Cerca nel sito
Chiudi

L'onicomadesi


L’onicomadesi è una condizione medica che implica il distacco di un’unghia dal letto ungueale. Quando può verificarsi e come si cura?

Che cos’è l’onicomadesi?

L’onicomadesi è un’onicopatia (cioè una patologia a carico delle unghie) che comporta la perdita di un'unghia, quindi il suo distacco dal letto ungueale, il tessuto che la tiene ancorata al dito. Questo processo interessa inizialmente la base della lamina ungueale per poi estendersi al margine libero dell’unghia, causando la completa o parziale caduta dell’unghia interessata.

La modalità con cui avviene lo scollamento differenzia l’onicomadesi dall’onicolisi, una condizione in cui il distacco dell’unghia procede dai margini laterali o da quello distale (bordo libero) al resto della superficie. 

A cosa è dovuta?

La comparsa dell'onicomadesi può essere attribuita a una varietà di cause, che spaziano da fattori esterni a condizioni mediche.

In alcuni casi, all’origine del disturbo c’è un trauma che danneggia l’unghia e ne interrompe la crescita naturale, provocandone il distacco dall’area sottostante. 

Non è insolito osservare l’onicomadesi come effetto collaterale di determinate terapie farmacologiche.

Altre volte l’insorgenza dell’onicomadesi può essere invece secondaria a patologie cutanee oppure a disturbi sistemici, che possono incidere sulla salute delle unghie. Tra le condizioni che possono provocare la caduta di un’unghia vi sono:

Nei bambini piccoli, l’onicomadesi può essere una conseguenza della malattia mani piedi bocca.

Come capire se il letto ungueale è danneggiato?

A seconda della causa che l’ha indotta, l’onicomadesi può essere associata al danneggiamento del letto ungueale. Quali sintomi si presentano in questi casi?

Un letto ungueale danneggiato può manifestarsi tramite:

  • alterazioni nel colore (per esempio, tendente al marrone in presenza di un’infezione fungina, bluastro-nero in caso di traumi)
  • cambiamenti nella forma o nella struttura dell’unghia (gonfiore, deformità, comparsa di striature, solchi o rilievi). 

Cosa fare in caso di onicomadesi?

Vista la diversità dei fattori che possono contribuire alla perdita di un’unghia, prima di formulare un piano di cura specifico è fondamentale identificare la causa scatenante.

È consigliabile evitare ogni autodiagnosi e richiedere, invece, una valutazione medica rivolgendosi a un dermatologo o un podologo. Questi specialisti potranno offrire un'analisi dettagliata del disturbo e rilevare se l'onicomadesi sia sintomo di una malattia sottostante.

Generalmente la terapia prevede l’utilizzo di farmaci antimicotici o antimicrobici, per contrastare eventuali infezioni. 

Cosa fare in caso di onicolisi?

Come nel caso dell’onicomadesi, anche in presenza di onicolisi il consiglio è sempre quello di consultare uno specialista per accertare la causa del disturbo e procedere a una cura adeguata.

Come limare le unghie con onicomicosi?

Qualora l’onicomadesi sia dovuta a un’onicomicosi il trattamento può prevedere l’applicazione di un antimicotico locale in forma di smalto, unguento o pomata. Per favorire la penetrazione del farmaco, si consiglia di solito di limare le parti ispessite dell’unghia oppure sottoporsi periodicamente a una fresatura così da rendere la superficie ungueale più piatta e sottile.

Quanto ci mette a crescere un’unghia staccata?

Il periodo necessario affinché un'unghia ricresca integralmente può variare notevolmente: le unghie delle mani tendono a riformarsi in un arco temporale che va dai 4 ai 6 mesi, mentre quelle dei piedi possono richiedere da 12 a 18 mesi.

In situazioni particolarmente severe, il processo di rigenerazione ungueale può essere compromesso in modo permanente, soprattutto in soggetti anziani, malnutriti o debilitati oppure nel caso in cui all'origine del problema vi sia un’infezione che non viene completamente eradicata.