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Procalcitonina, quando svolgere l’esame di laboratorio


Quando l'organismo risponde a infezioni batteriche o patisce infiammazioni importanti e sistemiche, produce la proteina chiamata procalcitonina. Conoscerne i valori, attraverso analisi, è un fattore diagnostico importante.

La procalcitonina è una proteina presente nel nostro organismo e prodotta da diversi tipi di cellule. La sua produzione rappresenta una risposta da parte del nostro organismo a infezioni batteriche e condizioni infiammatorie, anche di forte entità.

Vediamo insieme, con maggiore dettaglio, perché fare un test per la procalcitonina, quali sono i valori di riferimento e cosa indicano valori fuori forma. Fornendo in conclusione delle indicazioni su come prepararsi al test e in che modo interpretarne i risultati.

Cos’è la procalcitonina?

La procalcitonina (pct) è una proteina e viene prodotta, in maggiore quantità, dalle cellule C della tiroide. È una molecola inerte di per sé, essendo un precursore dell’ormone calcitonina, e si attiva in casi di infiammazioni sistemiche, soprattutto quando sono infiammazioni batteriche sistemiche, come è il caso della sepsi.

In queste circostanze i valori tendono ad aumentare in modo estremamente marcato. È raro invece che infiammazioni di origine non batterica determinino un aumento dei valori di riferimento.

I valori di procalcitonina, come sarà approfondito in seguito, tendono a salire intorno alle 2, massimo 4 ore rispetto all’insorgenza dei sintomi correlati, per poi raggiungere un picco entro le 12 - 24 ore. Quando l’evento scatenante scompare, i valori tendono a dimezzarsi ogni 24 - 36 ore.

Questo marker, o marcatore, è stato scoperto in tempi relativamente recenti. In precedenza, al fine di diagnosticare le infezioni, si ricorreva all’esame dei globuli bianchi oppure all’esame della proteina C-reattiva.

Quando bisogna fare il test per la procalcitonina?

Tra gli esami del sangue che il medico professionista può indicare, l’esame relativo alla procalcitonina può essere richiesto quando il paziente si trova con sintomi e segni di sepsi e nei casi di infezioni batteriche sistemiche, che potrebbero essere determinate da immunodeficienza o altre patologie in stadio avanzato. In questi casi, la diagnosi precoce è fondamentale.

La sepsi è responsabile di alcuni sintomi, tra i quali possono essere ricordati:

  • nausea
  • febbre accompagnata da brividi
  • tachicardia, uno dei due esiti dell’aritmia cardiaca.

Esiste una seconda gamma di sintomi che possono essere indicati:

  • minzione diminuita
  • dolore o fastidio articolare
  • respiro accelerato
  • pelle sudata oppure viscida.

Il medico può prescrivere quest’analisi anche per monitorare l’andamento di una infezione localizzata, al fine di prevederne gli esiti.

Livelli di procalcitonina nel sangue

In una condizione di normalità, il valore di procalcitonina è al di sotto di 0,5 ng/ml, quando gli esami presentano una procalcitonina alta, si hanno questi riferimenti:

  • valori superiori a 0,5 ng/ml sono considerati anormali, e possibilmente sono collegati a una condizione di setticemia
  • valori compresi tra 0,5 ng/ml e 2 ng/ml richiedono una pausa di 24 ore al massimo, per ripetere il dosaggio, al fine di avere una diagnosi più specifica
  • quando i valori superano i 2 ng/ml, si è in presenza di una risposta infiammatoria sistemica
  • nei casi in cui i valori si assestano oltre i 10 ng/ml, il paziente si trova in una condizione di shock settico oppure sepsi grave.

Quando i valori di questa proteina sono di poco sopra la media, con tutta probabilità nell’organismo del paziente è in corso una infezione non grave e localizzata. Si dovrà comunque procedere con analisi specifiche per un approfondimento diagnostico.

I valori di riferimento degli esami di laboratorio possono variare a seconda della metodologia di analisi dei campioni, quelli indicati in questa scheda hanno uno scopo puramente informativo. Fai sempre riferimento alle indicazioni riportate sul tuo referto.

Che informazioni vengono date da questo test?

Accanto alla diagnosi di sepsi, utile per evitare esiti quali sepsi grave e shock settico, il valore di procalcitonina serve anche per:

  • la diagnosi differenziale tra infezioni non batteriche e infezioni batteriche, come accade nei casi di meningite e polmonite
  • monitorare gli effetti della terapia antibiotica cui, eventualmente, il paziente è sottoposto
  • la diagnosi delle infezioni renali per bambini che presentano infezioni del tratto urinario
  • intercettare il sorgere di una infezione batterica secondaria nei casi in cui un paziente riporta danni, a tessuti, causati da un intervento chirurgico o da trauma
  • diagnosticare il carcinoma midollare della tiroide.

Esistono altri esami che possono essere richiesti in concomitanza. Esami quali emocromo completo, analisi del liquido cerebrospinale, nella evenienza di meningite acuta nell’adulto. Senza dimenticare l’esame per la proteina C-reattiva, rilasciata dal fegato nei casi di infiammazione.

Come interpretare il risultato del test?

Quando i risultati delle analisi riferiscono di un aumento moderato, la causa può essere ricondotta a diverse circostanze: oltre agli interventi chirurgici e ai traumi, cui si è fatto riferimento, il leggero aumento di procalcitonina è da attribuire a ustioni gravi, a una pancreatite oppure al rigetto di un organo in seguito a trapianto.

Anche le patologie infiammatorie non generalizzate possono essere causa di un aumento della procalcitonina, con la specifica che non siano causate da infezioni. Il livello in questi casi difficilmente supera 1 ng/ml. Le allergie, le malattie autoimmuni, le infezioni localizzate e quelle virali hanno un valore di riferimento di 0,5 ng/ml.

Ad un versante estremo, con valori che possono anche superare i 100 ng/ml, il paziente si trova in una condizione di sepsi grave, quando non di shock settico, come indicato finora in più passaggi.

I valori di riferimento degli esami di laboratorio possono variare a seconda della metodologia di analisi dei campioni, quelli indicati in questa scheda hanno uno scopo puramente informativo. Fai sempre riferimento alle indicazioni riportate sul tuo referto.

Quali patologie sono associate a valori alti?

Valori alti di procalcitonina sono riconducibili a diverse patologie, oltre quelle indicate finora. Per darne un quadro di riferimento si indicano:

  • appendicite, ovvero l’infiammazione dell’appendice, posta all’inizio dell’intestino crasso
  • peritonite, complicazione di un’appendicite. Questa infiammazione interessa il peritoneo, la membrana che abbraccia i visceri e la cavità addominale
  • endocardite, una infiammazione a carico dell’endocardio, rivestimento interno di cuore e valvole cardiache
  • encefalite, ovvero l’infiammazione dell’encefalo (termine medico che indica il cervello)
  • batteriemia, termine con il quale viene indicata la presenza, nel flusso sanguigno, di batteri.

Cosa serve per prepararsi all’esame?

La preparazione a questo esame non prevede particolari disposizioni, e può essere effettuata dopo una semplice prenotazione.

Come si svolge l’analisi?

L’analisi consiste nel prelievo di un campione di sangue venoso da un avambraccio.