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Il magnesio è uno dei principali minerali presenti nel corpo umano, in quanto è quello presente nelle quantità maggiormente elevate. È coinvolto in molte delle reazioni che si verificano all’interno delle cellule, ma soprattutto risulta fondamentale per la produzione di energia e per il funzionamento del sistema nervoso e dei muscoli.
Vediamo allora tutte le sue funzioni, quando e perché viene prescritto il test per misurarne la concentrazione e come interpretare i risultati delle analisi.
È uno dei minerali più importanti per le cellule dell’organismo umano. Il fabbisogno quotidiano è di 300 mg. Tra le principali funzioni nelle quali svolge un ruolo chiave ci sono:
La fonte principale per l’uomo è la dieta. L’assorbimento del magnesio avviene nell'intestino, e viene poi immagazzinato nei tessuti, nelle cellule e nelle ossa. A livello ematico, il magnesio non è presente in grandissime quantità. Solitamente, in una persona sana senza particolari patologie, la concentrazione di questo minerale nel sangue è pari all’1%.
I vegetali a foglia verde sono l’alimento con maggiore apporto di magnesio, su tutti gli spinaci. Buone fonti di magnesio sono anche:
Le quantità che non vengono immagazzinate e utilizzate sono smaltire dai reni.
L’esame per misurare la concentrazione ematica di magnesio può essere richiesto come approfondimento nell’eventualità in cui il paziente presenti ipocalcemia (livelli di calcio nel sangue bassi) o ipopotassiemie di tipo cronico (carenza di potassio).
Il medico può prescrivere il test anche nel caso in cui le persona manifesti i sintomi associati ad un deficit di questo minerale
La sintomatologia è varia e coinvolge varie funzioni e aree del corpo.
Anche l’abuso di alcol o anomalie nei processi di assorbimento intestinale possono essere associati ad una riduzione della concentrazione di questo minerale nell'organismo. Ecco perché il medico, anche in questi casi, può richiedere il test
L’esame viene utilizzato, poi, per monitorare il trattamento di determinati pazienti che assumono integratori di magnesio o che stanno seguendo cure per il diabete o patologie renali. In questi casi, infatti, il test del magnesio può essere prescritto insieme al dosaggio di altri marcatori delle funzionalità renali quali, ad esempio, creatinina e urea per valutare l’efficacia dei trattamenti.
Il campione di sangue necessario per effettuare il test del magnesio è quello venoso. In alcuni casi, potrebbe essere richiesto anche un campione delle urine raccolte nell’arco della giornata.
In alcuni casi potrebbe essere richiesto al paziente di osservare il digiuno nelle ore che precedono il test, per eliminare tutte le possibili fonti di alterazione dei risultati e avere un riscontro il più possibile attendibile dalle analisi.
L’eccesso di magnesio può comportare una serie di effetti indesiderati quali:
Risulta estremamente raro che il fabbisogno giornalieri di magnesio ricavato dall’alimentazione superi il livello normale provocando ipermagnesiemia. È molto più frequente, invece, che dietro ad un eccesso di magnesio ci siano problemi ai reni che non riescono a smaltire le quantità inutilizzate dall’organismo o ci sia un abuso di integratori che contengono questo minerale.
Un utilizzo prolungato nel tempo di farmaci o prodotti che contengono magnesio, come ad esempio antiacidi o lassativi, può provocare un aumento della concentrazione di questo minerale nell’organismo. Tra le altre condizioni o patologie dietro l’ipermagnesiemia ci possono essere:
Anche acidosi diabetica e una insufficiente idratazione dell’organismo possono contribuire ad aumentarne i livelli.
I pazienti che soffrono di un grave eccesso di magnesio possono essere trattati con il calcio gluconato somministrato per via endovenosa. Per stimolare l’organismo a eliminare il magnesio e, di conseguenza, ridurre i suoi livelli, possono anche essere somministrati dei diuretici.
Il magnesio può essere ridotto anche modificando la propria dieta e eliminando temporaneamente dall’alimentazione tutti quei cibi che presentano un alto tasso di questo minerale. Bisogna tener presente, inoltre, che anche la cottura dei cibi può ridurre il contenuto di magnesio fino al 75%.
Al contrario, una carenza di magnesio possono essere dovuta ad un suo insufficiente apporto o assorbimento. Dietro l’ipomagnesiemia ci può essere anche un’eccessiva attività renale che smaltisce e elimina questo minerale in quantità superiori al normale.
Solitamente tra le cause più frequenti che comportano una carenza di magnesio ci sono: