Cosa sono i porri della pelle?
Quelli che comunemente sono chiamati porri della pelle in termini medici vengono definiti fibromi penduli. Risultano essere formati da tessuto connettivo e possono essere determinati da predisposizione genetica o da infezione da HPV.
La loro manifestazione prende solitamente avvio a partire dai 40 anni, con una maggiore frequenza negli anziani, il tronco e il collo sono solitamente le zone maggiormente interessate. Si tratta di un disturbo della pelle esclusivamente estetico.
Il porro della pelle è definito attraverso diversi nomi. Oltre a porro e a fibroma pendulo ci sono: papilloma cutaneo, acrochordon o acrocordone. Il termine porro viene utilizzato anche per indicare le verruche.
Quali caratteristiche hanno i porri della pelle?
I porri della pelle si presentano come escrescenze cutanee soffici che nella maggior parte dei casi hanno lo stesso colore della pelle o si presentano appena più scuri. Il loro nucleo interno è nutrito da vasi sanguigni e presentano un rivestimento di epitelio. Sono asintomatici, ma possono essere dolorosi se si trovano in aree soggette a pressione, e risultano infiammati se sottoposti a sfregamento.
In base alla zona in cui si manifestano possono avere delle caratteristiche più specifiche:
- zona plantare: possono essere piatte a causa della pressione esercitata camminando. Sono spesso dolorose, specialmente quando si cammina o si sta in piedi
- zona oculare e orale: hanno un aspetto filiforme e possono essere molto fastidiosi
- zona periungueale: intorno o sotto le unghie di mani e piedi. Possono essere dolorosi e causare deformità delle unghie
- parti intime: così come nell’area perianale. Possono essere piccoli o formare grappoli. Spesso, ma non sempre, sono accompagnati da prurito, disagio o dolore. Possono causare sanguinamento durante i rapporti sessuali.
Se graffiati, o in seguito a irritazione, i porri possono sanguinare.
Perché si formano i porri sulla pelle?
I porri della pelle, sono causati dall’infezione di alcuni ceppi del virus del papilloma umano (HPV). La trasmissione avviene principalmente per contatto diretto con la pelle infetta di un’altra persona o indirettamente toccando oggetti o superfici contaminate.
Si possono diffondere anche da una parte del corpo all’altra attraverso l'autoinoculazione, se la pelle è lesionata per una ferita o abrasa. Gli ambienti umidi e caldi come palestre, docce comuni e bordi piscina sono luoghi favorevoli per il virus. Inoltre, persone con un sistema immunitario indebolito o bambini e adolescenti sono a maggior rischio di sviluppare verruche a causa, rispettivamente, della diminuita capacità di contrastare il virus e della maggiore frequenza di contatto fisico negli ambienti giovanili.
I porri della pelle possono manifestarsi dopo settimane o mesi dall’esposizione al virus, e anche se sono innocui e tendono a regredire spontaneamente.
Come capire se è un porro?
Il dermatologo, durante la visita specialistica, può chiedere informazioni sulla comparsa delle lesioni cutanee, su eventuali sintomi associati, come dolore o prurito, chiedendo inoltre se il paziente ha avuto contatti con persone affette da porri.
L’esame obiettivo prevede quindi l’osservazione della lesione cutanea. I porri hanno, come già indicato, hanno caratteristiche distintive come una superficie ruvida e sporgente, a volte con piccoli puntini neri, dovuti a vasi sanguigni coagulati.
Come si fa a togliere i porri?
I porri della pelle non richiedono necessariamente una rimozione. Nel caso, invece, in cui dovessero determinare inestetismi che il paziente non tollera, o se causano dolore, sanguinano o risultano infiammati, possono essere trattati.
Gli approcci a disposizione prevedono trattamenti topici con:
- acido salicilico: disponibile in varie forme (gel, cerotti, liquidi), l’acido salicilico aiuta a rimuovere strati di pelle infetta. È necessario applicarlo quotidianamente per diverse settimane
- imiquimod: una crema immunostimolante che può essere prescritta per aumentare la risposta immunitaria contro il virus HPV.
Il porro può essere eliminato con crioterapia, che prevede l’utilizzo di azoto liquido per congelare la verruca, causando la morte del tessuto infetto. Di solito sono necessarie più sessioni, a intervalli di una o due settimane. È possibile anche la rimozione con curette: il porro viene raschiato con uno strumento chirurgico chiamato curette. Spesso è combinata con elettrodissezione, nella quale viene adoperata una corrente elettrica per bruciare il tessuto residuo.
Altri trattamenti sono il laser a CO2 o laser pulsato. Queste tecniche risultano particolarmente utili per porri resistenti ad altri trattamenti.