Cerca nel sito
Chiudi

La postite

A cura di
Fabio
Leva

La postite è una condizione infiammatoria o infettiva che colpisce la zona del prepuzio, quella porzione di pelle che serve a ricoprire il glande del pene.

Cos’è la postite 

Con il termine postite si definisce una condizione infiammatoria o infettiva che interessa il prepuzio. Il prepuzio è quella porzione di pelle retraibile che in condizioni normali ricopre il glande dei maschi non circoncisi. 

Le cause sono generalmente di carattere traumatico, infettivo, o igienico. La sintomatologia è localizzata, anche se talvolta parte dei sintomi si possono spostare anche sul glande (la parte terminale del pene, di forma conica, alla fine della quale c’è il meato uretrale da cui fuoriesce l’urina), in questo caso si parla di balanopostite

Alcuni degli agenti infettivi che la causano possono essere contagiosi per i partner sessuali, se si hanno rapporti non protetti, anche se spesso i microrganismi responsabili sono germi comuni (ossia presenti nell’intestino, sulla pelle, nell’ambiente). 

Quali sono le cause della postite

Tra le cause della postite si individuano alcune macro categorie

  • igieniche
  • traumatiche
  • tossiche
  • infettive
  • veneree
  • patologiche, cioè legate a malattie specifiche

Per cause igieniche si intende la mancanza o scarsezza di igiene intima. La mancanza di pulizia corretta del pene può favorire il ristagno di alcuni liquidi biologici con la formazione di smegma prepuziale. Questo risulta un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri che a loro volta possono essere causa di infiammazioni e di infezioni.

Spesso la mancata pulizia è dovuta alla presenza di fimosi, ossia un restringimento del prepuzio che impedisce di scoprire completamente il glande: se ciò avviene solo a pene eretto si parla di fimosi parziale, se l’impedimento è sempre presente - anche a pene detumescente - la fimosi è definita serrata.

Le cause tossiche sono essenzialmente legate all’uso di detergenti che possono risultare irritanti per la pelle a causa della composizione chimica e di eventuali reazioni allergiche o intolleranze, nonché dall’esposizione a sostanze irritanti. 

Tra le cause infettive la più comune è la Candida albicans, un lievito che approfitta della debolezza del sistema immunitario, dell’aumento della glicemia, dell’alterazione della flora batterica (tipicamente dopo una terapia antibiotica), ecc.

Altri patogeni comprendono i cocchi gram positivi, gli enterobatteri, ma anche germi a trasmissione sessuale quali Trichomonas vaginalis, Chlamydia trachomatis, la sifilide, l’Herpes simplex (più spesso di tipo 2, ma sono possibili anche infezioni da tipo 1).

Fattori favorenti l’insorgenza di infiammazione del prepuzio ed eventualmente anche del glande sono:

Postite, sintomi e segni

La sintomatologia della postite è concentrata essenzialmente nell’area del prepuzio. I sintomi sono piuttosto vari e comprendono:

  • pelle secca, talvolta esfoliata
  • aumento dello smegma, la sostanza giallastra simile alla “forfora” che si forma nel solco tra prepuzio e glande
  • gonfiore e arrossamento del prepuzio
  • micro lesioni che si formano a causa della secchezza quando la pelle prepuziale viene tirata
  • senso di bruciore e prurito all’interno del prepuzio
  • piccole ulcerazioni o macchie biancastre
  • fimosi e/o brevità del frenulo
  • dolore durante l’igiene intima.

Diagnosi e terapia della postite

La diagnosi differenziale è di una certa complessità a causa delle numerose possibilità eziologiche. 

Il medico esegue la raccolta dei dati anamnestici per la verifica delle condizioni in cui sono insorti i sintomi, la loro natura e l’intensità. L’anamnesi si concentrerà anche sulla vita e le abitudini sessuali del paziente e ne verificherà l’igiene.

Segue poi l’esame ispettivo, in cui il medico osserva l’obiettività evidente (tagli, macchie, escoriazioni etc.). 

Per la corretta diagnosi è necessario però eseguire alcuni esami specifici, come per esempio il tampone balanoprepuziale e/o uretrale, l’esame urine, gli esami colturali di urine e liquido seminale e gli esami del sangue

Nel caso di lichen scleroatrofico, che si manifesta come un ispessimento di colore chiaro di una porzione di prepuzio, glande o asta, può essere necessaria la rimozione di una porzione dello stesso per la biopsia.

Questa patologia consiste, a grandi linee, in una infiammazione cronica di origine ancora sconosciuta; le ipotesi più probabili sono che si tratti di una malattia auto-immune (in cui il sistema immunitario attacca il corpo) o dovuta a una iper-attivazione del sistema immunitario verso la flora batterica (in questo caso il corpo sarebbe solo una “vittima collaterale” dell’attacco).

Questa seconda ipotesi è supportata dalla constatazione che la circoncisione, ossia l’asportazione del prepuzio, risulta spesso curativa: ciò significa che il sistema immunitario smette la sua azione dannosa quando la cute del pene non crea più “tasche” in cui possono proliferare i germi, facendo dedurre che possano essere loro a fare da innesco.

Se non curato, il lichen scleroatrofico può portare a una fimosi sempre più serrata e addirittura al restringimento del meato uretrale con ostacolo alla minzione, oltre ai danni estetici.

La terapia della postite è stabilita in base alla diagnosi. Nei casi infettivi si tratta di terapia antimicotica o antibiotica e del miglioramento dell’igiene locale. Contro il lichen si utilizzano creme a base di corticosteroidi come il mometasone o immunosoppressori come il tacrolimus. In casi più gravi, ricorrenti o resistenti alle terapie, si può ricorrere alla circoncisione.

Come tutti i problemi relativi all’apparato riproduttivo maschile, postiti e balanopostiti possono causare nel paziente un senso di vergogna e timore dello stigma sociale, per cui molti uomini evitano di farsi visitare alle prime insorgenze dei sintomi. 

In realtà, prima si interviene, minore sarà il tempo di risoluzione.