fatali.

Come si cura la linfangite?

Per la maggior parte dei casi di linfangite causati da infezioni batteriche, gli antibiotici sono il trattamento principale. La scelta dell’antibiotico dipende dal tipo di batteri responsabili dell'infezione e dalla loro sensibilità agli antibiotici. Antinfiammatori FANS possono quindi essere prescritti per ridurre dolore e infiammazione.

Se la linfangite colpisce le braccia o le gambe, il riposo e l’elevazione dell’arto colpito possono aiutare a ridurre sia il gonfiore che il dolore. Se le cause sono tumori, o altre condizioni di natura non infettiva, il trattamento è indirizzato alla causa sottostante.