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Polmonite ab ingestis


La polmonite ab ingestis è un’infezione polmonare causata dal passaggio di alimenti o succhi gastrici dal cavo orale o dall’esofago alle vie aeree. Ecco quando può verificarsi, cosa comporta e come può essere trattata.

Che cos’è la polmonite ab ingestis?

La polmonite ab ingestis è una condizione medica causata dall’ingresso accidentale di sostanze estranee come cibo, liquidi o contenuti gastrici nelle vie respiratorie. Questo evento può scatenare un’infiammazione polmonare, un’infezione o un’ostruzione delle vie aeree che compromettono la funzionalità dei polmoni.

Come viene la polmonite ab ingestis?

Nei soggetti sani è comune che piccole quantità di secrezioni orali vengano inalate. Tuttavia, i meccanismi di difesa naturali dell’organismo (riflesso della tosse) riescono generalmente a eliminare queste sostanze senza causare alcun problema. La polmonite ab ingestis può insorgere allora in presenza di riflessi protettivi compromessi, che normalmente impedirebbero l’ingresso di sostanze o corpi estranei nei polmoni.

I fattori di rischio che possono favorire questa condizione includono:

  • difficoltà nella deglutizione (disfagia), spesso dovute a patologie neurologiche o muscolari
  • alterazioni dello stato di coscienza, causate da sedativi, anestesia, intossicazione da alcol o traumi cranici
  • reflusso gastroesofageo: il contenuto acido dello stomaco può risalire fino a essere inalato
  • vomito
  • inserimento di dispositivi gastrointestinali (come il sondino nasogastrico) e respiratori (come quelli utilizzati per la ventilazione meccanica)
  • rianimazione cardiaca a seguito di arresto cardiocircolatorio.

Questi eventi non solo irritano le vie aeree, ma possono anche introdurre agenti infettivi nei polmoni, aumentando il rischio di infezione e infiammazione, talvolta con gravi conseguenze per la salute respiratoria.

Polmonite ab ingestis: sintomi

La polmonite ab ingestis si manifesta con sintomi che possono variare in intensità a seconda della quantità di materiale inalato e dello stato di salute generale della persona.

Tra i segni più comuni vi è una tosse persistente, talvolta accompagnata da espettorato, che rappresenta un tentativo del corpo di espellere le sostanze inalate.

Un altro sintomo frequente è la difficoltà respiratoria, o dispnea, caratterizzata dalla sensazione di respiro corto o affanno. Possono comparire anche:

  • raucedine
  • respiro sibilante
  • febbre, indice della presenza di un’infiammazione o infezione in corso
  • tachicardia
  • aumento della frequenza respiratoria
  • nei casi più gravi, dolore toracico e cianosi, una colorazione blu delle labbra o della pelle dovuta alla ridotta ossigenazione del sangue.

Come si diagnostica?

La diagnosi della polmonite ab ingestis combina l’analisi clinica con esami strumentali e di laboratorio.

L’esame diagnostico determinante è generalmente la radiografia del torace, che può evidenziare addensamenti o infiltrati nelle aree polmonari interessate. Nei casi più complessi, può essere necessario ricorrere a una tomografia computerizzata (TC) per una valutazione più dettagliata. Per identificare eventuali agenti patogeni responsabili di infezioni, possono essere effettuati test microbiologici su campioni di espettorato.

Nei casi in cui non sia possibile spiegare l’origine del disturbo, vengono eseguiti esami per individuare eventuali disturbi della deglutizione sottostanti.

Una diagnosi precoce e accurata è essenziale per impostare un trattamento adeguato e prevenire complicanze.

Come curare la polmonite ab ingestis?

In fase iniziale e se praticabile, è utile l’aspirazione del materiale inalato. Successivamente la fisioterapia respiratoria può essere di aiuto per eliminare le secrezioni e il materiale nelle vie aeree.

L’attività respiratoria viene solitamente supportata con ossigenoterapia. Nei casi più complessi, con difficoltà respiratorie significative, potrebbe essere necessario ricorrere alla ventilazione meccanica per garantire un'adeguata ossigenazione.

Il trattamento della polmonite ab ingestis prevede una terapia antibiotica, a causa della probabile infezione batterica. La scelta dell’antibiotico è possibilmente calibrata sulla base dei risultati delle colture microbiologiche, per garantire un’efficacia ottimale contro i patogeni identificati.

In presenza di febbre o dolore, possono essere somministrati inoltre antipiretici e analgesici.

Un aspetto importante del trattamento è intervenire sulle cause alla base dell’aspirazione, come i disturbi della deglutizione o il reflusso gastroesofageo, per prevenire episodi futuri. Questo può includere terapie riabilitative, modifiche dietetiche per prevenire l’inalazione accidentale di alimenti e, nei casi di reflusso severo, l’uso di farmaci specifici.