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La menometrorragia

A cura di
Rosalbino
Mantuano

La menometrorragia consiste in una perdita eccessiva di sangue dall’utero durante il ciclo mestruale o al di fuori di questo. Può essere il sintomo di diverse condizioni e patologie sottostanti. Ecco cosa comporta e come può essere trattata.

Che cos’è la menometrorragia?

La menometrorragia è una condizione ginecologica che si manifesta con un sanguinamento uterino eccessivo e prolungato, comunque anomalo, sia durante le mestruazioni che in momenti diversi del ciclo ovarico.

Il sanguinamento uterino anomalo (AUB, termine che si riferisce al sanguinamento uterino di quantità, durata o frequenza anomale) è un problema ginecologico comune nelle donne in età riproduttiva, che viene attualmente descritto tramite il sistema di classificazione PALM-COEIN.

Quali sono le cause di una menometrorragia?

All’origine del sanguinamento uterino anomalo, e dunque della menometrorragia, possono esserci:

  • una patologia uterina strutturale
  • cause non uterine.

Le cause strutturali più comuni comprendono:

  • fibromi uterini, formazioni benigne della parete uterina che interessano soprattutto le donne in età fertile
  • polipi uterini, a carico dell’endometrio o della cervice
  • adenomiosi, disturbo che vede la presenza di tessuto endometriale all’interno del miometrio, la parete muscolare uterina
  • endometriosi, patologia caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale al di fuori dell’utero
  • neoplasie.

Tra le cause non uterine vi sono:

  • disfunzione ovulatoria: uno squilibrio ormonale può compromettere il regolare funzionamento del ciclo mestruale, portando a flussi eccessivi e prolungati. Questa condizione si manifesta specialmente all’inizio e alla fine dell’età fertile, quando il ciclo mestruale tende a essere meno stabile. La causa risiede in un'alterazione dell'equilibrio tra ipofisi e ovaie, che altera la maturazione dei follicoli. Questi ultimi continuano a crescere senza rompersi e rilasciando estrogeni: ciò impedisce la fase luteale e la normale prosecuzione del ciclo mestruale. L’endometrio va incontro a un ispessimento eccessivo che può indurre sanguinamenti anomali
  • disturbi dell'emostasi: un’alterata coagulazione del sangue può provocare un sanguinamento più abbondante o prolungato
  • farmaci.

Cosa provoca la menometrorragia?

Oltre a flussi di sangue abbondanti, la menometrorragia può causare sintomi come stanchezza, sensazione di debolezza generale, dolore pelvico e, qualora i sanguinamenti intensi provochino una considerevole perdita di ferro, anemia.

Menometrorragia: diagnosi

In presenza di sanguinamenti anomali per quantità, durata o frequenza, è fondamentale rivolgersi al proprio ginecologo.

Non si può prescindere da una accurata anamnesi della paziente, che deve tener conto dell’età, di patologie concomitanti, dell’assunzione di farmaci e della storia ostetrica, e da un accurato esame clinico.

Spesso è necessario effettuare un esame ecografico che potrà essere integrato da esami più approfonditi quale l’isteroscopia e in taluni casi da una risonanza magnetica. Una diagnosi precisa è indispensabile per individuare eventuali cause sottostanti e intraprendere il percorso terapeutico più appropriato. 

Come si cura la menometrorragia?

Il trattamento della menometrorragia dipende dalla causa sottostante e dalla severità della condizione. In molti casi, per regolare il ciclo mestruale e ridurre il flusso di sangue è utilizzata e sufficiente la terapia ormonale, tramite l’assunzione della pillola anticoncezionale.

Se la causa è di tipo strutturale, come fibromi o polipi uterini, le opzioni di intervento possono essere diverse:

  • somministrazione di contraccettivi orali o trattamenti mininvasivi nel caso di fibromi
  • intervento chirurgico per l’asportazione dei fibromi o polipi oppure, nei casi di formazioni di grandi dimensioni, dell’utero (isterectomia).

Se la causa è di tipo disfunzionale e non uterina (disturbi ormonali, disturbi dell’emostasi, assunzione impropria di farmaci), è possibile ricorrere a:

  • terapie specifiche per correggere squilibri ormonali che possono associarsi o causare le irregolarità del flusso mestruale
  • trattamenti integrativi come supplementi di ferro o farmaci per migliorare la capacità coagulativa come nel caso di pazienti con problemi di coagulazione o di anemia.