Brevi cenni anatomici sulle meningi
Chiamiamo meningi una membrana, o meglio un sistema di membrane, che ricoprono il sistema nervoso centrale, cioè encefalo e midollo spinale. Si parla infatti di meningi encefaliche e spinali.
Le membrane che formano questo sistema hanno ognuna il loro nome specifico:
- pia madre: è la parte più interna del sistema di meningi
- aracnoide: è la parte mediana di questo sistema
- dura madre: è la parte più esterna
La funzione di questo sistema è essenzialmente di protezione del cervello dall’infiltrazione di sostanze e agenti patogeni che attraverso la circolazione sanguigna potrebbero penetrare nella cosiddetta zona perineuronale, cioè la zona in prossimità delle cellule nervose che costituiscono encefalo o midollo spinale.
Cos’è e come si prende la meningoencefalite?
La meningoencefalite o meningite è un’infiammazione di questo sistema di membrane e si definisce batterica se causata dall’azione di batteri.
Sono molti i ceppi batterici che possono causare questo tipo di infiammazione, e il tipo dipende dalla fase dello sviluppo del paziente, poiché l’efficienza del sistema immunitario è un fattore dirimente nel contagio.
I lattanti e neonati possono infatti essere infettati dai seguenti batteri:
In una fase successiva, fino all’adolescenza, i batteri più comuni per quest’infezione sono:
- meningococco, detto anche Neisseria meningitidis
- pneumococco, detto anche Streptococcus pneumoniae
Infine negli adulti il principale batterio responsabile dell’infezione è:
Una menzione particolare va fatta per lo Staphylococcus aureus, che in casi rari può provocare un forma di meningite piuttosto seria.
Con l'indebolimento del sistema immunitario, però, il rischio di contrarre la meningite tramite altri batteri ricomincia a salire. La possibilità di contrarla tramite uno dei batteri di cui sopra dipende molto anche dalla cosiddetta via d’entrata del batterio stesso nell’organismo.
Le possibilità, infatti, sono diverse:
- contatto con aerosol, cioè il vapore acqueo emesso con la respirazione da una persona infetta o con goccioline di saliva
- contatto tattile con oggetti che sono a loro volta venuti in qualche modo in contatto con un agente infettivo
- ingestione di alimenti che siano contaminati da un batterio infettivo
- contatto con liquidi fisiologici quali sangue o mucose di persone infette
- estensione dell’infezione da un’altra area del corpo alle meningi, come nel caso di infezioni del canale uditivo, o attraverso il flusso ematico.
La meningite batterica ha un periodo di incubazione che va dai 2 ai 10 giorni. La più pericolosa tra le varie infezioni batteriche è quella da N. meningitidis, perché causa di conseguenze particolarmente gravi, che possono causare anche la morte in breve tempo.
Meningoencefalite batterica, sintomi e segni
I sintomi della meningite possono essere leggermente diversi a seconda dell’età in cui si verifica il contagio. Presenta inoltre somiglianze piuttosto rilevanti con la meningite di origine virale.
In ogni caso i sintomi più frequenti e principali che si riscontrano in caso di infezione delle meningi sono:
- rigidità a livello della muscolatura della nuca e del collo, detta rigidità nucale
- febbre molto alta con la contrastante temperatura degli arti che invece risultano freddi
- mal di testa
- nausea, vomito, inappetenza (neonati e bambini)
- disturbi dell’umore, con crisi di pianto (neonati e bambini)
- irritabilità
- apatia frequente o scarsa reattività agli stimoli esterni
- pallore della pelle
- sensibilità estrema alla luce, detta fotofobia
- possibili crisi convulsive o epilettiche
- letargia
A questa sintomatologia vanno aggiunte le complicazioni che si verificano se l’infezione non viene trattata in maniera tempestiva, e lasciata passare da un’area all’altra.
In particolare il rischio è di:
- infezione diffusa in tutto l’organismo, causata dalla circolazione della stessa tramite il flusso sanguigno (setticemia), e che porta alla morte dell’individuo
- infezioni di encefalo o midollo, rispettivamente encefalite e mielite. Queste se non trattate portano a conseguenze di carattere neurologico molto gravi, quali perdita di coscienza, sordità, paralisi, incapacità di coordinamento dei movimenti, difficoltà cognitive varie etc.
Come si diagnostica la meningoencefalite batterica?
La diagnosi deve essere tempestiva, per quanto questo possa essere molto difficile. Una diagnosi tardiva infatti potrebbe non lasciare spazio ad alcuna terapia o rendere impossibile ridurre alcune delle conseguenze che la malattia ha causato.
Per contro, come si vede dalla lista sintomi, la maggior parte di essi è facilmente sovrapponibile con quelli di un raffreddore o di un virus influenzale, il che può facilmente portare ad un ritardo nel ricorso ad un medico o una struttura sanitaria per la diagnosi.
In ogni caso, la fase diagnostica prevede l’esame obiettivo da parte del medico e una serie di esami specifici.
Durante l’esame obiettivo il medico misura alcuni valori standard, quali battito cardiaco, respirazione, pressione e procede poi, anche in relazione alla presenza o meno di elementi che facciano sospettare la meningite, ad indagini ulteriori, quali eventuali test cognitivi e di coordinazione.
Se si sospetta la meningite e per di più di origine batterica, il paziente dovrà essere isolato, per evitare la diffusione del contagio. Per accertare la diagnosi, contemporaneamente verranno prescritti alcuni esami diagnostici quali:
- puntura lombare, cioè il prelievo di liquido cerebrospinale dalla zona lombare
- emocoltura, cioè l’analisi in laboratorio di un campione di sangue
- TAC cerebrale, che mostra eventuali complicazioni strutturali a livello dell’encefalo
Terapia e profilassi per la meningoencefalite batterica
La cura è farmacologica e prevede la somministrazione di una terapia antibiotica. Oltre a questi possono essere prescritti farmaci antinfiammatori e analgesici per la cura dei sintomi.
La terapia per la meningite batterica avviene in regime di terapia intensiva e il rischio di mortalità varia a seconda della tempestività dell’intervento e della diagnosi. Nei bambini piccoli, negli adulti e negli anziani si aggira intorno al 20%, mentre bambini di età media scende curiosamente al 2%.
Per quello che riguarda la profilassi contro la meningite esistono vaccini per il meningococco e per lo pneumococco, oltre che per il virus dell’influenza.
Quest’ultimo è obbligatorio fino ai 16 anni per i nati dal 2001.